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Sollicciano, giovane detenuto si suicida. Scatta la protesta in carcere

Fumo e fiamme dall'interno del carcere

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giovedì 04 luglio 2024 19:59

Un altro suicidio nel carcere fiorentino di Sollicciano.

 

Secondo quanto si apprende, a togliersi la vita sarebbe stato un detenuto 20enne. Forti proteste sono scattate nel carcere per la situazione e le condizioni di vita all'interno della struttura, dove alcuni detenuti hanno anche esposto uno striscione di denuncia per il suicidio.

 

Da Sollicciano si notano anche colonne di fumo, in quanto alcuni detenuti avrebbero appiccato le fiamme. Sono intervenuti i vigili del fuoco con l'autoscala. All'esterno del carcere anche le forze di polizia.

 

Sulla vicenda si è espresso anche Mons. Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze. "Ho appreso con grande dolore la notizia della morte di un ragazzo di soli 20 anni a Sollicciano. Mentre preghiamo per lui e rivolgiamo un pensiero alla sua famiglia, non possiamo continuare ad accettare che tante persone disperate si tolgano la vita in carcere. Purtroppo queste morti confermano una situazione drammatica e condizioni insostenibili in tanti penitenziari italiani, criticità che da tempo vengono denunciate e che ho verificato personalmente come cappellano. Ancora una volta rivolgiamo un accorato appello a tutti coloro che hanno il potere di fare qualcosa perché in carcere vengano rispettati i diritti umani e la dignità delle persone, perché ai detenuti che scontano una pena non sia tolta la speranza della redenzione". 

 

Questa mattina Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) e Massimo Lensi (Associazione Progetto Firenze) avevano ribadito l'emergenza per la gestione del carcere fiorentino: “Acqua in sezione a singhiozzi, insetti vampiri e ascensori rotti rappresentano da anni la normalità conosciuta e rimossa. Si notano più in questi giorni soltanto perché è estate. La prevenzione dei reati a Firenze è inesistente, e il tema della sicurezza repressiva ha rappresentato anche nella campagna elettorale ormai alle spalle il tema principale del dibattito politico [...]. La carcerazione è l’unica risposta: si spazza rudemente la città e i “rifiuti umani” finiscono in una discarica sociale, appunto, com’è il nostro carcere. Sollicciano, infatti, è pieno di marginalità e umanità dimenticata, di detenuti stranieri che, per il ministro Nordio, dovrebbero essere estradati nei loro paesi di origine per fare spazio ad altri nuovi reclusi, meglio se italiani naturalmente". 

 

 

 
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