Riciclaggio con criptovalute e carte d'identità contraffate, scoperta una banca illegale a Prato
Da aprile a luglio sono state evidenziate movimentazioni per oltre 9 milioni di euro
venerdì 01 agosto 2025 09:28
Individuata una struttura bancaria illegale, centrale di riciclaggio, basata sull'impiego di criptovalute, e di rilascio di carte d'identità elettroniche contraffate valide per l'espatrio e di altri documenti di identità nel cuore della città di Prato. A renderlo noto è la Procura pratese in seguito a un’indagine che ha portato alla scoperta della banca in via Respighi.
Nel corso della perquisizione a un cittadino cinese 45enne, è stato trovato, in uno dei quattro telefoni nella sua disponibilità, due softtware wallet Token Pochet collegati a due indirizzi telematici, sui quali è risultata una movimentazione di criptovalute, da aprile a luglio 2025, per valori ingenti di criptovalute Stable Coin USDT, ancorate al valore del dollaro.
In particolare, fa sapere la Procura di Prato, sul primo indirizzo, sono stati depositati 10.769.000 USDT_TRX, per un controvalore di oltre 9 milioni e 40mila euro e i fondi risultano provenire per oltre il 90% da servizi di exchange. L'analisi delle transazioni in uscita hanno evidenziato che i fondi venivano depositati su una piattaforma attestata in Cambogia, che è stata segnalata dalla FinCen del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America come un istituto finanziario che opera come centro di riciclaggio di denaro. Sul secondo indirizzo, sono invece stati depositati oltre 369.000 USDT_TRX, per un controvalore di oltre 320mila euro e i fondi risultano provenire per oltre l'85% da servizi di exchange. L'analisi delle transazioni in uscita hanno evidenziato che la maggior parte dei fondi sono stati inviati su wallet privati, dove risultano tutt'ora presenti.
Il 45enne cittadino cinese e altre persone a lui collegate sono risultati avere il possesso materiale di dette criptovalute per un controvalore di 117mila euro. Sono stati ritrovati, inoltre, 15mila euro in contanti, due stampanti, due laminatori, numerose tessere bianche, con micro cip e banda magnetica e altre con sola banda magnetica, funzionali alla predisposizione di carte d'identità elettroniche, e pellicole ologrammate.
Le indagini si sono avvalse del supporto del Nucleo Operativo Antifalsificazioni e della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione dei Carabinieri di Roma, del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Prato e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Prato.
La Procura di Prato precisa che la responsabilità dell'indagato destinatario dei decreti di perquisizione e sequestro dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, il medesimo potrà considerarsi colpevole solo sulla base di una sentenza passata in giudicato.