Una bambina di 7 anni proveniente da Gaza ricoverata al Meyer per una malattia neurologica
La piccola è arrivata la notte scorsa con la famiglia
giovedì 06 novembre 2025 13:40
L’ospedale pediatrico Meyer di Firenze ha accolto una bambina di sette anni proveniente da Gaza, arrivata la notte scorsa insieme alla sua famiglia. La piccola dovrà essere curata per gli esiti di una sindrome di Guillain-Barré, una malattia neurologica rara in cui il sistema immunitario attacca i nervi periferici, causando una debolezza muscolare progressiva. Dopo una prima valutazione clinica, la bambina è stata ricoverata nel reparto di Pediatria.
La paziente è stata presa in carico da un’equipe del Meyer composta da Simone Pancani, coordinatore delle attività umanitarie dell’ospedale, Zaccaria Ricci, responsabile di Anestesia e Rianimazione, ed Elena Albano, infermiera della Rianimazione. Il gruppo è partito nell’ambito di una missione della Protezione civile, che ha attivato una Medevac (Medical Evacuation), il servizio di trasporto per persone ferite o bisognose di cure urgenti.
Dopo un’attenta valutazione delle condizioni generali della bambina, si è deciso di farle proseguire il viaggio su un aereo di linea, accompagnata fino a Firenze, dove è stata accolta dallo staff medico del Meyer. L’arrivo è stato reso possibile grazie al coordinamento della Cross e della Prefettura di Firenze.
Come già avvenuto in altre occasioni nell’ambito dei corridoi umanitari, l’ospedale pediatrico fiorentino si è attivato per garantire accoglienza e assistenza alla bambina e alla sua famiglia. Ad attenderli c’era anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer, per facilitare la comunicazione con i medici e il personale sanitario.
“L’eccellenza della sanità toscana – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Giani – si mette a disposizione, come sempre, di chi nel proprio paese non può ricevere cure adeguate. Non importa se si tratti di una guerra, di un cataclisma naturale o di altro ad impedirlo. La Toscana è pronta ad allargare ogni volta le proprie braccia. Lo fa da sempre con progetti di cooperazione sanitaria internazionale e continueremo a farlo, ispirati da equità, accesso universale e lotta alle disuguaglianze che sono alla base della sanità pubblica in cui crediamo”.
