Firenze, flash mob per Gaza: una flottiglia di barchette su ponte Santa Trinita

In sostegno a Gaza e alla missione della Global Sumud Flotilla

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sabato 06 settembre 2025 16:50

Una flottiglia di barchette di carta con i colori della bandiera palestinese, su ponte Santa Trinita a Firenze, in segno di appoggio alla missione della Global Sumud Flotilla: è il flashmob organizzato oggi dalla Cgil fiorentina, che ha accolto all’iniziativa anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli, il presidente della Fnsi Vittorio Di Trapani, e il segretario nazionale dell’Usigrai Daniele Macheda. Era presente anche Anpi Firenze.

 

Un flash mob "per chiedere la fine della barbarie in corso a Gaza e affinché il Governo italiano assuma una posizione chiara e coerente a sostegno della pace, della giustizia e del diritto internazionale", spiega la Cgil per la manifestazione andata in scena in diverse città italiane. "L’iniziativa intende esprimere pieno sostegno all’azione umanitaria e nonviolenta promossa dalla Global Sumud Flotilla. Non possiamo più accettare che vengano uccisi impunemente bambini, donne, operatori umanitari, sanitari e giornalisti e che continui la distruzione delle infrastrutture civili rimaste, a partire da ospedali e scuole”.

 

“Sono barche simboliche perché anche Firenze è su quella flottiglia, Firenze è con loro, Firenze sta manifestando insieme a loro”, ha spiegato Bernardo Marasco, segretario generale Cgil Firenze, secondo cui “questo atto di solidarietà è un atto politico che chiede con forza la fine del massacro, che è la condizione che dobbiamo costruire politicamente. I governi non lo fanno, lo faranno le mobilitazioni, lo farà l’opposizione israeliana a Netanyahu, lo farà chi si organizza e chi costruisce la solidarietà”.

 

Come riporta l'Ansa, per don Andrea Bigalli “in questo momento Gaza è veramente un epicentro dell’ingiustizia mondiale e della povertà globale”. “E' un’operazione dal basso, che precede quello che purtroppo la politica non riesce più a realizzare”.

 

“Non appena salperanno queste barche, noi avremo il dovere di diventare la loro scorta, di illuminare quel percorso possibilmente fino a Gaza: più illumineremo, più saranno sicuri, più avremo finalmente la possibilità di raccontare quello che sta avvenendo a Gaza”. Lo ha affermato Vittorio Di Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana.

 

“Dal 7 ottobre – ha ricordato – lo Stato di Israele ha imposto una censura impedendo ai giornalisti internazionali di entrare a Gaza, quindi non ci sono sguardi indipendenti per poter raccontare quello che sta avvenendo e anche denunciare, quindi, i crimini di guerra, mentre invece giornaliste e giornalisti palestinesi che sono lì sono diventati nei fatti un bersaglio. Oltre 200 giornalisti uccisi, e non è un caso: sono diventati un bersaglio perché si vuole spegnere la voce di chi sta raccontando quello che sta avvenendo nella striscia di Gaza”.


Anche per Daniele Macheda, segretario nazionale di Usigrai, “bisogna fermare questo massacro” ed è necessario che “si rompa questo assedio affinché finisca il silenzio dalla striscia di Gaza, affinché finisca il massacro ormai quotidiano di chi dà informazioni da Gaza”.

 

(foto dal sito della Cgil)

 
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