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Mugello, frane e strada chiusa: sopralluogo di Giani sulla Sr 302 fra Borgo e Marradi. 'A lavoro per riaprire'

'Ad oggi circa 5000 persone sono rimaste isolate per la chiusura della ferrovia Faentina, per le frane che hanno bloccato la viabilità'

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martedì 25 marzo 2025 17:53

Il presidente Eugenio Giani ha effettuato un sopralluogo sulla strada regionale 302 fra Borgo San Lorenzo e Marradi nell’Alto Mugello, nei punti più critici, quelli che ne hanno comportato la chiusura a seguito dei danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. Il presidente era accompagnato dall’assessore alle infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli, dal direttore regionale del settore infrastrutture Enrico Becattini e dai tecnici della Regione e della Città metropolitana.

 

Un punto necessario in vista della riunione con i sindaci del Mugello, in programma per domani nella sede della presidenza in piazza Duomo, in cui verranno illustrate le soluzioni infrastrutturali e viarie necessarie al ripristino della situazione attuale ma che garantiscano anche una soluzione stabile e sicura nel tempo.

 

“La funzionalità della strada è una priorità assoluta – ha detto Giani - Siamo al lavoro per riaprire in via provvisoria la carreggiata, lo vogliamo fare entro i prossimi giorni, ricostituendo così il collegamento di Marradi con Firenze che è fondamentale. Ad oggi circa 5000 persone sono rimaste isolate per la chiusura della ferrovia Faentina, per le frane che hanno bloccato la viabilità. A me interessa che queste persone si possano muovere e non rimangano isolate o siano costrette a giri lunghissimi per muoversi”.

 

Giani si è soffermato, in particolare su alcuni fronti critici Sr 302 del passo della Colla, poco prima di Razzuolo dove una frana ha completamente divelto il guard rail; fra Casaglia e prima di Crespino, dove un’altra frana ha comportato l’interruzione della strada obbligando le persone che devono spostarsi da e per Marradi a un lungo giro passando da Palazzuolo sul Senio. Il presidente ha proseguito anche nel tratto di strada che costeggia la ferrovia e lì in particolare Giani ha voluto fare alcune considerazioni che riguardano gli interventi, ma anche le cause di questo cambiamento morfologico del territorio.

 

“Siamo di fronte - ha concluso - ad un problema strutturale rilevante. Basta guardare il corso del fiume che, invece di passare sotto la ferrovia e la strada, ora scorre in parte sulla carreggiata, con il rischio di gravi danni in caso di piena. Serve quindi un piano di interventi non solo per la riapertura immediata, ma anche per garantire una soluzione stabile che offra una visione a questo territorio”.

 

 

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