Brutalismo a Firenze: tre opere che hanno cambiato il volto della città
Dalle case popolari di Sorgane alla “Gotham City” di Novoli: tre luoghi che raccontano la stagione brutalista in città
martedì 09 settembre 2025 09:50
Il brutalismo è uno stile architettonico nato nel dopoguerra e diffusosi tra gli anni Cinquanta e Settanta. Il nome deriva dall’espressione francese béton brut, “cemento grezzo”, e indica una corrente che privilegia materiali a vista, forme geometriche semplici e un aspetto volutamente essenziale, privo di decorazioni. Anche a Firenze, città famosa per le cupole rinascimentali e i palazzi storici, il brutalismo ha lasciato tracce evidenti.
Case popolari di Sorgane
Il quartiere di Sorgane nacque da un ambizioso progetto del 1957 firmato da Giovanni Michelucci, con la collaborazione di Leonardo Savioli e Leonardo Ricci. L'idea originale era quella di una vera “città satellite” per 12.000 abitanti, articolata in due nuclei distinti: la “città alta” e la “città bassa”, pensati per offrire funzioni diverse — la prima più residenziale, la seconda con servizi e spazi collettivi — creando un’alternativa moderna alla periferia.
Il progetto fu fortemente ridimensionato, completato tra il 1962 e il 1980 per circa 4.000 abitanti. Nel suo ridimensionamento, però, conservò l'idea della macrostruttura urbana: edifici disposti secondo griglie ortogonali, ballatoi comuni, aree verdi e percorsi sospesi nella collina.
Palazzina in via Piagentina
Progettata da Leonardo Savioli tra il 1964 e il 1967, l'edificio in via Piagentina 29 — angolo via Don Bosco — è uno dei simboli del brutalismo residenziale fiorentino. L’idea di base era un sistema modulare prefabbricato in cemento, con volumi a “L” e un nodo verticale costituito da corpo scala-ascensore. La facciata è caratterizzata da aperture eterogenee, balconi e bow-window disposti in modo creativo, affiancati a soluzioni d’angolo curvilinee che conferiscono continuità visiva. Il tetto, dalla forma biconvessa, ricorda un’ala di aeroplano.
Oggi è ancora utilizzato come residenza privata: ospita appartamenti unici, ognuno con layout diversificato grazie a pareti scorrevoli e spazi interni pensati in modo flessibile. La sua costruzione ha avuto una notevole fortuna critica, per l’accuratezza stilistica e la coerenza tra forma, materiali e funzionalità.
Palazzo di Giustizia
L’ultimo esempio è il Palazzo di Giustizia di viale Guidoni, progettato da Leonardo Ricci alla fine degli anni Ottanta ma inaugurato solo nel 2012. Con una superficie di circa 35.000 m² e una torre alta 76 metri, è uno dei tribunali più estesi d’Italia. La composizione è frammentata: volumi incastrati, pareti inclinate, vetrate oblique e un grande rosone.
Il risultato è un monumento urbano severo e imponente, tanto da essere soprannominato “Gotham City fiorentina” dai cittadini, in riferimento all’atmosfera certosina, austera e quasi cinematografica che evoca. Un'architettura brutalista che ha ridefinito l’area nord della città con modernità e impatto visivo.
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