Firenze migliora la sostenibilità: più passeggeri del tpl, cresce la differenziata. Il report Ecosistema Urbano
Nel report annuale di Legambiente Firenze passa dal 63° posto della passata edizione al 21°
lunedì 20 ottobre 2025 20:03
Migliora la sostenibilità cittadina a Firenze, secondo quanto traspare da Ecosistema Urbano, il report annuale di Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.
La classifica dei 106 capoluoghi di provincia restituisce per il 2024 una fotografia in chiaroscuro, i numeri e le analisi del nuovo rapporto sottolineano più o meno sempre le stesse emergenze urbane, confermate dalla contrazione generale delle performance verso il basso della graduatoria, sebbene si notino alcuni movimenti positivi che quest’anno si focalizzano anche in qualche città più grande come Firenze, Pisa, Livorno e Siena. In mezzo alla classifica troviamo Prato (41) e Lucca (44), invece fanalini di coda sono Grosseto (68 posizione) e Pistoia (90).
Firenze, dal 63° posto della passata edizione si piazza al 21° posto grazie ad alcuni miglioramenti, tra questi, crescono i passeggeri trasportati dal servizio di tpl (dai 225 viaggi procapite all’anno della passata edizione agli attuali 247) e migliora anche l’offerta del servizio; nella raccolta differenziata Firenze passa dal 55,7% dello scorso anno a oltre il 60%; e migliora negli indici dedicati agli inquinanti atmosferici. Scendono ancora le auto circolanti (dalle 56 della passata edizione alle attuali 55 ogni 100 abitanti) e Firenze è sesta assoluta in questo tema. Buonissima, infine, la performance nell’uso del suolo che migliora dalla passata edizione passando da 6 su 10 nell’indice sintetico all’attuale 9 su 10. Tra i miglioramenti da attuare a Firenze invece rimane lavorare sulla dispersione di più di un terzo dell’acqua potabile immessa nelle reti idriche.
Tanti gli elementi che emergono nel report relativamente ai capoluoghi toscani: Lucca spicca nella classifica nazionale per il maggior numero per mq di strisce pedonali per abitante (679,4). Per quanto riguarda la presenza di polveri sottili PM2,5 Pistoia e Lucca vengono segnalate per la scarsa qualità dell’aria, male anche Siena, Livorno e Prato per la presenza di Ozono(O₃). Bene per la raccolta differenziata (sopra il 60%) a Lucca, Massa e Prato. Pisa invece guida la classifica delle aree con ztl (1.604,6 m²/100 ab) e quella dei capoluoghi con una bassa dispersione di acqua tra 15-20%. Infine Grosseto spicca per la buona raccolta differenziata sopra il 65% e in termini negativi per la bassa offerta di trasporto.
“Nelle città toscane in cui si è deciso di investire in modo importante sul trasporto pubblico, come a Firenze, i risultati non si fanno attendere molto, a vantaggio del benessere dei cittadini e cittadine e della qualità dell’aria,” dichiara Lorenzo Cecchi, responsabile mobilità sostenibile Legambiente Toscana. “Purtroppo nonostante ciò i dati sul numero di auto circolanti decrescono ancora troppo lentamente: questo conferma la necessità di attuare in tutte le città principali provvedimenti di limitazione sui veicoli più inquinanti, parallelamente al potenziamento dell’offerta di TPL e delle infrastrutture per la mobilità attiva. La stessa raccolta dei rifiuti porta a porta (singola o condominiale) ove applicata diffusamente ha consentito una crescita concreta degli indici sulla differenziata. Insomma, dove gli amministratori mostrano il coraggio di effettuare scelte chiare, talvolta impopolari nell’immediato, le performance ambientali migliorano poi concretamente a vantaggio di tutte le persone.”
Tra le 112 città europee selezionate nell’ambito della Missione UE per la neutralità climatica, nove sono italiane e due toscane: Firenze e Prato. Pur adottando strategie differenziate, modellate sulle rispettive specificità territoriali, amministrative e socioeconomiche, queste città si sono trovate, ed ancora si trovano, ad affrontare sfide complesse e interconnesse. Per quanto riguarda Firenze: sul fronte della gestione ambientale, il piano include l’attuazione del Green Plan e l’estensione delle aree verdi. Queste azioni si affiancano a un impegno per l’adattamento. In particolare, la strategia affronta il fenomeno dell’isola di calore urbana, attraverso interventi di forestazione urbana e rigenerazione del verde. Sono previste Nature-Based Solutions per la gestione del microclima, interventi sul sistema di drenaggio urbano e una progressiva de-impermeabilizzazione del suolo. Invece per quanto riguarda Prato le misure per l’adattamento comprendono: forestazione urbana e periurbana, attraverso il Piano del Verde e l’iniziativa Prato Urban Jungle; rinaturalizzazione dei corsi d’acqua, con il progetto Riversibility; monitoraggio digitale per l’adattamento, mediante il Gemello Digitale Ambientale, che raccoglie e analizza dati ambientali in tempo reale a supporto delle decisioni operative e della pianificazione, con particolare attenzione a qualità dell’aria, comfort termico e gestione delle risorse idriche.
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