Gkn, licenziamenti e chiusura: assemblea permanente e notte in fabbrica
Ieri la notizia del licenziamento di tutti i dipendenti dello stabilimento. Oggi la staffetta dei sindaci
sabato 10 luglio 2021 12:33
Sono in assemblea permanente in fabbrica, e qualcuno, decine di loro, ci ha passato anche la notte. Sono i lavoratori e le lavoratrici della Gkn, quelli che ieri hanno ricevuto la notizia del loro licenziamento.
La doccia fredda è arrivata ieri, venerdì 9 luglio, quando la Gkn di Campi Bisenzio (Firenze), azienda produttrice di parti per case automobilistiche, acquistata nel 2018 da un fondo di investimento britannico, ha annunciato di aver aperto la procedura di licenziamento di tutti i propri dipendenti.
"La Gkn di Campi Bisenzio ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti, assumendosi la responsabilità di un enorme danno sociale, lasciando senza lavoro 422 lavoratrici e lavoratori, oltre che economico con conseguenze nefaste per tutto l’indotto", hanno fatto sapere Michele De Palma, Segretaria Nazionale Fiom Cgil e Daniel Calosi, Segretario Generale Fiom Cgil di Firenze e Prato
Proclamata da subito l'assemblea permanente davanti ai cancelli della fabbrica, in via Fratelli Cervi. Per oggi pomeriggio alle 16.30 il Collettivo di fabbrica ha previsto un presidio pubblico davanti alla Gkn.
"Chiediamo all’azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le Istituzioni Locali”, si legge nella nota della Fiom.
Parole dure anche dai sindaci, a cominciare da Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio, che si è recato allo stabilimento con la giunta.
"Hanno ricevuto una mail, dopo un regolare turno notturno, 420 lavoratori. Sono qui con loro, ma adesso servite tutti qui. Chiamo tutte le istituzioni e i cittadini al presidio permanente a sostegno dei lavoratori, fin da subito, giorno e notte. La loro battaglia è la nostra battaglia: non ce ne andremo finché il Governo non darà risposte".
“Basta! Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d'agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro – è stato il commento di Dario Nardella - Siamo di fronte a un gesto barbaro, inaudito. Come Sindaco Metropolitano informo che tutti noi sindaci della provincia resteremo, da ora fino a quando servirà, al fianco del Sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn. Il Governo intervenga con fermezza e senza esitazioni per bloccare questa “mattanza sociale”.
I 41 Sindaci della Città Metropolitana di Firenze saranno a turno da sabato mattina davanti ai cancelli dello stabilimento.
La staffetta, aperta ieri sera dal Sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, continuerà con Sandro Fallani, Sindaco di Scandicci e consigliere delegato della Città Metropolitana di Firenze. Poi raggiungeranno Campi a turno i primi cittadini di Firenze e della Metrocittà Dario Nardella, di Pontassieve, Tavarnelle San Casciano in Val di Pesa, Calenzano.
I Sindaci indosseranno la fascia tricolore e la staffetta andrà avanti ad oltranza fino a quando "non si fermerà questo atto di gravità inaudita".
“Quanto successo ai lavoratori della Gkn che fino alle sei della mattina erano al lavoro, già perché il lavoro non manca alla Gkn, è alle 10, con una mail, sono stati mandati a casa, è inqualificabile. Un affronto al mondo del lavoro, a Firenze, alla Toscana e all’Italia tutta. Non lasceremo soli questi lavoratori a cui va tutta la nostra partecipe solidarietà, risponderemo come sappiamo fare, con la mobilitazione. La Cgil e la Fiom proporranno a Cisl e Uil e alle loro categorie una risposta a livello regionale, perché il problema va ben oltre Firenze, i 422 della Gkn e gli altri dell’indotto. Ne discuteremo con i lavoratori della Gkn in assemblea permanente che incontreremo lunedì. Per l’intanto diciamo a Draghi e ai suoi ministri: una soluzione va trovata ora, non fra qualche anno. Il problema dovrebbero conoscerlo, ci sono multinazionali che arrivano, prendono, consumano territorio e scappano lasciando macerie sociali. In Italia possono farlo, non è così in altri paesi anche a noi molto vicini, si provveda”. Lo dichiarano congiuntamente Dalida Angelini, segretaria generale della Cgil Toscana e Massimo Braccini segretario generale Fiom Cgil Toscana.
La Funzione Pubblica Cgil Toscana ha proclamato a livello regionale lo stato di agitazione per tutto il comparto pubblico "in solidarietà con la dismissione dell’ennesima realtà industriale della nostra regione". Dichiara Bruno Pacini, il Segretario generale della Fp Cgil Toscana: “Non sono secondarie le modalità con cui si è comunicata alla RSU la procedura di licenziamento collettivo: 422 lavoratori che vengono denominati “l’Esubero” con una ferocia imprenditoriale priva di scrupolo e responsabilità sociale. La ricaduta di questa scelta sconsiderata coinvolge in primo luogo i lavoratori GKN, ma non vanno dimenticati quelli dei vari servizi in appalto, necessari al funzionamento di un sito industriale così complesso e importante. Siamo tutte e tutti lavoratori coinvolti da questo sistema” prosegue Pacini, “ che tritura le persone come esuberi: la vertenza GKN è di tutti, e con tutti saremo uniti a resistere lottando”.
“Quanto accaduto - ha dichiarato il presidente della Regione, Eugenio Giani - è inaccettabile e di gravità inaudita. Senza comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo deve intervenire, questo è un caso nazionale".
“Eravamo ieri al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della GKN e lo saremo anche questo pomeriggio, alla nuova assemblea pubblica convocata per le 16.30. C’erano – spiegano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune, Lorenzo Ballerini di Campi a Sinistra del Comune di Campi Bisenzio ed Enrico Carpini di Territori Beni Comuni della Città Metropolitana di Firenze – anche molte altre figure istituzionali e politiche, per fortuna: ora vorremmo che si evitasse di ridurre l’attenzione ai rituali fin troppo conosciuti, che esprimono rabbia, preoccupazione e poi non fanno soluzioni. Gli interventi ascoltati parlano di riscatto e volontà di costruire lotte organizzate dal basso, da alimentare, per riportare sui territori i meccanismi di potere che schiacciano centinaia di vite e di famiglie. A che serve un’economia incentrata sulla finanza, che vede le azioni salire quando si licenziano in un giorno 420 persone e uno stabilimento bloccato nel giro di poche ore? A cosa servono le istituzioni di cui facciamo parte - seppure dall’opposizione - se neanche si apre una vera discussione su cosa sia possibile fare? La politica non dovrebbe essere spettatrice di quello che accade: per questo occorre dare concreto sostegno, quotidiano, alle decisioni che prenderà l’assemblea permanente dei lavoratori e delle lavoratrici GKN”.
“Ci sono imprenditori e ci sono predatori. Gli imprenditori sviluppano, sono parte attiva di un territorio, restituiscono alla società e soprattutto hanno rispetto per il lavoro. Ahimè ce ne sono sempre meno e in compenso abbiamo aperto le porte a predatori che promettono investimenti e sviluppo ma in realtà saccheggiano territori. Ciò che sta avvenendo alla Gkn è raccapricciante: uno stabilimento chiuso e 422 lavoratori licenziati via mail. Non possiamo pensare che il futuro del nostro territorio sia in mano a colossi sempre più grandi che usano il dare lavoro come leva di impunità, aiutiamo le piccole imprese a crescere, che di importare predatori proprio non abbiamo bisogno.” E' quanto dichiarato da Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze.
Foto Cgil e Potere al Popolo