Firenze, l'ex sindaco di Impruneta Calamandrei aggredito in centro. Il racconto su Facebook
Calamandrei ha chiamato il 112 quando ha visto un uomo tirare una bottiglia su una chiesa e rovesciare due cestini, ma lui l'ha colpito con una sedia
giovedì 25 settembre 2025 12:54
Aggredito nel centro di Firenze l'ex sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei.
A raccontare l'accaduto, con tanto di nottata al pronto soccorso, è Calamandrei su Facebook: "Qualcosa non sta funzionando… Esco con amici per un aperitivo, pieno centro (via Martelli), mentre stiamo parlando del più e del meno un “umano” tira una bottiglia di birra contro il portone della chiesa di San Giovannino dei Padri Scolopi (via Martelli angolo via dei Gori) che ovviamente va in mille pezzi. Non contento rovescia in strada due cestini del sudicio (che pesano un quintale l’uno) in mezzo di strada, inveendo contro non so chi o cosa, e proseguendo la sua strada. Io non riesco a girarmi dall’altra parte. Prendo il telefono chiamo il 112, mi alzo dal tavolino, e seguendolo a distanza racconto l’accaduto al 112. Il tizio insospettito si gira mi viene incontro, e inizia ad infamare, parte l’alterco. Sempre mentre sono al telefono col 112, mi prende a seggiolate sulla schiena e sul braccio. Arrivano due volanti: una lo perquisisce e lo porta via, l’altra prende dichiarazioni, documenti, e testimonianze".
"Risultato: dopo nemmeno un ora lui è nuovamente in via Martelli (fotografia inviata dall’amico barista dove stavamo facendo l’aperitivo), a godersi il primo frescolino autunnale, e io al pronto soccorso di Santa Maria Nuova con un gomito che sembra un pallone, dove passerò (visto l’afflusso di gente), buona parte di questa nottata... In questo sistema, volenti o nolenti, qualcosa non sta funzionando… E sto (purtroppo) iniziando a capire (ma sempre difficile da accettare), chi si gira di continuo dall’altra parte…. Ps: Unica nota positiva, quattro ragazzetti, passando davanti ai cestini rovesciati, in quattro, gli hanno ritirati su, senza domande, continuando a parlare fra loro, come fosse un gesto dovuto… Abbiamo ancora un po’ di speranza.. Forse".
La disavventura si è conclusa al pronto soccorso con 7 giorni di prognosi con bendaggio semirigido.
“L’episodio accaduto ad Alessio Calamandrei, a cui va la nostra solidarietà, è l’ennesima dimostrazione che le leggi non funzionano e che nel nostro paese non c’è certezza della pena. Vedere il responsabile di un atto criminoso libero dopo poche ore è sconfortante per le vittime, che rischiano di perdere la fiducia nelle istituzioni, e umiliante per le forze dell’ordine che tanto si impegnano per la sicurezza delle nostre città – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza e Polizia Municipale, Andrea Giorgio - Ed è una cosa che succede troppo spesso: è accaduto con il responsabile della tentata rapina al negozio di articoli da fumo in San Jacopino, ma accade ogni giorno con chi fa le cosiddette “spaccate”, con gli spacciatori fermati nei giardini dalla nostra Polizia Municipale o dalle forze dell’ordine, con i borseggiatori, con le persone che minacciano o compiono atti di violenza”.
“Serve un intervento del governo, da cui dipende la sicurezza che vuol dire mandare più agenti, modificare le norme come la Cartabia e la legge sull’immigrazione, garantire la certezza della pena per ladri o spacciatori che invece sono fuori dopo poche ore, intervenire contro il traffico di droga – continua Giorgio - Eppure, nonostante le promesse e le belle parole (ricordo il video della presidente del consiglio Meloni di tre anni fa in cui affermava che era arrivato il tempo che lo Stato facesse la sua parte per la sicurezza delle città), niente si muove. Da tempo giacciono ignorate le richieste fatte da Anci e sottoscritte dai sindaci di ogni colore politico, da tempo restano inascoltate le istanze che arrivano da Firenze, ma anche da altre città, di aumentare il personale delle forze dell’ordine in servizio sul territorio. Agli esponenti di destra che ancora una volta tentano di nascondere il fallimento del governo scaricando su altri le responsabilità rinnovo la richiesta a smettere di usare la sicurezza come elemento di propaganda: servono soluzioni non slogan. Serve l’impegno di tutti per dare risposte ai nostri cittadini, non lo scaricabarile elettorale”.
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