Prato, evasione fiscale e riciclaggio nel settore tessile: 13 indagati
Il piano prevedeva l'impiego di imprese cartiere, l'utilizzo di una società 'esterovestita' e la creazione di ditte intestate a prestanome
sabato 07 giugno 2025 09:42
Operazione congiunta della Procura di Prato, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate di Prato, nell’ambito di un procedimento penale a carico di tredici indagati. Le ipotesi accusatorie hanno riguardato l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, nonché l'infedeltà e l'omessa dichiarazione fiscale, in violazione del decreto legislativo n. 74 del 2000. Contestualmente, sono emersi anche i reati di riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di proventi illeciti. Sono stati introitati nelle casse dello Stato oltre mezzo milione di euro.
I tredici indagati destinatari dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, fa sapere la Procura, risultano aver pianificato un articolato disegno criminoso finalizzato all'evasione di imposte dirette e dell'I.V.A. nel settore tessile, facendo leva su diversi schemi fraudolenti.
Tra questi: l'impiego di imprese cartiere, formalmente interposte nei rapporti di fatturazione, che emettevano documentazione fiscale fittizia a beneficio dei reali orchestratori della frode; l'utilizzo di una società "esterovestita", ufficialmente di diritto bulgaro, ma di fatto operante sul territorio italiano, così da sottrarre i redditi al controllo dell'erario; la creazione di ditte individuali e società intestate a prestanome, ma effettivamente dirette dal medesimo nucleo di indagati.
I proventi generati dall'evasione venivano successivamente "ripuliti" attraverso operazioni di autoriciclaggio gestite dagli stessi soggetti coinvolti e, in alcuni casi, attraverso ulteriori attività di riciclaggio e reimpiego curate da terzi estranei alla frode. Anche questi ultimi sono stati individuati e ricondotti alle proprie responsabilità grazie all'attività investigativa congiunta tra Procura e Guardia di Finanza di Prato.
Gli accertamenti di natura tributaria hanno consentito di ricostruire un quadro economico che ha indotto gli indagati alla immediata adesione ai verbali di accertamento fiscale, fondati sugli elementi solidi acquisiti in sede investigativa che, ad oggi, ha portato all'incasso delle prime somme - oltre mezzo milione di euro, come s'è detto - restituendo risorse fondamentali all'erario e segnando un importante risultato nel contrasto ai reati economico-finanziari.
(immagine di repertorio)