A Firenze in piazza per la Palestina c'è anche Maria, la ragazza ferita da una manganellata venerdì scorso
La giovane aveva ricevuto un colpo al volto, che le è costato venti giorni di prognosi, ed era stata portata via in ambulanza
sabato 02 marzo 2024 19:26
Stasera in piazza alla manifestazione in sostegno alla Palestina a Firenze, c'è anche Maria, la ragazza che venerdì scorso è rimasta ferita al volto da una manganellata, proprio qui, davanti al consolato, da dove è partito anche il corteo di oggi.
Una ferita che le ha lasciato tracce sul viso. Lei sorride e dice che sta meglio. "Sto meglio, non ho ancora finito i venti giorni di prognosi ma sono in miglioramento, ho ancora la frattura al naso ma il resto è migliorato", dice Maria, che afferma di voler sporgere querela verso il poliziotto che l'ha colpita.
"L'altra volta c'è stato un corteo pacifico che ha fatto le varie vie del centro, io ero presente come solidale - racconta - era formato da studentesse e studenti e lavoratori, si era diretto in modo determinato ma pacifico verso il consolato americano. Dico determinato solo perché quel corteo mandava un messaggio molto chiaro, che era stop al genocidio in Palestina, e questo non lo rendeva violento come alcuni hanno cercato di dipingerlo, era un corteo pacifico che mandava un messaggio chiaro, lo stesso che sta mandando oggi. Quando è arrivato nei pressi del consolato sono partite delle cariche di polizia, che, per quel poco che ho visto io perché dopo un minuto ho avuto il colpo in faccia, erano non solo sproporzionate, ma a freddo, su persone ferme, molte delle quali stavano filmando per testimoniare quello che stava succedendo. Io in quel momento ho preso in colpo sotto l'occhio e sono stata portata via dall'aambulanza".
Maria oggi è tornata qui, perché per lei quello che conta è il messaggio che questa piazza manda. "Oggi sono tornata qui, perché al di là di tutto quello che è giusto dire rispetto a quello che è successo venerdì, che secondo me le forze dell'ordine, non solo venerdì, ma anche in altre manifestazioni come quelle sotto le sedi della Rai, spesso abusano del loro potere, per fortuna questa volta questa cosa è diventato un caso mediatico più forte, però il punto della narrazione che è giusto dare rispetto ai fatti di venerdì è stop al genocidio in Palestina. Per questo motivo è fondamentale essere qui oggi, non solo per me, non penso sia importante individualizzare il discorso, ma penso che sia importante vedere che questa piazza ancora è piena, e che lemperdpne non si sono fatte intimidire e intimorire dalle violenze della polizia e sono ancora qui a dire la stessa cosa, stop al genocidio in Palestina".
Irene Grossi
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