Una protesta questa mattina, giovedì 11 aprile, a Firenze davanti al cantiere Esselunga di via Mariti, dove il 16 febbraio scorso un crollo provocò la morte di cinque operai.

Sono circa 40 i lavoratori, ditta di carpenteria in subappalto, che sono in presidio di protesta perché, come affermano, sono senza stipendio da due mesi.

"A Firenze in via Mariti al cantiere Esselunga (dove lo scorso 16 febbraio sono morti sul lavoro 5 operai) è in corso un presidio di protesta di 40 lavoratori - non pagati - di una ditta che faceva lavori di carpenteria in quel cantiere. Sul posto anche la Fillea Cgil Firenze", fa sapere la Cgil.

Secondo la ricostruzione fornita alla stampa da Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil l’azienda subappaltatrice ancora non avrebbe ricevuto il pagamento delle fatture di gennaio e febbraio dalla società appaltatrice Aep. L'azienda non sarebbe coinvolta nell'incidente del 16 febbraio.

"Via Mariti: solidarietà ai lavoratori in sciopero. Abbiamo chiesto più volte al Comune se voleva stare al fianco di chi ha vissuto la strage del cantiere Esselunga. Ci era stato risposto che c'era la disponibilità, che però non è sufficiente. Dobbiamo essere parte attiva. Vale per le famiglie delle vittime, ma vale anche per chi è sopravvissuto. Come le decine di lavoratori rimasti senza stipendio che oggi scioperano per denunciare questa situazione. Ricordiamo il Sindaco aver ringraziato la catena di grande distribuzione per aver ripreso i lavori intorno. Ribadiamo quanto detto in sede di approvazione del Piano Operativo, quando la maggioranza ha approvato la richiesta di Esselunga sul passaggio da medie a grandi aree di vendita: la politica deve avere un ruolo e favorire soluzioni concrete per chi vive del proprio salario", sono le parole di Dmitrij Palagi, candidato sindaco per il Comune di Firenze e consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune.

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