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Cariche cortei, Piantedosi: 'In corso verifiche rigorose ma no ai processi sommari alla polizia'

Informativa urgente del ministro alla Camera e al Senato. Cinque manifestanti denunciati a Firenze

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giovedì 29 febbraio 2024 18:35

"La visione delle immagini degli scontri di Pisa, circolate sui media, ha turbato anche me".  E' iniziata così l'informativa urgente alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica resa dal Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sui fatti avvenuti in occasione delle manifestazioni pubbliche di Pisa e Firenze, durante le quali si sono verificate cariche delle forze dell'ordine sui manifestanti, eventi su cui si era espresso anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva detto: "L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento".

 

"Siamo aperti a ogni analisi e autocritica allorquando, anche una sola manifestazione o un solo momento di una singola manifestazione, tra le migliaia che si svolgono ogni anno, impone un approfondimento - continua Piantedosi - Tutti auspichiamo che le manifestazioni pubbliche si svolgano pacificamente e senza incidenti e quando si giunge al contatto fisico con ragazzi minorenni è comunque una sconfitta ed è ancor più necessario svolgere ogni verifica con puntualità, obiettività e trasparenza".

 

Dal ministro la solidarietà alle forze dell'ordine. "Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che al pari di tutti gli altri meritano il massimo rispetto! La gestione dell'ordine pubblico è un impegno quotidiano, delicato e non privo di rischi, svolto con la massima dedizione dalle donne e dagli uomini in divisa e respingo fermamente ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche politiche, il lavoro delle forze di polizia, presidio delle istituzioni democratiche a cui è rimesso il compito, fondamentale e imprescindibile, di garantire a tutti, in modo imparziale, l'esercizio del diritto di riunione e di manifestazione del pensiero, in piena sicurezza per i manifestanti stessi, gli operatori di polizia, i cittadini e i luoghi interessati".

 

Il ministro si è poi soffermato su quanto accaduto a Firenze nella mattina di venerdì 23 febbraio, in occasione della manifestazione per lo sciopero generale per la Palestina, indetta da studenti e sindacato Si Cobas Firenze e Prato. 


"Secondo quanto riferito dalla locale Questura la manifestazione è stata preavvisata solo 24 ore prima del suo inizio, prevedendo un corteo da svolgersi nel centro cittadino. Preciso che la legge stabilisce un preavviso di almeno tre giorni. I manifestanti, circa 300, sono sfilati da Piazza Santissima Annunziata, seguendo il percorso annunciato. Nel corso del tragitto sono stati accesi numerosi fumogeni ed è stato imbrattato con vernice rossa un esercizio commerciale di una nota catena di ristorazione statunitense, mentre venivano scanditi slogan contro Israele e gli Stati Uniti".

 

"Al raggiungimento di piazza Ognissanti, luogo preavvisato quale termine del corteo, i manifestanti hanno iniziato a dirigersi verso Lungarno Vespucci allo scopo, chiaramente espresso al microfono da uno degli stessi manifestanti, di raggiungere il Consolato Generale americano, già oggetto di attentato incendiario lo scorso 2 febbraio, tentando di forzare il cordone di sicurezza predisposto a protezione dell'obiettivo sensibile ed in quanto tale già presidiato da un contigente di militari. Nell'occasione, i manifestanti hanno posto in essere ripetuti tentativi di sfondamento, respinti dal personale di polizia anche grazie al successio intervento di due squadre di rinforzo del reparto mobile: sul posto è poi intervenuta un'ambulanza della Croce Rossa per prestare soccorso ad una manifestante che è stata trasportata presso il Pronto Soccorso di Santa Maria Nuova per le cure del caso. Dopo una lunga attività di mediazione del personale della Digos, i manifestanti si sono nuovamente diretti presso piazza Ognissanti dove la manifestazione ha avuto termine" 

 

"Risulta inoltre che nel pomeriggio del 23 febbraio abbiano fatto accesso al pronto soccorso dello stesso ospedale altre 4 persone che hanno dichiarato di essere rimaste ferite nel corso della stessa manifestazione. A seguito dei fatti sono state deferite in stato di libertà cinque persone maggiorenni per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento o deturpamento di cose altrui e per il mancato preavviso nei termini di legge.


Il ministro ha poi parlato dei fatti di Pisa, specificando che "in totale violazione di legge, non era stato presentato alcun preavviso alla Questura, ma che la stessa manifestazione era stata pubblicizzata sul web come una giornata di sciopero per la Palestina, con concentrazione di partecipanti e corteo nel centro cittadino". "Negli scontri sono rimasti contusi 17 manifestanti contusi, di cui 11 minorenni, e due funzionari della polizia di Stato". Anche a Pisa sono stati deferiti quattro manifestanti maggiorenni. 


Il ministro assicura verifiche rigorose. "Sono in corso verifiche da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza sullo svolgimento degli eventi, verifiche che verranno svolte con rigore e trasparenza, in un clima di piena collaborazione tra polizia e inquirenti. Sono anche in corso indagini da parte della magistratura che faranno piena luce su quello che è accaduto, anche grazie a una completa documentazione messa subito a disposizione, ivi compreso il materiale videofotografico realizzato dalla Digos durante le manifestazioni, secondo una prassi consolidata, adottata per garantire la massima trasparenza delle attività svolte in ogni circostanza".

 

"Va respinta ogni suggestione che ci sia un disegno del governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico. Non vi è e non vi potà ai essere nessuna direttiva ministeriale in tal senso e neanche indicazioni volte a cambiare le regole operative di gestione dell'ordine pubblico. I responsabili della sicurezza agiscono sulla base di valutazioni operative fatte sul campo, sullo scenario che si presenta di volta in volta e non seguendo fantomatiche indicazioni da parte del livello politico. Nessuno ha interesse ad alzare il livello di tensione durante le manifestazioni, meno che mai il Viminale", precisa il ministro.

 

Arriva il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella, che da subito si era espresso duramente sulle immagini delle cariche della polizia sugli studenti di Pisa e Firenze, definendole "inquietanti". 

 

"Nessuno ha mai messo in discussione il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nella tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico - afferma il sindaco - La questione degli scontri di Firenze e di Pisa riguarda la sproporzione della reazione di alcuni agenti con l’uso dei manganelli contro studenti inermi, come è evidente dalle numerose immagini pubblicate su tutti i media. Pertanto si tratta di individuare le responsabilità dei singoli agenti e chiarire il funzionamento della catena di comando. Questa operazione di chiarezza è fondamentale non solo a tutela delle vittime di questi atti ma anche a tutela di tutti gli agenti e delle forze dell’ordine la cui autorevolezza, come ha detto il Presidente della Repubblica, non va messa in discussione ma non si può al contempo affermare tramite l’uso della violenza con i manganelli contro i ragazzi".

 

E sabato studenti e lavoratori torneranno in piazza a Firenze per manifestare in favore della Palestina, e lo faranno proprio sotto al consolato Usa: "Firenze non ha paura. Stop al genocidio!".

 

 

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Foto Ministero dell'Interno

 

 

 
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