Firenze, nascono gli Ambassador di At per la sicurezza stradale e la guida consapevole

L'iniziativa di Autolinee Toscane e Associazione Gabriele Borgogni

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sabato 27 dicembre 2025 17:33

Un’emozione, una parola, un messaggio condiviso perché nessuno muoia sulle strade, perché nessuno resti vittima di violenza stradale. È l’impegno che at - autolinee toscane e Associazione Gabriele Borgogni ETS hanno suggellato introducendo un percorso aziendale per diventare “Ambassador per la sicurezza stradale e la guida consapevole”. Autolinee Toscane è la prima azienda di trasporto pubblico in Italia ad aver avviato incontri strutturati sui risvolti legali dei sinistri stradali, oltre che sugli impatti emotivi e sociali causati dalla violenza stradale.

 

L’ufficio legale dell’Associazione Gabriele Borgogni, rappresentato dagli avvocati Annalisa Parenti e Petra D’Andrea, ha incontrato gli Ambassador di at-autolinee toscane, formato da un gruppo di specialisti in assicurazione e sinistri, coordinato dall’avvocato Rocco Tammone. Il progetto è stato promosso in at - autolinee toscane dal Risk Management RATP Dev Italia diretto da Riccardo Franchi, per ampliare e consolidare il protocollo sulla formazione per autisti professionali in tema di sicurezza stradale sottoscritto dall’azienda con l’Associazione Borgogni e lanciato il 12 maggio scorso a Palazzo Medici Riccardi.

 

“Dopo l’incontro tra le due realtà, il percorso di formazione è nato in modo spontaneo, perché abbiamo intercettato obiettivi comuni. Sappiamo che, grazie ai nostri Ambassador, che si occupano di formazione in azienda e incontrano le nuove leve che provengono dalle Accademie, potranno essere raggiunti sensibilizzati e formati oltre 4mila autisti – ha affermato Riccardo Franchi -. I nostri colleghi diventano Ambassador della cultura della sicurezza stradale grazie a incontri dal taglio giuridico e normativo, ma anche esperienziale. Per affrontare queste tematiche non basta una formazione elevata: sono richieste empatia e intelligenza emotiva”.

 

Agli ambasciatori, oltre che illustrare buone pratiche di guida consapevole, è richiesto di divulgare un messaggio durante gli incontri di formazione interna: serve avere consapevolezza stradale. Parlare di sicurezza stradale significa declinare il tema in modi diversi. A partire dal costo sociale dei sinistri stradali con lesioni a persone, che ammonta a oltre 18 miliardi di euro nel 2024 (quasi l’1% del Pil nazionale). Vuol dire conoscere le conseguenze legate all’uso del cellulare o alla guida in stato di ebbrezza, o sotto effetto di stupefacenti, come la sospensione o la revoca della patente, dal punto di vista normativo e giuridico. Ma soprattutto creare consapevolezza su cosa significa dolore dopo la violenza o l’omicidio stradale. Il dolore di chi vede compromessa per sempre la propria vita, il dolore di chi perde un proprio caro. Ma anche il dolore di chi causa il sinistro. La prima forma di prevenzione è la conoscenza.

 

“Sono qui perché ho bisogno di voi” ha esordito Valentina Borgogni davanti agli Ambassador di at. Ha quindi raccontato l’incredulità di fronte alle parole pronunciate di notte dagli agenti della municipale che hanno suonato a casa sua dopo che suo fratello Gabriele era stato investito da un automobilista che guidava in stato di ebbrezza la notte tra il 2 e il 3 dicembre 2004. Ha raccontato il lutto, la disperazione, il dolore. “I sinistri stradali hanno tre caratteristiche: sono imprevedibili, sono violenti, sono evitabili. Dipendono dal comportamento dell’essere umano”.

 

I numeri Istat sui sinistri in Italia nel 2024 parlano di 233.853 feriti, 3.030 morti, che rappresentano una diminuzione dello 0,3% rispetto a 2023. “Sono numeri drammatici – prosegue Borgogni -, l’UE ci chiede di arrivare a zero. Perché quelli non sono numeri, sono persone. Provo ammirazione e riconoscenza per gli autisti degli autobus, che è il mio mezzo di trasporto per eccellenza, perché il loro è un lavoro non facile. A voi Ambassador dico Aiutatemi. Sulla strada, soprattutto su quella che conosci, che percorri tutti i giorni, non ti puoi distrarre. Credo nel passaparola delle persone, così vi chiedo: al vostro lavoro di raccolta dati sui sinistri e sulla formazione interna, vorrei che passaste un messaggio sociale ed emotivo, perché non accada più”.

 

 

 
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