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Tavolo al Mimit sulla vertenza ex Gkn, il primo dopo la liquidazione. L'Rsu: 'Un nulla di fatto'

I lavoratori ricostruiscono le tappe degli ultimi mesi. 'Non prendiamo lo stipendio da ottobre, non abbiamo preso un euro da dicembre'

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venerdì 24 febbraio 2023 16:12

"La data dell'atto di liquidazione di Qf? E' del 9 febbraio. La presa in giro finale nei confronti di un "sistema-paese" che preferisce passare per impotente, per non passare per complice". E' l'indignazione dei lavoratori ex Gkn dopo la notizia della messa in liquidazione di Qf, società che aveva rilevato lo stabilimento Gkn a Campi Bisenzio.

 

Oggi intanto si è svolto il tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza ex Gkn. "Un nulla di fatto. Così si può riassumere il primo tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy [MIMIT] da quando QF è stata messa in liquidazione. Un'operazione, a detta delle stesse istituzioni, fatta senza informare né coordinarsi con nessuno e che rischia di vanificare ogni tentativo di rilancio del sito produttivo di Campi Bisenzio. Peggiore delle peggiori aspettative: questo è stato l'incontro ministeriale di oggi, dopo mesi di silenzio" così l'Rsu ex Gkn dopo la conclusione di questa prima tornata, rimandata a giovedì 2 marzo sempre nelle sale del MIMIT.

 

"Il liquidatore nominato da Qf ha candidamente dichiarato di essere in carica da troppo poco per avere elementi, sottolineando come sia presente al Tavolo ministeriale, ormai aperto da quasi due anni e che avrebbe bisogno di decollare in modo concreto, per raccogliere informazioni. Evidentemente questa continua perdita di tempo nella risoluzione della nostra vicenda non è più un caso, ma pare un chiaro obiettivo per farci desistere e andare via. Di fatto è un modo per ottenere tramite altre vie quello che Melrose non è riuscita a fare con quella mail" sottolinea l'Rsu.


"Per questo noi diciamo molto chiaramente a tutte e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi 20 mesi: siamo tornati al 9 luglio 2021, ma stavolta con un calcolo più subdolo: il licenziamento di fatto e non dichiarato. Una situazione, se fosse possibile, ancora più grave di quel 9 luglio, perchè ora si sommano più di un anno di parole, ipotesi vuote e, in più, cinque mesi senza stipendio. Bisogna rimettersi a testuggine per impedire che questa operazione passi, la nostra richiesta è chiara e inderogabile: ritiro della liquidazione, pagamento immediato del dovuto, messa a disposizione dello stabilimento alla reale reindustrializzazione, commissariamento di Qf, intervento pubblico" conclude l'Rsu.


Per rilanciare la mobilitazione viene indetta un'assemblea generale di tutte e tutti i solidali per giovedì 2 marzo alla sera alle 20.30.
 

"Chi oggi non si esprime contro la liquidazione e a favore del commissariamento continua a lasciare 300 famiglie in balia di questa operazione. Uno degli effetti dell'operazione Borgomeo è trasformare la nostra vertenza da storia a cronaca ingarbugliata, da opera a operetta. Anche solo lunga da raccontare", si leggeva in un'altra nota diffusa ieri dal Collettivo di fabbrica, che tracciava una cronistoria degli ultimi mesi, tra stipendi non pagati e incontri mancati.

 

"Prendiamo solo l'ultimo periodo per fare un esempio: ottobre, i lavoratori firmano la messa a disposizione. Novembre: 280 lavoratori circa firmano la messa in mora degli stipendi. L'azienda blatera di minoranze eversive. 7 novembre, l'Aps Soms Insorgiamo regolarizza la forma associativa delle attività dei lavoratori Gkn, depositando regolare Statuto, affiliandosi all'Arci, nel solco dell'Articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori. Dicembre: 17.000 persone partecipano alla consultazione popolare e si esprimono a favore dell'intervento pubblico. Si esprimono anche a favore di un ammortizzatore sociale legato a scouting pubblico e a piani industriali presentati nel comitato di proposta e verifica".

 

"20 dicembre: al comitato di proposta e verifica il comitato tecnico scientifico del Collettivo presenta un documento di opportunità e proposte industriali. Rsu e sindacati si dichiarano disponibili a discutere da subito di un ammortizzatore legato a quel percorso. L'azienda è assente. 21 dicembre: l'azienda, ferma e senza attività produttiva, blocca le ferie. Non paga nemmeno quelle già autorizzate. Fine dicembre: finalmente l'Inps chiarisce che non concede la cassa integrazione ordinaria da gennaio 2022 a ottobre 2022. Non concede nemmeno quella firmata da Rsu e organizzazioni sindacali. Il tema della "firma" quindi non esiste. Nè tecnicamente nè sindacalmente. La colpa della mancata erogazione della cassa? Dell'azienda e della documentazione che ha presentato. Borgomeo piange che vuole la cassa".

 

"12 gennaio: Qf scrive ai dipendenti in un messaggio Telegram: "le complessità riscontrate in particolare negli ultimi tre mesi stanno comportando un ritardo nella corresponsione degli stipendi del mese di dicembre 2022, l'AZIENDA RISOLVERA' LA PROBLEMATICA IN TEMPI STRETTISSIMI. 20 gennaio, dopo approfondimenti tecnici tra Rsu, Fiom e Unità di crisi della Regione Toscana, Qf apre una procedura per cassa integrazione per riorganizzazione. La procedura scade il 13 febbraio. 21 gennaio: l'azienda dichiara 10 giorni di ferie collettive (!?) senza passare da nessun esame congiunto. 26 gennaio Rsu, organizzazione sindacale di riferimento, azienda e Unità di crisi concordano un calendario di incontri serrati per discutere di collegare alla cassa di riorganizzazione degli accordi di messa a disposizione dello stabilimento allo scouting pubblico e alla progettualità operaia. Gli incontri devono tenersi in modo serrato e concludersi con un Comitato di proposta e di verifica tra l'8 e il 10 febbraio. Al primo incontro online concordato, Borgomeo non si presenta. L'azienda si ritira di fatto dal tavolo".

 

"L'azienda non risponde nemmeno alle sollecitazioni alla presenza al comitato di proposta e di verifica. La sera dell'8 febbraio alle 18.57 quando l'incontro doveva tenersi di fatto il 9 febbraio manda queste righe: "a seguito di impegni precedentemente fissati, non riusciamo a partecipare nelle date indicate". 9 febbraio: l'atto di scioglimento e di liquidazione di Qf, da visura, risulta essere DEL 9 FEBBRAIO". 

 

"10 febbraio, i lavoratori Gkn vanno in presidio a Cassino. Avevamo già capito tutto. Arriviamo a Cassino alle 15. Alle 15.38 riceviamo una mail dall'azienda, di cui le forze dell'ordine presenti al presidio sanno già... Nella mail l'azienda scrive: "Vi informiamo che la nostra disponibilità, per l’esame congiunto relativo alla riorganizzazione industriale, sarà A PARTIRE DA 21 febbraio 2023". La liquidazione è incompatibile con la cassa di riorganizzazione. La mail quindi o non ha senso o si prefigura come un vero e proprio raggiro. Capiamo a quel punto che il 21 febbraio è l'ora x della liquidazione. Nessuno però ci comunica nulla formalmente e in teoria siamo ancora in attesa della discussione sulla cassa di riorganizzazione. Usciamo con un post il 15 febbraio dove domandiamo se è in corso una liquidazione. La sera un comunicato dell'azienda la butta in caciara e straparla del movimento politico Insorgiamo".

 

"In tutto questo, Nardella invita gli operai che non ricevono lo stipendio da 5 mesi, che scivolano nella morosità incolpevole e che non sanno come fare la spese, A "RISTABILIRE UN CLIMA DI SERENITA'". Non prendiamo lo stipendio da ottobre, non abbiamo preso un euro da dicembre, non abbiamo benzina per raggiungere i turni di guardia allo stabilimento, puliamo in autonomia l'azienda, non ci vengono consegnate le buste paga, mancano i contributi e tutto ciò che deve pagare il sostituto d'imposta (allattamento, 104 ecc,). 21 febbraio, verso sera, e con un tavolo ministeriale fissato il 24, Borgomeo annuncia la liquidazione. Aveva preso nel dicembre 2021 Gkn in liquidazione e ora la rimette in liquidazione. Era advisor di Gkn che voleva liquidare e oggi liquida da proprietario di Gkn stessa. Quanto abbia pagato lo stabilimento e la società, non è dato saperlo. Sipario. Applausi. Per voi è commedia, per noi è tragedia. Forse perchè siamo l'unica classe dirigente in questa vicenda. #insorgiamo".

 

 

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