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Campi, chiude la Gkn: 422 licenziamenti. Il sindaco Fossi: ‘Accanto al presidio dei lavoratori’

Proclamata un'assemblea permanente davanti alla fabbrica

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venerdì 09 luglio 2021 17:34

La Gkn, multinazionale britannica che si occupa principalmente della realizzazione di componenti destinate alle industrie del settore automobilistico e quello aerospaziale, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i propri dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio, assumendosi la responsabilità di lasciare senza lavoro 422 lavoratrici e lavoratori

 

Sembra la scena di un film già visto con il caso della Bekaert: una scelta criminale di una multinazionale che conferma ancora una volta, se c’è ne fosse bisogno, che i datori di lavoro vogliono che il costo di questa crisi ricada sulle persone che per vivere devono lavorare - fa sapere in un comunicato la Federazione Impiegati Operai Metallurgici - Un comportamento intollerabile, anche alla luce dell’Avviso Comune firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 Giugno e dei meccanismi di gestione delle crisi previsti dalla Legge e dal Contratto Nazionale”.

 

Come Fiom chiariamo subito che non firmeremo alcun licenziamento: non possiamo accettare che si consumi l’ennesimo dramma sociale che, inoltre, avrebbe importanti ripercussioni per tutto il tessuto economico e produttivo fiorentino che non può permettersi di incassare l’ennesimo attacco alle sue professionalità e non può accettarlo tutta la comunità fiorentina, dai cittadini alle istituzioni politiche e sociali – si legge sempre nel comunicato - Per questo chiediamo all’azienda il ritiro immediato della procedura di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente e alle istituzioni politiche la convocazione del tavolo al Ministero dello Sviluppo, coinvolgendo la Regione Toscana e le Istituzioni Locali”.

 

Immediata anche la reazione del sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, che si è recato allo stabilimento della Gkn, pubblicando anche un video sui propri canali social: “Sono alla Gkn, dove più di 420 persone, molti di loro dopo aver lavorato la notte, si sono risvegliati con una lettera di licenziamento. Tutti licenziati, da un momento all’altro la loro vita è cambiata. Si sono costituiti subito un’assemblea permanente e faranno la loro legittima battaglia. Noi, la città di Campi, io come Sindaco, siamo accanto a loro e dobbiamo essere accanto a loro. E per questo richiamo la massima attenzione di tutte le istituzioni, perché accanto al presidio dei lavoratori ci sia un presidio delle istituzioni, dei cittadini, delle persone che vogliono essere accanto a questa battaglia. Perché la battaglia di loro è la battaglia di un’intera città, di un’intera provincia, di un’intera regione. Quindi da oggi, giorno e notte, all’esterno ci sarà un presidio e chiamo a questo presidio tutti i cittadini, tutte le persone e tutte le istituzioni per sostenere questa battaglia, perché di questa vicenda sia investito fin da subito il Governo e il Ministro dello Sviluppo Economico”. 

 

Basta! Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d'agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro – è stato il commento di Dario Nardella - Siamo di fronte a un gesto barbaro, inaudito. Come Sindaco Metropolitano informo che tutti noi sindaci della provincia resteremo, da ora fino a quando servirà, al fianco del Sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn. Il Governo intervenga con fermezza e senza esitazioni per bloccare questa “mattanza sociale”. Ci vuole una nuova legislazione che ci consenta di intervenire duramente per fermare questo modo selvaggio di fare economia. Gkn verrà immediatamente convocata, vogliamo chiarimenti subito. La mia vicinanza a tutte le famiglie dei lavoratori. Non siete soli”.

 

“Quanto accaduto - ha dichiarato il presidente della Regione, Eugenio Giani - è inaccettabile e di gravità inaudita. Senza comunicazione preventiva, si mandano a casa più di 400 persone. Ci opporremo con tutte le nostre forze e l’impegno della Regione sarà massimo. Con chiarezza e durezza abbiamo fatto conoscere alla direzione italiana della multinazionale quanto queste modalità e la sostanza di questo intervento siano inaccettabili. Il governo deve intervenire, questo è un caso nazionale".

 

Foto comunicato Fiom

 
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