Nata con una rara malformazione, salvata al Meyer dopo 5 interventi: la piccola torna a casa
Il dottor Ciardini: 'Il successo di questo intervento è il risultato di un lavoro di squadra'
mercoledì 12 novembre 2025 11:01
Una bambina nata con una grave forma di onfalocele gigante – una rara malformazione congenita caratterizzata dalla fuoriuscita di organi attraverso un difetto della parete addominale – è stata dimessa nei giorni scorsi dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove è stata curata con successo dopo un complesso percorso chirurgico e assistenziale.
Il caso era stato diagnosticato già durante la gravidanza, grazie a un controllo eseguito presso il Servizio di Diagnostica prenatale dell’AOU Meyer Irccs, a cura del dottor Roberto Biagiotti e della dottoressa Adalgisa Cordisco, che avevano individuato la malformazione e avviato un percorso di counseling multidisciplinare con la famiglia. Proprio per la complessità della situazione, si è deciso che il parto avvenisse al Meyer, così da garantire alla neonata un’assistenza altamente specializzata fin dai primi istanti di vita.
Il parto è stato gestito in collaborazione con il Servizio di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale San Giovanni di Dio (diretto dal dottor Claudio Meloni) con un’équipe composta da medici, anestesisti e ostetriche. Subito dopo la nascita, la bambina è stata trasferita nella sala operatoria adiacente e sottoposta a un primo intervento chirurgico d’urgenza.
Nel corso del ricovero sono stati necessari cinque interventi. L’équipe della Chirurgia pediatrica del Meyer, diretta dal dottor Enrico Ciardini, ha utilizzato un innovativo dispositivo di trazione costante e graduale della parete addominale, che ha consentito il rientro progressivo degli organi e la chiusura del difetto in condizioni di sicurezza.
Durante tutto il percorso la piccola è stata seguita dalla Terapia intensiva neonatale, diretta dal dottor Marco Moroni, che ha coordinato l’assistenza clinica insieme a specialisti di diverse discipline. Dopo settimane di cure e monitoraggi, la neonata è potuta tornare a casa in buone condizioni cliniche, con un follow-up programmato in ambulatorio.
“Questa storia racchiude il valore più profondo della nostra sanità pubblica: la capacità di prendersi cura di ogni vita, anche la più fragile, con competenza, umanità e lavoro di squadra,” ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Il Meyer e tutta la rete ospedaliera toscana dimostrano ogni giorno cosa significa credere davvero in un sistema che mette al centro le persone, dalla nascita in poi”.
“La gestione di casi così complessi richiede una sinergia tra diagnostica prenatale, ostetricia, chirurgia pediatrica, anestesia e terapia intensiva neonatale,” ha spiegato il dottor Enrico Ciardini. “Il successo di questo intervento è il risultato di un lavoro di squadra che parte dalla diagnosi in utero e accompagna il neonato fino al rientro a casa”.
“Le foto che la madre ci inviava durante le settimane di cura raccontavano una storia di coraggio, attesa e fiducia,” ha aggiunto il dottor Claudio Meloni, direttore della Ginecologia e Ostetricia del San Giovanni di Dio. “Vedere oggi quella bambina sorridere tra le braccia della famiglia è qualcosa che va oltre la soddisfazione professionale: è la prova di quanto la collaborazione tra strutture possa trasformare un rischio in una storia di vita”.
