Affitti brevi, la Consulta respinge il ricorso del governo contro la legge regionale sul turismo

Giani: 'Grande vittoria per la Toscana'. La sindaca Funaro: 'Questa legge diventi un esempio a livello nazionale'

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martedì 16 dicembre 2025 15:53

La Consulta ha respinto il ricorso del Governo contro la legge regionale toscana sul turismo. Confermata quindi la legittimità del Testo unico del turismo, approvato con la legge n.61 del 2024, che contempla misure di contenimento del fenomeno di overtourism con norme per dare più poteri ai Comuni per limitare gli affitti brevi e contrastare gli impatti del dilagare di b&b, affitti brevi e affittacamere a svantaggio della residenza.

 

Per il governo le norme toscane sarebbero incostituzionali, in particolare laddove limitano la libertà di impresa e violano gli ambiti di autonomia regionale concessa dalla Costituzione. "Talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di libertà di impresa, concorrenza, ordinamento civile e penale, tutela del patrimonio culturale e professioni, violano gli articoli 3, 41, 42, 117, primo comma, secondo comma lettere e), l) ed s), e terzo comma della Costituzione", la motivazione con la quale era stata decisa l'impugnazione della legge della Regione Toscana.

 

Una grande vittoria per la Toscana. Non stupisce la pronuncia della Consulta. Già con la notizia dell’impugnazione, a marzo, sostenemmo la bontà e la modernità del nuovo Testo unico e che la nostra difesa in giudizio ci avrebbe premiato”. Accolta con soddisfazione, dal presidente Eugenio Giani, dall’assessore a economia, turismo e agricoltura Leonardo Marras e dall’assessora alla cultura e con delega al turismo culturale Cristina Manetti la decisione della Corte costituzionale di respingere l’impugnazione del governo sul Testo unico del turismo. 

 

“Già all’epoca – ha spiegato il presidente Giani – ci sorprese il ricorso del Governo, dato che la Costituzione attribuisce alle Regioni una competenza esclusiva in materia di turismo. Attraverso la legge, che è stata il frutto di un lavoro condiviso con tutti gli attori coinvolti, non abbiamo fatto altro che attuare una politica di semplice buon senso per quel che riguarda ad esempio la gestione degli affitti brevi e e della tutela della residenza nei centri turistici, garantendo un equilibrio tra attività turistica e vita quotidiana dei residenti. Il Testo unico punta sulla semplificazione delle procedure, sulla valorizzazione delle comunità locali e sulla promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. La pronuncia della Consulta conferma la legittimità della legge, rafforza il principio dell’autonomia regionale in un settore così importante e riconosce il ruolo centrale delle Regioni nella gestione e nella promozione del proprio territorio”.

 

Secondo l’assessore Marras “non possiamo che accogliere con enorme soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che conferma la bontà delle nostre scelte validando in toto la legge. Come abbiamo sempre detto il ricorso del Governo è stato solo strumentale e oggi ne abbiamo la prova. La nostra legge punta su digitale, imprese, lavoro e soprattutto equilibrio e il turismo è una componente essenziale dello sviluppo sostenibile in ogni sua declinazione: economica, sociale, ambientale. Gioiamo, dunque, per questo risultato e andiamo avanti a lavorare, ogni giorno, al fianco di imprese, operatori e amministrazioni per rafforzare il sistema turistico toscano”.

 

“La decisione della Consulta – ha aggiunto Cristina Manetti - è un grande risultato per la Toscana. Conferma la validità delle scelte della Regione nel promuovere un turismo di qualità, attento alla tutela del patrimonio culturale e all’equilibrio dei territori. Continueremo su questa strada, valorizzando identità e comunità locali”. 

 

Si è pronunciata sulla decisione della Consulta anche la sindaca di Firenze Sara Funaro. “La decisione della Corte Costituzionale di salvare il Testo unico del turismo della Regione Toscana respingendo il ricorso del Governo è una bella notizia e una grande vittoria per gli amministratori, un punto fermo importante per continuare nel nostro lavoro per un turismo sostenibile. Siamo sulla strada giusta e andiamo avanti. Questa legge deve diventare un esempio a livello nazionale per permettere ai sindaci la tutela dell’identità delle città e dei territori. Come amministrazione, siamo sempre stati convinti della necessità di una regolamentazione delle locazioni brevi in grado di garantire un'adeguata qualità della vita per i residenti e non appena abbiamo ne avuto la possibilità abbiamo approvato un regolamento, primi in Italia. Il diritto dei Comuni di introdurre limiti specifici in aree ad alta densità turistica è una importante strumento per città come Firenze che devono affrontare l'impatto del sovraffollamento turistico, preservando al contempo l'accesso al mercato per chi vuole intraprendere attività turistiche in maniera regolamentata e imprenditoriale. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di conciliare l'accoglienza dei turisti con la qualità della vita dei fiorentini, e questa sentenza conferma che siamo sulla strada giusta”.

 

Il commento di AIGAB, Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi: "Con questo pronunciamento la norma della Regione Toscana resta in vigore concedendo ad un numero ampio di Comuni la possibilità di introdurre un regime amministrativo regolatorio che sulla base di criteri, probabilmente arbitrari, limiterà i diritti di famiglie e imprese di disporre della propria casa. Il paradosso è che mentre viene confermata la possibilità di limitare i diritti di proprietà delle famiglie italiane viene estesa la possibilità per gli hotel di espandere la propria capacità ricettiva utilizzando gli immobili limitrofi. Gli effetti prevedibili a livello di mercato sono una diminuzione del valore degli immobili in tutti i Comuni che faranno ricorso a questi strumenti, un aumento delle tariffe degli hotel e dei posti letto extra-alberghieri gestiti dagli hotel, un aumento della conflittualità amministrativa tra cittadini e imprese poiché assisteremo al proliferare di abusi da parte degli enti locali e un aumento del ricorso al nero da parte di proprietari e host. Il percorso virtuoso di professionalizzazione del settore attraverso il tracciamento dei flussi e la responsabilizzazione degli operatori potrebbe interrompersi perché la frammentazione normativa aumenterà e non consentirà la crescita delle imprese del settore. A livello normativo altre Regioni seguiranno il percorso ideologico della Toscana. A questo punto il Governo dovrebbe porsi come obiettivo quello di una norma quadro di riferimento nazionale per limitare l’arbitrio locale ed evitare, come spesso indicato dal Presidente Draghi, il proliferare di barriere normative e burocratiche che impediscono al Paese di liberare risorse produttive".

 

Accogliamo con soddisfazione la decisione che accoglie la volontà della Regione Toscana e dell’assessore Marras di mettere ordine su un tema spinoso e fino adesso non normato come quello degli affitti brevi che di fatto ha trasformato le grandi città in “alberghi a cielo aperto”. Lo dichiarano congiuntamente Fabio Cenni, presidente Assohotel Toscana, e Francesco Giannerini, presidente Assoturismo Confesercenti Toscana. “Ci sono alcuni aspetti della norma che non condividiamo, per i quali confidiamo di rimetterci al tavolo con l’assessore Marras. Ora comunque - concludono Cenni e Giannerini - la Legge Regionale Toscana 61/2024 potrà fare scuola anche per le altre Regioni che vorranno porre ordine su una questione così dirimente per le nostre città”.

 

Anche il presidente di Federalberghi Toscana–Confcommercio Daniele Barbetti interviene in merito alla sentenza n. 186 della Corte costituzionale. "Accogliamo con favore questa decisione – dichiara Barbetti – perché rappresenta un elemento di chiarezza per tutto il sistema delle imprese turistico-ricettive. La Corte ha riconosciuto la bontà complessiva dell’impianto normativo della Regione Toscana e siamo lieti che la norma sia stata salvata nella sua interezza, confermandone la solidità giuridica e l’equilibrio tra interessi pubblici e attività economiche. La sentenza – conclude Barbetti – pone la legge toscana come punto di riferimento per la normativa turistico-ricettiva in Italia. Un modello innovativo che, pur tra alcune criticità che potranno comunque essere superate, coniuga sostenibilità economica, tutela dei territori e competitività delle imprese sul mercato. È auspicabile che questa impostazione venga replicata anche in altre regioni, per governare in modo equilibrato i fenomeni turistici e contrastare gli effetti negativi dell’overtourism, senza rinunciare allo sviluppo".

 

“Immagino che la potente lobby degli albergatori stia festeggiando. La decisione della Corte Costituzionale di bocciare il ricorso del Governo contro il nuovo Testo unico del Turismo della Toscana consolida un impianto normativo che penalizza di fatto le forme di ricettività non tradizionali”. Così Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence. “Il giudizio della Corte riguarda la correttezza costituzionale delle norme e il riparto delle competenze tra Stato e Regioni, non la loro opportunità né la loro efficacia. La stessa Consulta – osserva Fagnoni – riconosce che le norme toscane sono una ‘ingerenza’ nelle libere scelte dei proprietari, ritenendola però giustificata. L'altra questione che desta grande preoccupazione è che la decisione della Consulta rischia di diventare un precedente per altre Regioni, con una stretta normativa che avrebbe un impatto molto pesante sull’organizzazione delle imprese, sull’occupazione e sulla tenuta di un comparto che ha garantito investimenti e lavoro diffusi sui territori. Un effetto-slavina sull'intero settore”, conclude Fagnoni.

 

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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