Firenze, tensione al carcere di Sollicciano. Sappe: 'La situazione è divenuta insostenibile'
Sulla vicenda è intervenuto Francesco Oliviero, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
venerdì 05 luglio 2024 10:57
Giornata di proteste e forti tensioni ieri nel carcere di Sollicciano.
A scatenare le proteste dei detenuti è stata la morte di un giovane detenuto, che si è tolto la vita nella sua cella. Sulla vicenda è intervenuto Francesco Oliviero, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Tutto è iniziato quando un giovane detenuto di origini magrebine ha deciso di togliersi la vita all'interno della propria cella. Prima dell'insano gesto, ha bloccato la serratura della cella impedendo ogni intervento da parte del personale di Polizia che poteva salvarlo. Da lì è iniziata la protesta dei ristretti della sezione e, a seguire, di tutto il Reparto.
Secondo le prime ricostruzioni era una protesta preparata già da tempo per le condizioni in cui vivono la detenzione. Mancanza d'acqua, cimici e problemi strutturali, da tempo denunciati dal SAPPE, sono i veri motivi della protesta al Reparto Giudiziario e al rifiuto del vitto da parte da parte dei ristretti del Reparto Penale”.
"La situazione è divenuta insostenibile - prosegue Oliviero - Non si può continuare ad assistere all'inerzia dell'Amministrazione Centrale che ha lasciato letteralmente soli Direttore, Comandante e personale di Polizia Penitenziaria a dover gestire tali situazioni. L'Istituto fiorentino in tali condizioni strutturali non può continuare ad esistere. Il personale di Polizia Penitenziaria è stanco e sfiduciato di dover prestare la propria attività lavorativa in questo inferno, sottorganico e con tante ore di straordinario che non vengono retribuite per mancanza di fondi. Non si possono continuare ad assegnare, in tali condizioni, detenuti di difficile gestione e pochi inclini al rispetto delle regole di un istituto di pena.
"Aspettiamo l’intero articolato dello schema di decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri per fronteggiare l’emergenza penitenziaria nazionale - afferma il segretario generale del SAPPE, Donato Capece - Certo è che se, come sembra dalle prime indiscrezioni, tra le misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia approvate vi sono anche le previsioni di destinare i detenuti tossicodipendenti nelle comunità piuttosto che tenerli in carcere, di espellere gli stranieri ristretti e di procedere a nuove assunzioni nel Corpo di Polizia e dell’amministrazione penitenziaria, possiamo certamente dirci soddisfatti perché queste sono tre richiesta storiche del primo Sindacato del Corpo, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE”.
L’Ordine delle professioni infermieristiche di Firenze e Pistoia esprime la propria vicinanza ai colleghi e alle colleghe che lavorano all’interno del carcere fiorentino di Sollicciano. "Auspichiamo la massima attenzione delle autorità competenti perché gestiscano con sensibilità la situazione che da tempo é estremamente complessa - spiega il presidente di Opi Firenze Pistoia, David Nucci -. Sollecitiamo la massima tutela dei professionisti che operano nel carcere e delle persone che scontano una pena al suo interno e che devono sempre essere trattate con equità, rispetto dell’umana dignità e attenzione alle esigenze sanitarie e psicologiche". Una richiesta di attenzione e di cambiamento delle condizioni carcerarie condivisa e sollecita da tempo anche dagli operatori presenti all’interno della struttura.
Foto: Fotocronache Germogli