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Ex Gkn, gli operai restano in Palazzo Vecchio: 'Ad oltranza qua'. Sospeso il consiglio comunale

'Non ce ne andiamo senza novità risolutive sulla vertenza'. La Fiom chiede un incontro al Ministero

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lunedì 14 novembre 2022 18:03

La protesta degli operai ex Gkn arriva dentro Palazzo Vecchio. E sono loro a portarcela: nel pomeriggio di oggi, lunedì 14 novembre, i lavoratori sono entrati nel palazzo comunale fiorentino, e alcuni di loro si sono seduti tra il pubblico nel salone dei Duecento, dove si stava svolgendo la seduta del consiglio comunale, per chiedere risposte sulla vertenza. E da Palazzo Vecchio non sono usciti, e, dicono, non intendono uscire, senza quelle risposte. 

 

"La disperazione, il tentativo di gettare fango su uno stabilimento e su una lotta di popolo, ribaltare costantemente la verità. Ci abbiamo pensato bene a quali proteste fare. Non toccheremo l'agibilità delle strade o dei mezzi usati da chi va a lavorare. Siamo venuti a rivendicare la nostra dignità qua. Dicono che si chiami "comune" perché è la casa di tutte e tutti. Noi siamo in consiglio comunale. Non ce ne andiamo senza novità risolutive sulla vertenza. Ad oltranza qua. Questo presente finisce ora. Il nostro futuro comincia adesso", si legge dal Collettivo di fabbrica.

 

In consiglio comunale sono entrati circa trenta lavoratori, mentre altri cinquanta sono rimasti fuori dall'aula. Nel corso del pomeriggio la seduta è stata interrotta e una delegazione dei lavoratori ha incontrato l'assessora al lavoro Benedetta Albanese.

 

In corso anche un presidio fuori da Palazzo Vecchio. "Prima di tutto - dichiara la Rsu - l'azienda deve ritirare le proprie calunnie sull'inagibilità dello stabilimento, perché far passare quelle bugie vuol dire mettere una croce nera sul sito industriale. Secondo, deve mettere a disposizione di una governance pubblica, del comitato di proposta e di verifica, tutti i dati necessari per fare una vera reindustrializzazione. Non ce l'hanno in mano? Va bene, ma allora lasciano almeno il diritto di proposta agli altri. Cosa che non stanno facendo".

 

I lavoratori non hanno intenzione di andarsene, neanche per la notte, e stazionano tra i corridoi intorno alla sala consiliare. Presente la polizia municipale. Alle 23 il Collettivo di fabbrica pubblica una foto del gruppo dentro Palazzo Vecchio. ""E una bestemmia per sta libertà". Dentro Palazzo Vecchio. Non per noi. Per tutte e tutti. Insorgiamo".

 

"Ringraziamo il Presidente del Consiglio Comunale e gli altri gruppi per aver accettato di sospendere i lavori e incontrare chi stamani è stato provocato dall'azienda. La fabbrica è del suo territorio: questa è una delle lezioni del Collettivo di Fabbrica GKN. Firenze ha abbracciato questa lotta operaia con convinzione e quindi oggi non poteva che accoglierla, dopo le provocazioni della proprietà, che ha tirato nel mezzo Regione e Comune di Firenze. Per questo ringraziamo chi oggi è venuto nel Salone de' Dugento a sentire cosa avesse da dire Palazzo Vecchio. Abbiamo proposto di interrompere i lavori per tentare di capire come sostenere al meglio la vertenza e la sospensione della seduta proposta dal Presidente, per stargli accanto a oltranza, fino a che sarà necessario, ci convince. Per questo esprimiamo la nostra solidarietà e il nostro supporto, senza strumentalizzazioni", hanno detto Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune.

 

Un atto che arriva dopo giorni di tensioni, tra l'annuncio dello sgombero di materiali dallo stabilimento da parte della proprietà, lunedì scorso, e il mancato pagamento degli stipendi, denunciato da lavoratori e sindacati, all'indomani anche delle parole dell'imprenditore Francesco Borgomeo, proprietario dell'ex Gkn di Campi Bisenzio, ora QF, che a La Nazione ha dichiarato di non poter "disporre liberamente della mia azienda perché lì c’è la sede di un movimento politico Insorgiamo" e di essere "stato lasciato solo ad affrontare un problema che va oltre la riconversione industriale e che tutti fingono non esista".

 

La Fiom intanto ha chiesto un incontro al Ministero sulla vertenza. “La scrivente Organizzazione Sindacale, stante il mancato pagamento delle retribuzioni – che sta mettendo in una condizione di forte disagio sociale ed economico le lavoratrici e i lavoratori – e lo stallo del percorso di re-industrializzazione, richiede un incontro da tenersi al Ministero delle imprese del made in Italy”: è il testo della lettera, sulla vertenza Qf-ex Gkn di Campi Bisenzio, che la Fiom Cgil (con Simone Marinelli e Stefano Angelini) ha inviato al Ministero dello Sviluppo economico e, per conoscenza, alla Regione Toscana e al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 

 

Irene Grossi

 

 

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