Conoscere le spezie: la paprika
Ha molti nomi, ma non va confusa con il peperoncino
domenica 14 novembre 2021 19:06
La paprika è una polvere scarlatta ricavata dai peperoni capsicum annuum che vengono macinati, dopo essere stati raccolti, essiccati e privati della parte bianca esterna. La parika è conosciuta con altri nomi: pepe rosso, pimento rosso, capsico, paprica. L'importante è non confonderla con il peperoncino poichè hanno colori, gusti e una piccantezza del tutto differenti.
La paprika ha origini americane, i nativi la impiegavano già nella loro cucina e fu Cristoforo Colombo a portare questa spezia per primo in Europa. Fu poi trasportata in Ungheria dai commercianti turchi e, ancora adesso, la paprika è largamente usata nella cucina di questa nazione e nei paesi balcani.
Nel 1938 il chimico Albert Szent-Gyorgyl scoprì che il peperone da cui si ricava la spezia è ricco di vitamina C e la parka fu usata dai marinai per combattere lo scorbuto.
L'intensità della paprika varia a seconda della parte del fruto che si va a macinare: si può sminuzzare solo la polpa o il peperone intero con i semi. Nella parte interna del capsicum annuum si concentra la capsaicina, il principio attivo che conferisce il sapore piccanti.
Esistono tre tipi di paprika: dolce, media e affumicata.
La paprika dolce ha un colore rosso chiaro e non è piccante. Ha un sapore fruttato e può essere usata nella preparazione di piatti fredi e caldi. Ma occorre stare molto attenti con la cottura: se la spezia si brucia o si riscalda troppo, infatti, diventa amara.
La paprika affumicata si ottiene attraverso una doppia lavorazione del peperone che dura circa due settimane: il frutto prima viene disidratato, poi essiccato attraverso un trattamento di calore. La destinazione principale di questa spezia è l'industria degli insaccati, tuttavia viene usata molto nella cucina spagnola.
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