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Sicurezza sul lavoro, incontro Governo-sindacati dopo la tragedia di via Mariti a Firenze

Cgil: 'Lontani da quello che abbiamo chiesto'. Cisl: 'Rafforzare controlli, ispezioni, assunzioni e investimenti'

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lunedì 26 febbraio 2024 13:58

Incontro sul tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro oggi a Palazzo Chigi tra il Governo, le rappresentanze sindacali e datoriali, dopo la tragedia di via Mariti a Firenze, dove hanno perso la vita cinque persone a seguito del crollo in un cantiere per un nuovo supermercato Esselunga, nell'area dell'ex Panificio Militare

 

Si sono svolti nella Sala Verde di Palazzo Chigi due distinti incontri tra il Governo e le rappresentanze sindacali e datoriali. Per il Governo hanno partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. 


"Il Governo, nell'illustrare alle parti i contenuti delle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, ha sottolineato che il tema è all'attenzione dell’Esecutivo fin dal suo insediamento con interventi specifici del Ministero del Lavoro e che sulla sicurezza continuerà il confronto già avviato con le parti sociali. Il dettaglio delle misure sarà discusso nel Consiglio dei ministri di oggi. In particolare, il Ministro Calderone ha evidenziato il recente incremento del numero delle forze ispettive che permetterà nel 2024 di aumentare l’attività investigativa del 40% rispetto allo scorso anno. Allo stesso tempo, saranno sbloccate le assunzioni e sarà aperto un nuovo concorso per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail. Previsti anche il coordinamento delle attività ispettive e il potenziamento del sistema sanzionatorio in relazione ai subappalti e alla somministrazione illecita e fraudolenta. Per il Governo sono prioritari, inoltre, la qualificazione delle imprese e la formazione, che deve riguardare sia i lavoratori che il datore di lavoro, e la salvaguardia delle imprese regolari con l’introduzione della Patente a crediti", fa sapere il Governo.

 

Al primo tavolo hanno preso parte i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confasal, Cisal, Confintesa e Usb e al secondo quelli di Confcooperative, Legacoop, Ance, Casartigiani, CNA, Confapi, Confartigianato, Confindustria e Confimi Industria.

 

“Siamo molto lontani da quello che abbiamo chiesto. Le risposte avute oggi non sono adeguate e abbiamo intenzione di proseguire, sotto tutte le forme possibili, con la mobilitazione”, spiega il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a palazzo Chigi sulla sicurezza sul lavoro. “Sono mesi che non si confrontano, ci incontrano oggi per dirci che alle 15.30 vanno in consiglio dei ministri con testi che hanno discusso solo loro. Così non va bene”, afferma parlando di “un incontro non all'altezza sia per il metodo sia per il merito: ci sono cose che non costano e continuano a non fare”.

 

Diverse le richieste avanzate dal leader della Cgil durante il tavolo in Sala Verde: “Abbiamo rivendicato la reintroduzione per decreto della parità di trattamento economico e normativo, cancellata nel 2023, per i lavoratori in tutti gli appalti pubblici e privati, indipendentemente dall’impresa in cui sono dipendenti, estendendo e migliorando così le tutele garantite dal codice degli appalti, ora previste solo per il pubblico”.

 

“Inoltre - ha aggiunto Landini - abbiamo chiesto: una patente a punti per determinare l’accesso delle imprese alle gare d’appalto pubbliche e private; l’obbligo del cartellino identificativo per l’ingresso nei cantieri; la realizzazione di un libretto digitalizzato delle imprese che registri investimenti sulla sicurezza e infortuni; l’estensione del certificato di congruità della manodopera e dei tempi di realizzazione in tutti i cantieri ed in tutti i settori; l’assunzione degli ispettori del lavoro, e assunzioni anche nei servizi di medicina del lavoro territoriali”. Per il segretario generale della Cgil “è indispensabile il superamento del subappalto a cascata e l’obbligo di formazione per il lavoratore prima di essere adibito a qualsiasi mansione. Vanno estese le elezioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e anche verso i nuovi assunti”.

 

Inoltre “va abolita la legge Bossi Fini - prosegue - che permette nei fatti lo sfruttamento dei lavoratori migranti. Vanno rafforzate le sanzioni, anche penali, verso le imprese che non rispettano le norme sulla sicurezza”. In conclusione Landini ha poi ribadito: “Gli incentivi o finanziamenti alle imprese che non rispettano norme e non applicano i corretti contratti nazionali di lavoro non vanno erogati”.

 

“Un incontro positivo e apprezzabile, in cui il Governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo decreto sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni”, ha invece detto il leader Cisl Luigi Sbarra. “In particolare la ministra Calderone ha preannunciato la volontà di rafforzare controlli, ispezioni, assunzioni, sanzioni, investimenti . Sono misure in parte condivisibili, che rispondono ad alcune priorità avanzate dalla Cisl ma che per essere davvero efficaci devono essere collegate a una complessiva e concertata strategia nazionale. Aspettiamo di conoscere nel merito i contenuti del Decreto per una valutazione completa. Bisogna dare continuità al confronto, renderlo strutturale, costante, per costruire insieme una controffensiva partecipata contro le morti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali. Pensiamo ad un vero e proprio patto che unisca Governo, Sindacati e Imprese per porre fine a una strage silenziosa che porta via oltre mille vittime ogni anno creando decine di migliaia di infortuni. La Cisl ha indicato la via di un decalogo con cui qualificare questo accordo. Vanno rafforzati controlli e ispezioni sui luoghi di lavoro, bisogna assumere più; ispettori, medici del lavoro e tecnici della prevenzione, puntare sulla qualità delle imprese con una patente a punti che stabilisca un rating sociale collegato alle gare pubbliche".
 

"Occorre estendere regole e procedure del Codice degli appalti pubblici anche ai grandi cantieri privati", continua Sbarra. "C’è da fare uno sforzo condiviso sul piano formativo, promuovere ad ogni livello cultura della sicurezza e della legalità, nella consapevolezza che un’azienda più sicura è anche una realtà più innovativa e competitiva. Per questo va fatto un grande investimento sulla prevenzione, le competenze e la comunicazione, anche istituendo la materia nelle scuole dell’obbligo. Secondo la Cisl è poi necessario far evolvere le relazioni industriali in senso partecipativo dando ai delegati della sicurezza maggiori poteri decisionali e di controllo nelle aziende. Il tema delle risorse non può essere un freno: si cominci a usare la totalità dell’avanzo Inail, circa 3 miliardi l’anno, che vengono ancora troppo dirottati sulla contabilità generale a copertura del debito pubblico. Non va bene: sono soldi di imprese e lavoratori, lì devono tornare, con progetti coerenti e innalzamento delle rendite delle famiglie colpite. Al Governo chiediamo di dare concretezza e profondità a queste proposte, dentro un metodo decisionale compartecipato, fondato su una corresponsabilità che impegni ogni parte a comportamenti conseguenti. La Cisl prosegue la sua mobilitazione nazionale avviata giorni fa programmando assemblee nei luoghi di lavoro ed iniziative sindacali nel territorio per un forte ed efficace discussione e sensibilizzazione su questi temi”.

 

 

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