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Firenze, la ministra del lavoro Calderone al cantiere di via Mariti

'Nel 2024 aumenteranno le ispezioni in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro del 40%'

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domenica 18 febbraio 2024 15:30

Al cantiere di via Mariti oggi è arrivata la ministra del lavoro Marina Calderone.


La ministra è arrivata al cantiere intorno alle 13, ha effettuato un sopralluogo e si è trattenuta nel cantiere per circa mezz'ora. Ad accoglierla erano presenti anche il sindaco Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani.

 

"In questo momento bisogna guardare a ciò che è successo con grande rispetto e noi faremo e stiamo già facendo tutti i controlli necessari. Se ci sarà da intervenire anche per rendere ancora più incisive le norme questo si farà perché la mia presenza qui è per dire anche che il governo c'è e non si sottrae a questo tema. E' sensato dire che la sicurezza sul lavoro non è una materia di contrapposizione politica, bisogna cercare un dialogo che consenta a tutti di dare il meglio", ha detto Calderone.

 

"Noi abbiamo aumentato il numero degli ispettori: nel corso del 2024 il numero delle ispezioni in materia tecnica sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro aumenterà del 40%. Certamente si può fare ancora di più assumendo altri ispettori e facendo in modo che i nostri controlli siano anche più intensi e più mirati".

 

"In questo momento è ancora presto per poter definire quella che è la dinamica dell'incidente, per definire responsabilità. Non spetta a noi, ci sono gli inquirenti, le autorità che stanno lavorando e il ministero del Lavoro, attraverso l'Ispettorato nazionale del Lavoro e il nucleo dei Carabinieri per il Lavoro sta fornendo tutto il supporto e, ovviamente, tutta l'attività consulenziale necessaria".

 

“Ho visto grande attenzione da parte della ministra Calderone su tutti i temi che sono sollevati da questa gravissima tragedia del lavoro. Ora è importante lavorare in squadra, ad ogni livello, e già oggi in Prefettura ci confronteremo per mettere a punto strategie comuni.” Così il presidente Giani.

 

“Per quello che possiamo fare a livello regionale – ha detto poi Giani – proporremo di estendere i protocolli che hanno avuto successo e che abbiamo rinnovato in giunta proprio poche settimane fa. E’ uno strumento che ha ben funzionato dopo la tragedia di Teresa Moda, l’azienda di Prato dove persero la vita otto lavoratori cinesi, grazie ad un efficace lavoro di coordinamento sulla attività di prevenzione e controllo che ha visto protagonisti con la Procura della Repubblica gli operatori delle Asl e gli ispettori regionali. E’ un’impostazione che abbiamo riproposto anche in altri settori come quelli del lavoro nelle cave e delle produzioni agricole, per il contrasto alle sofisticazioni”.

 

Il presidente Giani è infine tornato sulla necessità di “estendere ai cantieri privati le attività di controllo che riguardano quelli pubblici” e di arrivare a prevedere “forme di responsabilità più stringenti, come si è fatto per l’omicidio stradale”.


"Ringrazio la ministra per essere venuta sul cantiere - ha detto il sindaco Nardella - ha dimostrato vicinanza e attenzione verso quella che è una vera e propria tragedia che non riguarfda solo la mia città ma tutta l'italia, gli operai tra l'altro sono di nazionalità italiana e straniera e vengono da diverse aree del nostro paese. Spero che in prefettura ci saranno elementi su cui riflettere perchè questi sono episodi inaccettabili e gravissimi, siamo a 145 morti sul alvoro solo nel 2024, l'anno scorso si è raggiunta la media di circa 4 morti al giorno stando all'osservatorio di Bologna. Le persone sono stanche, e anche noi siamo stanchi ed esasperati oltre ad addolorati. Occorrono iniziative concrete per dare una svolta al problema della sicurezza sul lavoro che vede l'Italia agli ultimi posti in Europa. Questo vuol dire mettere mano alle regole che riguardano i cantieri privati e il codice degli appalti con cui noi sindaci abbiamo quotidianamente a che fare e significa a che mettere mano alla normativa in materia di lavoro. Ho letto oggi sui giornali che si parla di riforma della disciplina sulla sicurezza sul lavoro. Credo che ci siano le condizioni perché ci sia un impegno di tutto il paese e di tutto il parlamento, se possibile in modo unitario ma senza sconti e senza ambiguità, credo non si possa parlare di condoni, di flessibilità, penso che anche la normativa comunitaria in materia di appalti sia molto deficitaria, va cambiata e anche le norme di attuazione, va messo un limite e chiaro e netto sugli appalti a cascata, e sulla frammentazione delle ditte che si impegnano sui cantieri, vanno messi criteri chiari sull'applicazione dei contratti. Parliamo di operai che hanno stipendi che del 13% inferiori allo stipendio medio di tutti gli altri settori lavorativi, non si può lavorare in queste condizioni, con stipendio da fame e il rischio di perdere la vita mentre stai facendo il tuo lavoro".
 

 

 

 

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