Gkn, tavolo interrotto. Viceministra Todde: 'Mai vista una cosa del genere'. Giani e Nardella: 'Surreale'
'Atteggiamento grave e scorretto da parte dell'azienda. Lavoratori trattati come prodotto finanziario'
giovedì 15 luglio 2021 18:06
“Non mi è mai capitato di confrontarmi con avvocato dell’azienda e non con il management. Dire che quello di oggi non è un tavolo ufficiale è una gravissima mancanza di rispetto". Sono le parole della viceministra allo Sviluppo Economico Alessandra Todde, intervenuta in conferenza stampa in Prefettura a Firenze dopo il tavolo di confronto per il futuro della Gkn, l'azienda in cui è stata attivata la procedura di licenziamento per 422 lavoratori dello stabilimento di Campi Bisenzio.
Un confronto a tratti anche parecchio acceso, con l'azienda collegata in videocall ma intervenuta solo tramite un suo legale, anziché con i vertici. Questo è stato giudicato come mancanza di rispetto da parte delle istituzioni.
Secondo quanto emerso in conferenza stampa, l'azienda, tramite il suo avvocato, avrebbe chiesto di convocare un nuovo tavolo per la giornata di domani in un albergo, anziché in una sede del governo come la Prefettura, alla presenza dei sindacati. Ma nessuno parteciperà. "Ho sempre difeso le aziende quando c'era necessità, ho parlato al tavolo di trasformazione del reparto automotive, ma non è accettabile quest'atteggiamento di chiusura, dicendo che la decisione è irrevocabile. Nonostante sia permesso dalla legge di questo Paese", ha continuato la viceministra Todde.
"È veramente importante dimostrare quanto le istituzioni siano capaci di stare vicino ai lavoratori. Non permetteremo mai che un'attività produttiva venga trasformata in un prodotto finanziario. Questa non è una crisi industriale, e l’azienda lo sa, ma una vertenza in cui si sta parlando di problemi legate a tematiche finanziarie. Porteremo avanti tutte le iniziative opportune, perché quello di oggi da parte dell'azienda non è un atteggiamento corretto. Prendo atto del loro comportamento irrispettoso, gli era stato chiesto di presentarsi in presenza e hanno detto no. Stanno chiudendo uno stabilimento perché hanno problemi dal punto di vista finanziario, lo Stato tratta con chi ha potere di trattare".
E ancora: "Quello dell’azienda è stato un comportamento che trovo assolutamente scorretto. Chiudere uno stabilimento di punto in bianco con una mail dà l’idea di guardare solo a logiche di profitto senza rispettare la dignità dei lavoratori e il rispetto delle relazioni industriali e della contrattazione italiana. Abbiamo ribadito che l'unico tavolo in cui si discuterà è quello istituzionale. I sindacati sono stati disponibili. Le istituzioni saranno vicine ai sindacati in questo percorso. E' stato assurdo avere al tavolo chi non ha minima capacità decisionale. La fabbrica rischia seriamente di chiudere? In una negoziazione i conti si fanno alla fine. Io non faccio promesse e false speranze, ma è un percorso che va fatto, delle azioni che vanno messe in campo, poi si discuterà del risultato. Intanto però vorrei parlare con l'azienda. Difficle parlare di alternative senza un interlocutore".
Prende parola poi il presidente della Regione Eugenio Giani: "Quello a cui abbiamo assistito è un atteggiamento che non ha niente a che fare con la discussione del blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali o altro. Un'azienda che si è rifiutata di venire personalmente, e dietro una telecamera non ha parlato attraverso il responsabile produttivo dell'azienda, ma tramite un avvocato. Abbiamo assistito a lavoratori trattati come prodotto finanziario. Si è parlato in blocco calpestando l'identità dei lavoratori. Non c'è paragone con altre vertenze o trattative. Qui ci si è rapportati con un avvocato, che non ha neanche responsabilità dirette e gestionali. Un approccio che stravolge ciò che per noi è trattativa, diritto del lavoro. È di una gravità assoluta quello a cui abbiamo assistito stasera. Vi confesso che quello a cui abbiamo assistito stasera è qualcosa di assolutamente anomalo. Dobbiamo confrontarci con le istituzioni per capire che noi non consentiremo un modo di fare che introdurrebbe qualcosa che va al di là dei principi costituzionali."
Così il sindaco di Firenze e dell'area metropolitana Dario Nardella: "Oggi abbiamo assistito a qualcosa di surreale. Mai visto in vita mia un atteggiamento così da parte di un'azienda, che si è fatta rappresentare dall'avvocato Francesco Rotondi. Hanno detto che loro non accettavano di venire in presenza oggi, ma domani in un albergo per incontrare i sindacati in una sede separata. È di una tale gravità che non può avere attenzione del governo e delle istituzioni. Non può diventare un precedente, è di una gravità assoluta. Ringrazio la viceministra Todde di aver mantenuto la calma e aver risposto con fermezza. L'avvocato ha usato parole inaccettabili. Il loro amministratore delegato è rimasto in silenzio".
Chiude il sindaco di Campi, Emiliano Fossi: "L'approccio dei rappresentanti dell'azienda è stato freddo, distaccato, impersonale. Peggiore di quello che mi sarei aspettato. Dobbiamo ringraziare l'atteggiamento dei lavoratori, dei sindacati e delle istituzioni, che hanno agito in un'unica voce. La partita non è finita qui. Continueremo a tenere il punto ed evitare che in quel contesto importante per Campi, la Regione e un pezzo importante d'Italia diventi un buco nero. Continueremo a stare accanto ai lavoratori, per preservare quel sito industriale". Adesso la viceministra andrà di persona alla Gkn a Campi Bisenzio, per portare il proprio sostegno ai lavoratori. Fuori dalla Prefettura si erano riuniti dalle ore 14 anche qualche centinaio di persone con cori, tamburi e fischi durante il tavolo di confronto.
“Iniziare una discussione ribadendo i licenziamenti dopo l’appello venuto da tutto il territorio è una scelta scellerata di cui l’azienda si dovrebbe vergognare. Anche l’assenza in Prefettura è un atto di vigliaccheria. Non c’è una logica industriale dietro la scelta di Gkn, la direzione abbia almeno il coraggio di dire che lo fa solo per il bene degli investitori. Qui non siamo a chiedere ammortizzatori sociali perché i clienti non hanno tolto ordini. Vogliono più bene alla fabbrica i lavoratori della dirigenza. La direzione ha sbagliato ad aprire la procedura, la ritiri e apra invece il confronto con noi e la RSU. È per l’azienda un dovere morale. Oggi ha mancato di rispetto ad un intero territorio e al Paese. Il Governo si attiverà di concerto con sindacati e Regione Toscana per i prossimi passi della vertenza. L’unico tavolo di confronto per noi resta quello istituzionale, non accetteremo che l’azienda parli per il tramite dei suoi avvocati." commenta Daniele Calosi della Fiom Firenze.
Per tutto il tempo in cui si è svolto il tavolo, i lavoratori non hanno smesso di manifestare in un presidio, molto partecipato, fuori dalla Prefettura.
Al termine dell'incontro, la viceministra Todde si è recata allo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio.
Marco Pecorini
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