Firenze, il Consiglio comunale sulla Gkn non sarà in fabbrica. I lavoratori: 'Ennesimo schiaffo'
La proposta era partita dai lavoratori al termine della protesta in Palazzo Vecchio
giovedì 17 novembre 2022 19:56
Niente Consiglio comunale alla Gkn. L'idea di una seduta tematica sulla vertenza ex Gkn (oggi Qf) era emersa alla fine della protesta che i lavoratori hanno messo in atto in Consiglio comunale lunedì e martedì, giorni in cui decine di operai dello stabilimento di Campi Bisenzio sono rimasti dentro Palazzo Vecchio per ottenere risposte sulla vertenza. La seduta del Consiglio comunale è rimasta sospesa dal pomeriggio di lunedì fino alla sera di martedì, nel mezzo c'è stata la notte passata in Palazzo Vecchio per i lavoratori e per alcuni consiglieri.
Il Consiglio comunale sulla Gkn venite a farlo in fabbrica, avevano proposto i lavoratori, ma la proposta non è stata accolta. Il Consiglio tematico ci sarà, ma a Palazzo Vecchio.
"Niente di nuovo, nessuna meraviglia. Era una verifica e verifica è stata. La decisione del Consiglio Comunale di non svolgere la seduta di lunedì in Gkn è l'ennesimo schiaffo a una mobilitazione sociale, a una lotta di popolo. Finora il Consiglio Comunale si è trincerato dietro al fatto di "non potere", di non avere le competenze per intervenire. Ma decidere di riunirsi in Gkn, sfatando qualsiasi calunnia sullo stabilimento era perfettamente nelle corde del Consiglio. Non è che non si può, quindi. Non si vuole. Tra l'altro, in un momento in cui la Regione si dichiara pronta a fare scouting pubblico e a predisporre un sopralluogo degli uffici tecnici regionali e in cui, da quel che ci è dato sapere, non c'è un singolo livello istituzionale che dia credito a Borgomeo, praticamente quasi tutta la destra cittadina in consiglio - da quel che ci pare di capire - fa ogni tipo di piroetta verbale per riportare in auge l'affamatore".
"L'assemblea permanente si svolge nella piena regolarità e le nostre attività sono coperte dall'articolo 11 dello Statuto dei Lavoratori. Abbiamo anche offerto ai capigruppo del consiglio di fare un sopralluogo per poter osservare e concordare tutte le condizioni di svolgimento del Consiglio Comunale. Rimangono 300 famiglie ostaggio di manovre e manovrine. Ma come sempre voi sorridete, gli spari sopra sono per noi. Presto decideremo con l'assemblea dei lavoratori il da farsi. L'avevamo scritto: lo schiaffo da noi ricevuto era a tutto il territorio. Ed è il territorio a dover reagire. Noi possiamo solo porre il problema, non risolverlo da soli. Il Consiglio Comunale si appresta lunedì a una normale seduta, di parole che rimandano parole. Firenze è così? Firenze è d'accordo? O la nostra Firenze è ribelle e mai doma? Intanto, vi diciamo, tenetevi libere e liberi per lunedì sera. In un modo o nell'altro, lunedì Gkn sarà la casa di tutte e tutti, una fabbrica pubblica e socialmente integrata".
I lavoratori mettono in mora Qf. "Nel frattempo 272 lavoratori hanno finora messo in mora Qf, su 320 circa. E difficilmente quelli che finora mancano, è perchè sono fieri sostenitori del dottor Borgomeo. Le falsità cadono. Una dopo l'altra. Promessa di Collettivo".
Critiche dai consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, per la scelta di non tenere il Consiglio comunale a Campi. "Riconosciamo al Presidente del Consiglio comunale di essere rimasto per tutte le ore in cui è stata tenuta aperta la seduta tra lunedì e martedì. Lo precisiamo, prima di dire che riteniamo vergognoso quanto avvenuto oggi in conferenza capigruppo. Le destre dimostrano da che parte stanno. Nella società, prima ancora che nelle decisioni politiche. Scelgono di alimentare il pregiudizio e la disinformazione, perché così è più facile raccontare che chi vuole solo lavorare non dovrebbe essere protagonista della nostra società, come dice la Costituzione, a cui pure tutte e tutti dovremmo tenere fede. Non comprendiamo come anche stavolta la maggioranza di centrosinistra non abbia trovato la forza di imporsi. Quando c'è da quotare in borsa l'acqua (operazione multiutility), approvare una modifica di bilancio o prendere un'altra decisione legata ad altri tipi di interesse, si trovano sempre le soluzioni. Per il Collettivo di Fabbrica si fa l'ennesimo passo indietro. Strumentalizzare la vita delle persone è davvero degradante. Esprimiamo la nostra solidarietà a chi impegna il proprio tempo e le proprie energie in questa vertenza. Chiediamo a tutta la cittadinanza di ricordarsi quanto sta avvenendo. Alla prossima delocalizzazione, al prossimo licenziamento in massa, alla prossima retorica sulla legalità, ci si ricordi di chi ha preferito il caldo del Salone de' Dugento alla presenza al fianco di chi difende una fabbrica del territorio. Valuteremo se partecipare alla seduta, perché non si può legittimare un meccanismo per cui le istituzioni mancano di rispetto a se stesse".
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