Stop ai monopattini in sharing, Legambiente: 'Grave passo indietro'. Bird: 'Incidenti al minimo storico'
Bird lancia la campagna a difesa dei monopattini dopo il divieto d’utilizzo stabilito dal Comune di Firenze
giovedì 27 novembre 2025 12:55
Legambiente prende posizione contro la decisione del Comune di Firenze di dire addio al servizio di monopattini elettrici in sharing, e chiede all’Amministrazione comunale di non rimuovere il servizio e regolamentare invece al meglio la funzionalità.
“L’eliminazione dei monopattini elettrici in sharing a Firenze sarebbe un grave errore e un passo indietro – dichiara Roberto Scacchi, Responsabile Nazionale Mobilità Legambiente– nel percorso positivo verso la mobilità sostenibile che la città ha intrapreso negli ultimi anni, investendo su tramvie, ciclabilità, elettrificazione, incentivi e Scudo Verde”.
“Togliere oggi una delle opzioni di spostamento più adatte all’intermodalità per cittadini, cittadine e turisti significa anche ridurre il potenziale bacino di utenza e l’attrattività del trasporto pubblico, con il rischio di un aumento dell’uso di auto e moto”, dichiara Marco Duranti, Presidente di Legambiente Firenze. “Il target dell’ utenza dei monopattini, infatti, non è del tutto sovrapponibile a quello delle e-bike ed è improbabile che si trasferisca completamente da una modalità all’altra”.
Per quanto riguarda l’occupazione impropria dello spazio pubblico (marciapiedi, aree pedonali ecc.), Legambiente ricorda che "il tema riguarda in modo analogo i servizi di bike sharing e che può essere affrontato efficacemente con sanzioni adeguate e strumenti tecnologici - postazioni di sosta dedicate come peraltro già presenti con le rastrelliere dedicate proprio ai monopattini, sistemi di blocco del servizio in caso di uso improprio - il tutto va inoltre rapportato alle circa 200.000 autovetture in circolazione e alla quantità non paragonabile di irregolarità legate alla sosta e alla guida dei veicoli privati".
"Parliamo di un mezzo perfettamente rispondente alle esigenze trasportistiche a livello urbano, così come confermato ancora una volta dagli ultimi rilevamenti ISFORT, che ci ricordano come uno spostamento ogni tre, in città, non superi i 2 km di percorrenza e come le auto restino ferme per il 95% del tempo. I dati forniti dai gestori, inoltre, parlano chiaro: i monopattini non sono più un mezzo per i turisti, ma un vettore massicciamente utilizzato da residenti, studenti e pendolari, considerando che circa il 50% dei noleggi è effettuato proprio dai chi vive e frequenta regolarmente Firenze".
"Quanto alla sicurezza, altro tema centrale, i dati mostrano che l’incidentalità dei monopattini in sharing è tra 0,4 e 0,6 incidenti ogni 100.000 km (fonte: 9° Rapporto Nazionale sulla Sharing Mobility), con veicoli che sono rigorosamente controllati e limitati ai 20 km/h".
“Di fronte ad alcune difficoltà riscontrate nell’applicazione delle norme del settore – afferma Lorenzo Cecchi, Responsabile Mobilità di Legambiente Toscana – chiediamo che, invece di rinunciare al servizio, l’Amministrazione costruisca un modello virtuoso di regolamentazione e gestione, attraverso un bando pubblico capace di indirizzare al meglio il sistema dei monopattini condivisi. Serve pianificare le modalità di sosta e noleggio, definire il numero complessivo dei mezzi, l’estensione dell’area di servizio e favorire una crescita dell’utilizzo, anche tramite eventuali agevolazioni per gli abbonati al TPL cittadino, come già sperimentato per il bike sharing nell’ambito del Bonus TPL”.
Sul tema torna anche Bird, azienda internazionale di micromobilità elettrica, che lancia la campagna a difesa dei monopattini dopo il divieto d’utilizzo stabilito dal Comune di Firenze. “Sempre più utenti, sempre meno incidenti: i monopattini hanno contribuito in modo determinante a fare di Firenze la città italiana modello per la mobilità condivisa e sostenibile. Non lo diciamo noi, ma il Rapporto nazionale dell’Osservatorio sulla Sharing Mobility, promosso dai Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile”.
Primo punto: la sicurezza. “La sicurezza è una tema che ci sta molto a cuore ma che nel caso dei monopattini è evocato in modo molto emotivo – spiegano da Bird – come dimostrano i numeri ufficiali dell’ultimo Rapporto nazionale sulla Sharing Mobility: nel 2024 l’incidentalità dei monopattini in sharing è risultata tra le più basse registrate nel trasporto urbano italiano, con 0,6 incidenti ogni 100.000 km, un dato praticamente identico agli scooter sharing (0,4) e molto inferiore a quello dei mezzi privati”.
“Nello stesso Rapporto viene confermato che i servizi regolati, geolocalizzati e controllati – come i monopattini in sharing – sono più sicuri dei mezzi privati, perché possono essere monitorati, limitati nella velocità e disattivati in caso di uso improprio”.
Secondo punto: il casco. “L’amministrazione comunale di Firenze – continuano da Bird – ha sostenuto che una delle valutazioni che hanno portato alla decisione di vietare i monopattini condivisi è l’obbligo di casco, difficilmente applicabile. Le date però non tornano, perché l’obbligo è stato sancito nel novembre del 2024 ma cinque mesi più tardi, nell’aprile del 2025, lo stesso Comune ha prorogato la sperimentazione. In ogni caso abbiamo già illustrato al Comune alcune soluzioni per fornire il casco agli utenti, ma non abbiamo mai ricevuto dall’amministrazione specifiche segnalazioni di criticità, men che mai un report dei verbali elevati per mancanza di casco".
Terzo punto: il decoro. “L’inciviltà di chi abbandona i mezzi o li lascia in modo non consono va combattuta sempre – dicono da Bird – ma anche qui c’è un paradosso tutto fiorentini: i nostri monopattini hanno infatti il sistema di controllo più avanzato, con geofencing certificato da Bureau Veritas, azienda leader mondiale nella valutazione ed analisi dei rischi legati alla sicurezza, all’ambiente alla responsabilità sociale. I nostri mezzi hanno inoltre limiti di velocità automatici e a Firenze aree di sosta obbligatorie, a differenza ad esempio del bike sharing”.
Quarto punto: mobilità sostenibile. “Firenze ad oggi è la prima città italiana per efficienza dei sistemi di mobilità condivisa, davanti a Milano e Bologna, e tra le realtà in cui la domanda è più alta (punteggio 100 nell’intensità di utilizzo secondo lo Sharing Mobility Meter dell’Osservatorio). E’ paradossale – concludono da Bird – che proprio la regina della mobilità sostenibile decida di abbandonare uno dei servizi che hanno contribuito a questi risultati”.
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