Prato, caccia all'uomo conclusa con un brutale pestaggio: 50enne in carcere per tentato omicidio

L'aggressore è proprietario di diversi locali pubblici. La Procura: 'Atto di violenza unilaterale e di rara brutalità'

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mercoledì 17 dicembre 2025 11:05

Uomo di 50 anni in carcere per tentato omicidio a Prato.

 

In aderenza a quanto richiesto dalla Procura di Prato, il Giudice per le Indagini preliminari di Prato ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uomo titolare di più locali pubblici, di nazionalità italiana, nativo di Napoli, ma residente a Quadrata, dell'età di cinquanta anni, per il delitto di tentato omicidio di un 46enne italiano. Alla stregua delle risultanze investigative, l'autore è risultato porre in essere una caccia all'uomo, diretta a individuare la vittima predestinata, conclusasi con un brutale pestaggio della stessa.

 

I fatti, secondo quanto fa sapere la Procura, si sono svolti in via Rolando Pagli, all'angolo dell'adiacente piazzetta, a Prato. Il pestaggio è iniziato con un'aggressione che ha visto l'autore colpire con pugni la vittima da dietro, che hanno determinato la sua caduta a terra, e infierire con calci che hanno colpito reiteratamente alla testa il 46enne, mentre questi non dava alcun segno di reattività, provocando una copiosa fuoriuscita di sangue.

 

La furia dell'aggressore è stata interrotta per l'intervento di una donna legata sentimentalmente al 50enne destinatario del provvedimento restrittivo, che lo aveva accompagnato nella ricerca della vittima predestinata a bordo di un'autovettura. La spedizione, afferma la Procura, faceva seguito alla consumazione di sostanza stupefacente da parte della vittima, all'interno del bagno di una locale riconducibile all'indagato tratto in arresto.

 

La consulenza tecnica effettuata ha consentito di appurare che il 46enne è risultato essere in pericolo concreto di vita, riportando ferite varie, bolle aeree al collo, che hanno comportato la necessità di intubarlo e il suo coma profondo, con tromboembolia polmonare e tetraparesi flaccida a tutti e quattro gli arti, con danno alle connessioni delle cellule nervose in diverse aree del cervello. L'uomo è ancora ricoverato nell'ospedale di Prato.

 

L'assunzione di cocaina ha determinato l'assenza di reattività da parte della vittima, sicché, afferma la Procura, si è trattato di un atto di violenza unilaterale di rara brutalità.

 

Le indagini si sono nutrite dell'apporto dei carabinieri di Prato e si sono basate sull'analisi delle riprese effettuate dalle telecamere, ancora una volta rivelatesi decisive, degli esiti delle intercettazioni telefoniche e dei risultati dei reperti degli indumenti e delle scarpe indossate dall'autore, sottoposti ad analisi tecniche.

 

Il 50enne aggressore ha cercato di fornire nell'immediatezza dei fatti una versione sulla dinamica di quanto accaduto rivelatasi inattendibile, alla stregua di quanto emerso dalle indagini, ed è stato associato nel carcere La Dogaia di Prato. La donna legata sentimentalmente al destinatario della misura cautelare ha fornito dichiarazioni che si sono rivelate non veridiche, tant'è che si procede nei suoi confronti per il reato di false dichiarazioni al Pubblico Ministero.

 

 

 
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