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Protesta Gkn, chiusa la seduta del Consiglio comunale. Gli operai lasciano Palazzo Vecchio

Proposta una seduta dedicata alla vertenza lunedì prossimo in fabbrica

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martedì 15 novembre 2022 19:11

Dopo oltre 24 ore si chiude la seduta del Consiglio comunale di Firenze, sospesa dal pomeriggio di ieri per la protesta degli operai ex Gkn. E verso le 21 i lavoratori ex Gkn, ora Qf, lasciano Palazzo Vecchio.

 

I lavoratori sono entrati in Palazzo Vecchio nel pomeriggio di ieri, tra il Salone dei Duecento, dove si stava svolgendo il Consiglio comunale, e i corridoi del palazzo comunale, decisi a non andarsene a meno di novità rilevanti sulla loro vertenza, mentre fuori risuonavano i tamburi di quelli di loro rimasti in piazza in presidio. Una vertenza che hanno sulle spalle da sedici mesi, dal 9 luglio del 2021. Resteremo ad oltranza, hanno detto, e così hanno fatto, fino a passare la notte in Palazzo Vecchio (con loro sono rimasti anche alcuni consiglieri comunali).

 

La seduta era stata sospesa dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani, senza chiuderla, modalità che finora ha permesso che le aule non dovessero essere sgomberate dalla polizia municipale. Nel corso della giornata di oggi i lavoratori hanno incontrato il sindaco Nardella, secondo il quale "è necessario un nuovo piano industriale perchè finora le proposte avanzate dalla nuova proprietà sono insoddisfacenti e troppo generiche, ci aspettiamo senza condizioni che l'azienda si renda disponibile ad accettare un confronto su un nuovo piano industriale che sarà sollecitato dalla nostra amministrazione in riferimento a nuovi eventuali investitori, che possano essere interessati alla riconversione dello stabilimento di Campi. Ci aspettiamo che l'azienda riveda le dichiarazioni che ha fatto in queste ultime ore creando i presupposti per abbassare i toni del confilitto, riconosca, al contrario di quanto ha datto, che ci sia un ruolo attivo delle istituzioni e delle associazioni di categoria, perché qui nessuno è stato lasciato solo, tantomeno il signor Borgomeo e l'azienda che rappresenta".

 

"Ci aspettiamo che venga rispettato l'accordo quadro, in tutti i supi aspetti, che è stato firmato dalle organizzazioni sindacali e dalla nuova proprietà. Ci aspettiamo che vengano messi in funzione tutti gli ammortizzatori sociali, contestualmente alla procedura per la valutazione di un nuovo piano industriale, su questo sia noi che l'azienda stessa dobbiamo insistere perché il Governo si prenda l'impegno per garantire gli ammortizzatori sociali. Ovviamente abbiamo chiesto ai lavoratori la piena disponibilità a favorire la ripresa di un percorso davanti all'ipotesi di un nuovo piano industriale, con tutte le opportune azioni inclusa quella di poter accedere allo stabilimento e verificare le potenzialità di un nuovo progetto per lo stabilimento stesso. Ci aspettiamo che l'azienda paghi ai lavoratori tutto quanto dovuto, in riferimento all'accordo quadro e al trattamento economico complessivo dei dipendenti", ha detto il sindaco. 

 

Nel pomeriggio di oggi il presidente Milani ha chiuso la seduta. La decisione dopo che nella conferenza dei capigruppo è mancata l'unanimità a proseguire nella sospensione. Ai lavoratori ora verrà sottoposto un documento, redatto dalla Giunta, ed è stata proposta una seduta dedicata alla vertenza, da far svolgere lunedì prossimo presso la sede dell’azienda, come proposto dagli operai, alla quale saranno invitate tutte le istituzioni coinvolte nella vertenza. La conferenza dei capigruppo di giovedì prossimo sarà chiamata ad esprimersi su questa opportunità ed eventualmente ad organizzare questo Consiglio comunale tematico.

 

Intorno alle 21 gli operai rimasti dentro Palazzo Vecchio sono usciti.

 

Critiche per la chiusura della seduta da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consiglieri di Sinistra Progetto Comune. "Ci dispiace soprattutto per il Collettivo di Fabbrica GKN e il gruppo di supporto Insorgiamo, perché non siamo riusciti a impedire la chiusura del Consiglio comunale, nonostante aver garantito un costante e massimo impegno. Partito Democratico, Lista Nardella e Movimento 5 Stelle avevano capito l'importanza di lasciare il tempo perché ci fosse la giusta cornice istituzionale al dialogo con la Giunta, in cui fosse riconosciuto il ruolo del Salone de' Dugento. Le destre, contrariamente a quanto detto ieri, hanno però deciso che non c'era più spazio per i lavoratori dentro Palazzo Vecchio. Un pesante fraintendimento di quale sia il ruolo di regolamenti e istituzioni. Difendere la libertà vuol dire evitare con ogni strada politica necessaria la repressione del conflitto, ricercando sintesi e mediazione. Noi rimaniamo anche fisicamente al fianco della delegazione presente nel Salone de' Dugento. L'interlocuzione in corso con la Giunta non doveva vedere escluso il Consiglio comunale e non ci sembra sufficiente la convocazione del nostro organismo su questa vicenda per lunedì prossimo. Oggi - per quanto ci riguarda - c'è stata una mancanza di rispetto verso le istituzioni, da parte delle destre, senza avere cura delle persone evidentemente ritenute colpevoli di lottare per la propria dignità. Ma non c'è resa e non c'è rassegnazione". 

 

“A seguito della Conferenza dei capigruppo straordinaria che ha poi deciso, non all’unanimità, di chiudere la seduta del Consiglio comunale, tengo a precisare la posizione della Lista Nardella – spiega la capogruppo Mimma Dardano – che al di là della solidarietà con i lavoratori della GKN, con una presenza quasi continua dei consiglieri e delle consigliere, ha proposto di mantenere aperta la seduta per permettere agli operai di poter continuare a stare nel Salone dei Duecento almeno fino alla stesura definitiva del documento che la Giunta sta preparando e, almeno fino alla riunione dei capigruppo di giovedì prossimo dove porteremo avanti la proposta di un Consiglio comunale tematico sulla ex GKN da far svolgere lunedì prossimo presso la sede dell’azienda”.

 

 

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