Ek Gkn, il corteo in aeroporto: le parole del Collettivo, la vicinanza di Funaro e Giani agli agenti
Il Collettivo di fabbrica: 'Altri mesi di incertezza e di attesa: questa è la violenza sociale invisibile dall'alto verso il basso'
lunedì 20 ottobre 2025 12:16
"Diecimila persone hanno fatto una domanda: quando riapre la fabbrica? Nessuna risposta". Queste le parole del Collettivo di fabbrica Gkn all'indomani del corteo che sabato pomeriggio ha portato migliaia di persone in piazza a Firenze, per tenera accesa l'attenzione sullo stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio.
Un corteo, il dodicesimo organizzato in quattro anni, partito dal polo universitario di Novoli, e animato come sempre da diverse realtà, dai lavoratori al mondo studentesco, da realtà sociali al sostegno al popolo palestinese.
Non sono mancati momenti di tensione quando, verso la fine della manifestazione, nel tardo pomeriggio, parte del corteo, anziché continuare sul tragitto previsto, ha deviato verso l'aeroporto, entrando nello scalo. Ci sono stati contatti con la polizia presente, che ha provato a respingere i manifestanti, entrati nell’area partenze e arrivi dell’aeroporto. Undici agenti di polizia ed un carabiniere sono rimasti leggermente feriti.
L’attività dell’aeroporto è rimasta ferma per circa mezz’ora, con ritardi per i voli. La Digos di Firenze sta esaminando le riprese della videosorveglianza. Toscana Aeroporti ha annunciato che sporgerà denuncia.
Sull'accaduto sono intervenuti la sindaca Sara Funaro e il presidente della Regione Eugenio Giani. “Manifestare è un diritto e la difesa dei lavoratori è fondamentale, ma sono inaccettabili la violenza e la violazione delle regole. Ringraziamo le forze dell’ordine che sono intervenute ed esprimiamo tutta la vicinanza dell’Amministrazione agli agenti feriti in servizio", ha detto Funaro.
“Le proprie argomentazioni devono sempre essere espresse con civiltà, senza mai provocare disordini o addirittura il ferimento di agenti di polizia ai quali va la mia solidarietà”, ha detto Giani.
Solidarietà e sdegno da Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, il sindacato maggioritario del comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico: “Manifestare è un diritto e la difesa dei lavoratori è fondamentale ma riteniamo inaccettabili la violenza e la violazione delle regole. Solidarietà ai tanti colleghi feriti e agli operai che stanno rischiando di perdere il posto di lavoro, ma è avvilente vedere i soliti malviventi che se ne infischiano di tanti operai onesti che volevano far sentire la loro voce. Alle cronache sono infatti arrivate solo le gesta dei soliti professionisti del disordine che hanno tentato di occupare l’Aeroporto di Firenze andando allo scontro con le forze dell’ordine pur di dare sfogo alla loro irrefrenabile smania di inusitata violenza. Vergognoso l’atteggiamento che adottano oggi questi malviventi, che addirittura assumono anche comportamenti parassitari, sfruttando la disperazione di mamme e padri che rischiano di perdere il lavoro o che l’hanno già perso. Occorre trovare risposte certe e immediate nei confronti di chi pone in essere violenze come quelle che abbiamo registrato all’aeroporto di Firenze. E c’è un nuovo fenomeno che va attenzionato, perché si deve trovare la giusta pena anche per quella fascia di manifestanti che non arriva alla violenza vera ma che con atteggiamenti di resistenza passiva, fermi con le semplici mani alzate, permettono ai violenti di farsi strada. Questa è una fascia di manifestanti insidiosa e molto pericolosa che agevola e concorre alla violenza di chi devasta le nostre piazze”.
Il giorno dopo il corteo al presidio operaio si sono incontrate 30 comunità energetiche da tutta Italia, solidali e complici della reindustrializzazione ecologica della fabbrica di Campi Bisenzio. "Noi siamo già al lavoro. Non ci sarà transizione ecologica senza fabbriche socialmente integrate - dice il Collettivo di Fabbrica - e non ci saranno fabbriche socialmente integrate senza comunità consapevoli, in piedi, mutualistiche".
A luglio si è costituito il Consorzio di sviluppo industriale della Piana fiorentina, nato per tentare una reindustrializzazione della ex Gkn di Campi Bisenzio, con soci Regione Toscana (70% delle quote), Città metropolitana di Firenze (10%) e i Comuni di Campi (8%), Sesto Fiorentino (8%) e Calenzano (4%), ma il Collettivo denuncia ritardi e incertezza.
"Questo corteo è solo l'ultimo capitolo - ha concluso il Collettivo - e come sempre l'ultimo è il più difficile. In questo caso perchè chiamato a denunciare un fatto apparentemente tecnico. Ma in verità di una gravità enorme. Il consorzio industriale pubblico è già arrivato dopo mesi, se non anni di ritardo. La beffa, gravissima, insopportabile: creato ad agosto, non sarà operativo per mesi. Un espediente tecnico - la nomina di un revisore contabile - disaccoppia definitivamente forse i tempi del consorzio da quelli della reindustrializzazione dal basso. E questo non poteva non essere conosciuto, saputo, risaputo. Tanto che è difficile non sospettare il dolo. Altri mesi di incertezza e di attesa: questa è la violenza sociale invisibile dall'alto verso il basso. E a cui ci si aspetta che i poveri e i disoccupati rispondano con silenzio e sorrisi".
Sostegno ai lavoratori da Dmitrij Palagi - Sinistra Progetto Comune: "Vogliamo ribadire, ancora una volta, il totale sostegno di Sinistra Progetto Comune, come gruppo consiliare e come coalizione, al Collettivo di Fabbrica GKN. Eravamo in piazza sabato, dall'inizio alla fine. Ci dispiace che la Sindaca della Città Metropolitana Sara Funaro e il Presidente della Regione Toscana Giani abbiano voluto usare parole diverse da quelle che riteniamo dovute: per noi si devono scusare, insieme a tutto il sistema istituzionale che tiene persone senza salario e lavoro da anni. Ci sono sentenze che danno ragione al personale della ex GKN. Non è forse illegale negare principi fondamentali e fondanti per la nostra Costituzione? Ma alla politica non si chiede conto delle sue responsabilità (anche se poi c'è chi si stupisce della forte astensione a ogni tornata elettorale). Chi si assume la responsabilità di una rabbia dovuta chiaramente da una forte mobilitazione, con una partecipazione del territorio importantissima, con numerosi atti di solidarietà votati a più riprese, che non fornisce nessuna indicazione concreta? Facciamo un appello a chi governa Comune e Regione: smettano di concentrarsi sulle priorità sbagliate e si assumano le loro responsabilità, così come dovrebbe fare il Governo nazionale, che però non ci stupisce non voglia stare dalla parte di chi vive del proprio salario".
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