Un muro di cubi neri davanti all'ex ospedale San Gallo: la protesta di Salviamo Firenze

Il sit in con il muro simbolico. 'La città è in vendita e gli attori sono sempre i soliti'

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sabato 08 novembre 2025 18:29

Un muro di cubi neri all'ex ospedale militare San Gallo. E' quello, simbolico, tirato su e poi buttato giù da Salviamo Firenze all'ingresso del cantiere del resort di lusso in via Cavour "per denunciare il progetto in atto, mostrare alla cittadinanza quello che sta diventando visibile, chiedere all'Amministrazione una svolta, contestualizzando il tutto nel contesto dell'area che va da Piazza Indipendeza fino ai Viali. Perché San Gallo? Sarà peggio del 'cubo nero'". 

 

L'appuntamento è stato promosso da Salviamo Firenze X Viverci con Assemblea VeneraLa, Fondazione Italiana Bioarchitettura, Comitato area verde San Lorenzo a Greve , Comitato Osservatorio Quartiere 5, Comitato Oltrarno Futuro, Comitato San Salvi chi può, Comunità delle Piagge, Diritti a sinistra, Firenze Città Aperta, Fuori binario, Italia Nostra sez. Firenze, Legambiente Firenze,  NEXt Emerson, No tunnel TAV, NonUnaDiMeno Firenze, La Città invisibile - Rivista di PerUnaltracittà Firenze, PerUnaltracittà, Presidio No aeroporto No inceneritore, ed è una tappa dell'In-Cubo Tour, partito dal tanto discusso 'cubo nero' all'ex Teatro Comunale di Firenze e che ha toccato altri luoghi della città. "Perché Firenze è piena di Cubi neri".

 

"Guardate dove siamo - ha detto il portavoce di Salviamo Firenze Massimo Torelli - Alle mie spalle vedete lo scheletro della nuova torre, di mt 23, e guardate quante sono alte le case vicine. E’ fatta per spiccare ben sopra di loro, per avere una vista senza ostacoli. All’altro cancello ce ne sarà un secondo, lungo, alto. E per evitare di non disturbare la lista sono previsti sfalzati. Sono attaccati alle case, chi vive li dietro non vedrà più il sole. E poi non vediamo l’enorme scavo che stanno facendo. Non si sta parlando di un albergo, non si sta parlando di un edificio, si sta parlando di un intero isolato, di un pezzo di città".

 

"La città è in vendita e gli attori sono sempre i soliti, - continua Toreli - grandi fondi di investimento per cui ogni nostro palazzo e ogni nostro quartiere diventa un asset, finanza pura. E sempre questo è successo perché l’amministrazione comunale ha aperto loro le porte. Il sindaco Nardella parlava di buchi neri in città dove costruire. Dai Buchi neri ai cubi neri il passo è breve".

 

"Viene definito il primo intervento dell’iperlusso a Firenze. Il costo per il residenziale minimo è 20.000 euro al mq. Per chi si fanno questi interventi?". "Un coro sarebbe adatto: “Dai, Siamo seri/ non si riempiono i buchi neri/ con resort di lusso e cubi neri”. E’ offensivo chiamarla riqualificazione. - continua Torelli - A Firenze abbiamo avuto interventi di riqualificazione, il più noto è quello delle Murate, dove sono stati realizzati appartamenti, spazi aggregativi, luoghi per aziende. L’intervento in corso è un intervento speculativo che offende e danneggia la città. Il Pubblico deve avere l’idea di cosa fare in uno spazio e poi chiamare a concorrere a realizzarlo soggetti pubblici e privati. Il pensiero deve essere pubblico e partecipato, la realizzazione può essere mista.  Non mancano i soldi, mancano le idee e la politica.  Ma questa è una scelta politica. Cosa andava fatto qui: le seconde Murate di Firenze, era perfetto. Ma non si è voluto fare".

 

E la canzone The Wall dei Pink Floyd accompagna la caduta del muro di cubi di cartone.

 

 

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