Calenzano, dissequestrato il deposito Eni teatro dell’esplosione del dicembre 2024
La Procura di Prato ha disposto la restituzione dell’area: l’azienda punta alla riconversione in chiave energetica sostenibile
sabato 18 ottobre 2025 10:35
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Prato ha disposto il dissequestro e la restituzione del deposito di carburante Eni S.p.A. di via Erbosa a Calenzano, luogo dell’esplosione avvenuta il 9 dicembre 2024, nella quale persero la vita cinque persone.
Il provvedimento segue un’istanza presentata dai legali della società. La Procura ha ritenuto che, ai fini del completamento dell’incidente probatorio in corso, non sia più necessario mantenere il sequestro probatorio dell’intero impianto. Rimane invece sotto vincolo la PLE, la piattaforma che era in uso al momento dell’evento, poiché ritenuta ancora rilevante per l’attività di indagine.
Nella richiesta, la società Eni ha manifestato l’intenzione di non riprendere l’attività di stoccaggio di carburanti nel sito di Calenzano e di avviare un percorso di trasformazione e riqualificazione dell’area, in collaborazione con le istituzioni locali, orientato alla transizione energetica e alla produzione di energie rinnovabili.
La Procura ha ritenuto credibile l’impegno assunto dall’azienda e non ha ravvisato motivi per mantenere ulteriori vincoli sul deposito, né per richiedere un sequestro preventivo al Giudice per le indagini preliminari di Prato.
Il procedimento penale relativo all’esplosione è tuttora in corso e si trova nella fase delle indagini preliminari. Come precisa la Procura, la responsabilità degli indagati dovrà essere valutata nelle sedi competenti e, fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, gli stessi devono essere considerati presunti innocenti.
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