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A Campi Bisenzio torna il Festival di letteratura working class: la seconda edizione ad aprile

'Qualcuno evidentemente ha paura di questo Festival, ma ribadiamo che sarà a Campi Bisenzio'

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martedì 05 marzo 2024 13:31

Torna a Campi Bisenzio il Festival di letteratura working class, con una seconda edizione organizzata sempre da Edizioni Alegre e dal Collettivo di fabbrica Gkn – insieme alla Soms Insorgiamo – con la collaborazione dell’Arci Firenze, e grazie al sostegno di 400 persone tramite crowdfunding

 

Dopo la tre giorni del 2023, quando lo stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio ha aperto le porte al primo festival internazionale di letteratura working class in Italia, questo evento, unico nel panorama italiano, è pronto a tornare dal 5 al 7 aprile 2024.

 

Questa seconda edizione del Festival, sempre diretto da Alberto Prunetti, sarà dedicata a linguaggi e geografie della letteratura working class. Ci saranno scrittori working class dall’Inghilterra (Anthony Cartwright), dalla Spagna (Layla Martinez e Brigitte Vasallo), dalla Svezia (Nicklas Freisleben Lund, Magnus Nilsson e Henrik Johansson) e dal Cile (Eugenia Prado Bassi); poeti operai come Ferruccio Brugnaro e Sandro Sardella; scrittori e scrittrici come Claudia Durastanti, Valeria Parrella, Massimo Carlotto, Loredana Lipperini e Wu Ming 4; studiosi e studiose come Francesca Coin, Sandro Portelli, Sara Farris e Ornella De Zordo

 

Qui tutto il programma dettagliato

 

"L’anno scorso ci hanno dato dei pazzi perché volevamo fare un festival letterario nel presidio di una fabbrica in lotta e non in un quartiere gentrificato di una grande città - affermano gli organizzatori - Cogliendo tutti di sorpresa, il festival è stato un successo che ha coinvolto ed entusiasmato migliaia di persone facendo parlare di sé in Italia e all’estero. Questo ha infastidito a QF, l’attuale proprietà di Gkn, che è arrivata al punto di minacciare di denuncia tutti i partecipanti. Quest’anno le minacce sono arrivate subito. Qualcuno evidentemente ha paura di questo Festival perché chi lavora non deve mettersi in testa di raccontare la propria storia. Il Festival sarebbe stato, insieme a tutte le attività socio-culturali del territorio, perfettamente inseribile nel piano sociale di rilancio della fabbrica. Ma se l’interesse è svuotare il territorio dal lavoro, dalla dignità, dal proprio senso di comunità, parlare di letteratura working class diventa un problema".

 

"Noi però ribadiamo che il Festival sarà a Campi Bisenzio in omaggio alle tradizioni storiche delle case del popolo di quel territorio, a lotte come quella di Gkn e MondoConvenienza e alla resistenza solidale degli scorsi mesi ai danni climatici e sociali dell’alluvione. Del resto non siamo qui per intrattenervi, come scriveva lo studioso di origine working class Mark Fisher. Siamo qui perché vogliamo che chi è nato in case senza libri scriva la propria storia, per tornare dentro l’immaginario collettivo e diventare più forti nel rivendicare i propri diritti".

 

 

 
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