Licenziamenti Gkn, convocato un tavolo al Ministero dello Sviluppo economico
Giani: 'Obiettivo sospendere la procedura dei licenziamenti, che è immotivata'
lunedì 12 luglio 2021 14:01
È stato convocato per giovedì 15 luglio, alle ore 14, al Ministero dello Sviluppo economico un tavolo per affrontare il nodo dei licenziamento dei lavoratori di Gkn.
La notizia dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo da parte della multinazionale britannica per tutti i dipendenti dello stabilimento di Campi Bisenzio, è arrivata venerdì.
A rendere nota la convocazione del tavolo è stata la sottosegretaria Alessandra Todde che presiede il tavolo che si svolgerà in videoconferenza e prevede la partecipazione del Ministero del Lavoro, delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti di Gkn Firenze, Gkn Automotive e Melrose, oltre alla Regione Toscana e al Sindaco di Firenze.
Parole dure da parte di Eugenio Giani. "L’obiettivo - spiega il presidente della Regione Eugenio Giani - è e resta quello di “sospendere la procedura dei licenziamenti, che è immotivata. Servono determinazione, vicinanza ai lavoratori e la forza di parlare con Melrose per indurre atteggiamenti di ragionevolezza” perché il primo passo è affidato alla capacità di tutto il sistema delle istituzioni, del movimento movimento sindacale e della rappresentanza dei lavoratori di “essere costante nel chiedere l’interruzione della procedura”.
Stamani Giani ha ricevuto la comunicazione della viceministra Alessandra Todde sull’invio della convocazione per il tavolo nazionale e, ribadisce, si tratta di “una questione nazionale perché quanto accaduto a Campi Bisenzio può ripetersi altrove”. In questo caso si parla di Gkn e cioè di componentistica di semiassi per autonomobili aumotiv che poi vengono assemblati da Fiat Stellantis, ma i proprietari si chiamano ‘fondo Melrose’ con sede in Inghilterra.
Lo stabilimento di Campi “produce, non è in crisi, non è privo di commesse. Negli ultimi tempi sono stati fatti forti investimenti in robotica per la produzione di componenti auto che poi sono assemblati per la produzione Fiat Stellantis”. E qui Giani mette in campo il secondo punto d’impegno: “Vogliamo che Fiat Stellantis, se ha rapporti con il Governo o se gode di agevolazioni, sia consapevole del fatto che uno dei suoi principali produttori di componenti si comporta così”.
“Bisogna trarre la lezione da quanto accade e la legislazione italiana deve adeguarsi – continua il presidente -: oggi non hai più di fronte gli imprenditori che comunque hanno a cuore capacità produttiva e l’immissione di prodotti sul mercato”. La logica che ha portato a dire ‘si chiude’ non è infatti “una logica di produzione ma finanziaria”, come si desume dai “brevi contatti avuti con gli esponenti locali di Gkn, con i quali il ragionamento che viene fatto è quello della riorganizzazione aziendale: questo non può esistere”. Quindi, aggiunge Giani “Ci attiveremo come Regione per un codice etico che,qualora non sia rispettato, dia luogo a sanzioni molto forti”.
Il presidente parla di “cinismo estremo” e di “procedura di estrema arroganza” da parte di Gkn e sottolinea che se c’è un aspetto che letteralmente grida vendetta con il richiamo ‘etico’ che campeggia sullo stesso sito del fondo che, spiega Giani “descrive la propria attività come quella di chi “compra, valorizza, rivende: in questo caso sta facendo esattamente l’opposto. Il lavoro è un elemento determinante nella vita della comunità e non si può pensare che nel 2021, in Italia, si mettano a casa oltre 422 lavoratori e l’indotto con una semplice mail, non preavvertita da alcuna comunicazione”.
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