Affitti brevi, il Consiglio di Stato conferma il no al self check in. Funaro: 'Siamo sulla strada giusta'

La sindaca: 'Con il regolamento che ha stabilito il divieto delle keybox siamo sulla strada giusta'

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venerdì 21 novembre 2025 15:53

“Questa sentenza ribadisce che avevamo ragione e che con il regolamento che ha stabilito il divieto delle keybox siamo sulla strada giusta”, sono le parole della sindaca Sara Funaro sulla sentenza del Consiglio di Stato che conferma il no al self check-in per gli affitti brevi.

 

Con la sentenza del 21 novembre 2025 il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Viminale, annullando il precedente pronunciamento del Tar Lazio, e ripristinando l’obbligo del riconoscimento de visu in tutte le strutture ricettive, incluse le locazioni brevi.

 

"La decisione del Consiglio di Stato che conferma l’obbligo di riconoscimento ‘de visu’ degli alloggiati rafforza la sicurezza e chiarisce in modo definitivo le regole per tutte le strutture, comprese le locazioni brevi. La verifica diretta dell’identità tutela chi viaggia e chi vive nei quartieri più esposti e sostiene il lavoro quotidiano delle Forze di polizia. È una pronuncia che conferma la linea sostenuta fin dall’inizio dal Viminale", commenta il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

 

A Firenze il Regolamento di Polizia Urbana Comunale (RPU) stabilisce, per esigenze di sicurezza pubblica, che “è sempre vietato l’uso delle key box, tastiere a codice numerico e alfanumerico o di altri apparecchi analoghi destinati a contenere o fornire chiavi, codici etc., atti a permettere l’accesso ad edifici o appartamenti senza la presenza del gestore o suo incaricato, ovunque questi vengano posizionati”.

 

“Avevamo posto come primo tema quello della sicurezza, oltre al decoro. Questa è la vera priorità, come chiediamo sicurezza per le strade della nostra città così la chiediamo anche nei condomini dove vivono i nostri cittadini. Questa sentenza conferma che il nostro lavoro va nella giusta direzione, è una battaglia importante partita dalla nostra città che portiamo avanti con decisione”, ha detto la sindaca Funaro. 


“Una decisione importante che rafforza il nostro regolamento di polizia urbana che prevede il divieto di key box in tutta la città. – ha aggiunto l’assessore al Turismo Jacopo Vicini - Siamo contenti che finalmente, grazie a questa sentenza del Consiglio di Stato, venga fatta chiarezza su un tema per noi fondamentale che riguarda la sicurezza. È un tema che siamo stati fra i primi, fra le grandi città turistiche, a sollevare in occasione del G7 perché riteniamo che sia fondamentale e strategico per un turismo sostenibile e per una giusta convivenza fra chi vive ogni giorno la città e chi invece la visita”.

 

"La decisione del Consiglio di Stato avvalora in pieno ciò che sosteniamo da sempre: verificare di persona l’identità degli ospiti non è un aggravio burocratico, ma una misura fondamentale per la sicurezza delle nostre comunità", commenta Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana - Confcommercio.

 

"Per i residenti dei centri storici e dei quartieri turistici — prosegue Barbetti — questa è una tutela concreta. Dove c’è un flusso continuo di ospiti sconosciuti è essenziale che i gestori svolgano un controllo attento e responsabile. Gli albergatori lo fanno da sempre e oggi il Consiglio di Stato riconosce la bontà di questa pratica, confermandone il valore per la sicurezza collettiva".

 

Secondo quanto deciso dal massimo organo di giustizia amministrativa, dunque, da ora in poi i gestori di tutte le strutture ricettive, incluse le unità immobiliari destinate alle locazioni brevi, oltre a ricevere il documento d’identità dell’ospite e a trasmetterlo all’autorità di pubblica sicurezza, devono effettuare il riconoscimento delle persone alloggiate verificando la corrispondenza tra il titolare del documento e l’effettivo ospite della struttura.

 

"Il riconoscimento de visu non limita l’ospitalità, la rende più sicura per tutti— conclude Daniele Barbetti — e questa pronuncia riconosce la nostra sostenendo un principio fondamentale: la tutela di residenti, cittadini e visitatori deve venire prima di tutto".

 

“Sembrerebbe che la decisione del Consiglio di Stato non implichi il divieto totale del self check-in, ma solo di alcune modalità. Ci riserviamo di studiare bene il testo, ma i ‘festeggiamenti’ di Federalberghi e anche del ministro Piantedosi ci sembrano comunque fuori luogo. Il tema di fondo è e resta dare regole chiare, uniformi e uguali per tutti gli operatori del settore turismo, così invece si rischia il caos delle interpretazioni”. A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence, commentando l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso del Ministero dell’Interno e di Federalberghi.

 

“Da una prima lettura della decisione del Consiglio di Stato – spiega Fagnoni - ciò che sembra emergere è che la verifica potrà essere effettuata tramite dispositivi tecnologici come videocamere, sistemi live di videocollegamento, Qr code che sbloccano l’accesso solo dopo la conferma dell’identità o tramite sistemi biometrici. Ciò che non sarebbe consentito è la raccolta dei documenti senza alcun controllo visivo”.

 

“In attesa di capire meglio tutte le implicazioni normative, il rischio che vediamo concreto a partire da domani è il caos nell’applicazione della vecchia circolare del Viminale. Ad esempio – si chiede il presidente di Property Managers Italia – il riconoscimento si potrà fare tramite una telefonata via social network? E ancora: l’eventuale divieto totale riguarderà tutti, anche i tanti hotel che usano da tempo sistemi di self check-in nell’assordante e forse imbarazzato silenzio di Federalberghi?”.

 

 

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Immagine di repertorio

 

 

 
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