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Gkn, incontro Ministero del Lavoro e sindacati. Uilm: 'Decisione di chiudere non è cambiata'

La Fiom: 'Abbiamo ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo'

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martedì 31 agosto 2021 15:49

La decisione della Direzione aziendale di GKN di chiudere il sito di Firenze purtroppo non è cambiata. Solo una azione istituzionale forte può a questo punto dare una svolta alla vertenza”. E' quanto dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici, e Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze.

 

Si è svolto oggi un incontro sulla vertenza Gkn con il Ministero del Lavoro, il Mise e la Regione Toscana. Una vertenza che riguarda centinaia di posti di lavoro, una lotta che dal 9 luglio non si è mai fermata, e che vede i lavoratori in prima linea, a partire dal presidio permanente allo stabilimento di Campi Bisenzio, fino all'organizzazione di cortei, eventi, concerti e assemblee in varie città italiane.

 

“La dichiarata disponibilità aziendale a fare ricorso alla cassa integrazione per chiusura per qualche mese – spiegano i sindacalisti della Uilm – attesta difatti che si persevera nella scellerata decisione di cessare l’attività, né il riferimento a possibili reidustrializzazioni ha alcun significato concreto, per la sua assoluta genericità e aleatorietà. Come sindacato non possiamo certo accontentarci di posticipare di pochi mesi i licenziamenti, piuttosto è nostro dovere provare a salvare i posti di lavoro”.

 

“Sulla vertenza – concludono Ficco e Materazzi – speriamo che possano influire due interventi istituzionali, che potenzialmente hanno una portata generale molto importante: innanzitutto l’annunciata legge che dovrebbe scoraggiare le chiusure aziendali, inoltre le politiche di settore per l’automotive anche esse più volte annunciate”.

 

La richiesta dei sindacati resta quella del ritiro dei licenziamenti. “Nel corso dell’incontro di oggi sulla vertenza Gkn con il Ministero del Lavoro, il Mise e la Regione Toscana, nell’ambito della procedura amministrativa prevista dalla legge 223, abbiamo ribadito la richiesta di ritiro della procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda e il conseguente utilizzo delle 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil, dal Governo e dalle parti datoriali". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive e Daniele Calosi, segretario generale Fiom-Cgil Firenze e Prato.

 

"Rispetto alle false indiscrezioni di stampa trapelate prima dell’incontro odierno e smentite da fonti governative, la Fiom ribadisce che non accetterà nessuna soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione di attività perché ci sono tutte le condizioni per la continuità produttiva e occupazionale. La trattativa non è ancora realmente partita perché l’azienda non ha tolto dal tavolo i licenziamenti come pregiudiziali a qualsiasi negoziato. Al fine di rimuovere le pregiudiziali e con l’obiettivo di riportare l’azienda al rispetto delle norme, accordi e avvisi comuni in un momento difficile per il nostro Paese, la Fiom ha presentato un articolo 28 per condotta antisindacale". 

 

"E’ necessario aprire un confronto urgente e libero eliminando il ricatto occupazionale. Chiediamo alle istituzioni nazionali e territoriali di continuare nel sostegno della vertenza e nel supporto dei lavoratori chiedendo il ritiro della procedura a l’attivazione della cassa ordinaria. Il confronto amministrativo si è chiuso con la dichiarazione inviata dalla Fiom alle istituzioni e all’azienda e con l’impegno dei Ministeri competenti di riconvocare il tavolo in presenza per continuare il confronto”.

 

Anche il presidente della Regione Eugenio Giani è intervenuto sulla vicenda, apprese le conclusioni del tavolo su Gkn con sindacati e rappresentanti dell’azienda convocato questa mattina, martedì 31 agosto, dal Ministero del lavoro con Regione e Ministero dello sviluppo economico. “Seguiamo questa vicenda con grande attenzione, riteniamo inaccettabile la cessazione dell’attività del sito industriale di Campi e disastroso il licenziamento dei dipendenti e le ricadute che già ci sono per i lavoratori dell’indotto”. 

 

L’incontro è stata l’occasione per riassumere le posizioni espresse precedentemente da ciascun attore, alla luce del fatto che la procedura di licenziamento collettivo avviata da Gkn è giunta ora alla fase cosiddetta ‘amministrativa’, con conclusione tecnica prevista il 22 settembre prossimo.  Gkn ha ribadito la volontà di non revocare la procedura di licenziamento e ha anche annunciato la messa in liquidazione dell’azienda. 

 

La Regione, presente al tavolo con l’assessora Alessandra Nardini, con il consigliere per il lavoro e le crisi aziendali Valerio Fabiani e con Arti, ha ribadito anche l’impegno per le sorti dei lavoratori dell’indotto. “Si tratta di circa 80 lavoratori senza prospettiva e in gran parte senza stipendio – ha detto Fabiani - Il nostro obiettivo è tutelare i lavoratori e al tempo stesso dare un nuovo futuro al sito produttivo di Campi. Chiediamo all’azienda di fare la sua parte: è inspiegabile l’indisponibilità a utilizzare la cassa covid”.

 

Ieri si era svolta anche una riunione in Regione, alla quale hanno partecipato il presidente Eugenio Giani, l’assessora al lavoro Alessandra Nardini, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil con i rappresentanti delle categorie interessate alle vertenze dell’indotto: commercio, trasporti e metalmeccanici.   

 

Giani ha ribadito la volontà manifestata fin da subito: “La vertenza è su tutti e 500 i lavoratori, per noi questo è un fatto ineludibile. Agiremo con consapevolezza: la Regione Toscana non solo c’è, ma è dalla parte dei lavoratori. Questa vertenza deve avere eco nazionale”.

 

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