In attesa del tavolo di crisi sulla situazione dei lavoratori dello stabilimento Gkn di Campi Bisenzio, questa mattina, mercoledì 15 settembre, il viceministro allo sviluppo economico Alessandra Todde e il leader del M5S Giuseppe Conte si sono recati davanti alla fabbrica per incontrare i lavoratori, in presidio permanente dal 9 luglio.

“Oggi con Conte abbiamo dimostrato che il MoVimento 5 stelle è una forza politica che lavora al fianco delle imprese senza mai mettere in secondo piano i lavoratori. Siamo stati in fabbrica a Campi Bisenzio, davanti ai cancelli della Gkn, per ascoltare le richieste dei lavoratori, rsu e sindacato e per confermare il mio impegno assoluto nella gestione della vertenza – ha dichiarato Todde - Il tavolo Gkn è stato convocato per lunedì 20 settembre alle ore 15 al Mise. Continuerò, come sempre ho fatto, a metterci la faccia impegnandomi, con tutti gli strumenti a disposizione, ad evitare che situazione come questa possano ripetersi”.
 

La viceministra al Mise ha così annunciato la convocazione del tavolo il 20 settembre, alle ore 15, in forma mista, in remoto e in presenza al Mise a Roma.

"Quando parliamo di 422 lavoratori parliamo di 422 famiglie. Guardando i cancelli della Gkn di Campi Bisenzio, con il presidio permanente, le bandiere dei sindacati e tante braccia ferme, che invece vorrebbero riprendere a lavorare, a produrre, viene in mente solo una cosa: dobbiamo fare di tutto per scongiurare questi licenziamenti. Per questo insieme al viceministro dello Sviluppo Economico Alessandra Todde questa mattina abbiamo incontrato i lavoratori in presidio da settimane. Il Movimento 5 Stelle è compatto al loro fianco ed è necessario che tutte le istituzioni locali e le forze politiche e sociali condividano questo medesimo obiettivo. Siamo di fronte a una crisi d’impresa molto complessa. L’azienda ha cessato all’improvviso l’attività e allo stato non c’è nessuna prospettiva di continuità", ha detto Conte.

"Il 20 settembre ci sarà un tavolo convocato al Mise da tutti gli attori interessati a cui è affidata la speranza di scongiurare questo drammatico licenziamento collettivo. In prospettiva, bisognerà subito attivarsi per rafforzare il nostro sistema di gestione delle crisi di impresa. La pandemia ci impone una gestione più efficiente. Primo, dobbiamo introdurre il decreto “delocalizzazioni” in modo da costringere le imprese che intendono decentrare le produzioni a seguire percorsi ordinati, nel segno della responsabilità sociale. Secondo, dobbiamo riformare la normativa sull’amministrazione straordinaria delle grandi imprese, alla luce della esperienza sin qui accumulata. Terzo, lavoriamo a un grande piano nazionale per facilitare progetti di salvataggio delle imprese da parte degli stessi lavoratori (workers buyout), che, come l’esperienza insegna, sono i più profondi conoscitori della realtà aziendale e anche i più motivati a perseguire la continuità: vanno solo incentivati con vari strumenti che vanno dall’accesso agevolato al credito, all’anticipo dei sussidi per la disoccupazione e dei Tfr, e altri ancora".

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