Sanità, al Meyer 80 bambini ustionati trattati senza chirurgia
La storia di G., trattata con la bromelina, principio attivo derivato dall’ananas alla base di un trattamento innovativo
venerdì 07 novembre 2025 11:35
G. ha dodici anni. Un pomeriggio, a causa dell’esplosione di un flacone contenente una sostanza infiammabile, si è innescato un incendio che le ha lasciato ustioni sul 30% del corpo. Dopo diverse settimane di ricovero al Meyer, ha da poco fatto ritorno alla sua vita normale, grazie all’intervento degli specialisti del Centro ustioni del Meyer guidati dal dottor Flavio Facchini, che hanno usato su di lei un trattamento innovativo, a base di bromelina, che negli ultimi 12 mesi, al Meyer, ha già permesso di trattare con successo circa 80 bambini ustionati senza ricorrere al bisturi.
Il trattamento, dopo una prima fase sperimentale, è stato autorizzato dall’Aifa, nel 2024, anche per l’età pediatrica: il Meyer è stata la prima realtà pediatrica a introdurlo e viene utilizzato con successo da circa un anno. È basato sulla bromelina, una sostanza estratta dall’ananas, che attiva enzimi in grado di “digerire” selettivamente le cellule della cute danneggiate dall’ustione, risparmiando quelle sane.
Sui bambini risulta particolarmente efficace, e consente di ricorrere meno al bisturi, agli innesti, e ai trapianti di cute, migliorando gli esiti cicatriziali e diminuendo l’impatto globale dell’ustione sul bambino. La sua introduzione al Meyer è stata resa possibile grazie al contributo dell’equipe anestesiologica guidata dal prof. Zaccaria Ricci e alla presenza, in ospedale, di un percorso dedicato a questo trattamento terapeutico.
Di questo, e di molti altri temi legati alle ustioni pediatriche si è parlato durante la Masterclass “Florence Symposium on Pediatric Burn Care” che si conclude oggi al Campus del Meyer. Il simposio è stato anche l’occasione per festeggiare i 35 anni di ATCRUP, l’Associazione Toscana Cura Riabilitazione Ustioni Pediatriche, presieduta da Laura Lensi, e contestualmente il 30esimo compleanno del Centro Ustioni del Meyer, che fu inaugurato dal dottor Giovanni Andrea Grisolia: si è trattato di un doppio anniversario che è anche la sintesi di tanti anni di percorso congiunto. Alla Masterclass hanno preso parte pediatri, medici d'urgenza, chirurghi plastici pediatrici e generali, anestesisti, infermieri, fisioterapisti, terapisti, psicologi e ricercatori a livello internazionale.
Oggi il Centro ustioni del Meyer è diventato punto di riferimento nazionale per il trattamento delle ustioni pediatriche anche di grande gravità, cioè che superano il 30% del corpo. Ogni anno ricovera circa 200 pazienti con ustioni gravi, e ne segue circa 800 a livello ambulatoriale. Circa il 40% proviene da fuori regione. Dispone di 5 posti letto, di camere speciali con il filtraggio di aria pressurizzata ed è attrezzato con tutte le dotazioni strutturali e tecnologiche per prendere in carico anche i casi più gravi, come due box per il trattamento intensivo e un ambiente per la balneoterapia. Superspecializzato lo staff: oltre ai chirurghi, al lavoro al Centro ustioni ci sono infermieri esperti in “wound care” (Biagio Nicolosi e Benedetta Difalco), fisioterapisti ustionologi e psicologi dedicati. I bambini vengono seguiti anche nel trattamento degli esiti cicatriziali, con l’impiego del laser - in collaborazione con la Dermatologia del Meyer guidata dal dottor Cesare Filippeschi - e vengono condotti trapianti innovativi utilizzando cute bioingegnerizzata per sostituire quella danneggiata dalle ustioni.
“Le ustioni pediatriche oggi rappresentano una vera e propria crisi sanitaria dimenticata - ” ha spiegato il responsabile del Centro Ustioni del Meyer, dr Flavio Facchini - Per fortuna, negli ultimi anni, l'approccio clinico e organizzativo alla loro gestione si è evoluto in modo significativo. Questa evoluzione è stata caratterizzata dall'introduzione di protocolli condivisi e standardizzati, che hanno consentito una maggiore integrazione tra innovazioni tecnologiche, sia diagnostiche che chirurgiche, e programmi riabilitativi personalizzati. Per noi è motivo di grande orgoglio anche il lavoro di rete, come quello che conduciamo con la Cooperazione Internazionale, con la CROSS (Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario) con la Task force umanitaria del Meyer guidata dal dottor Simone Pancani, ustionologo, a supporto delle maxiemergenze, delle guerre e delle calamità naturali”.
