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La classe operaia scrive la sua storia: alla Gkn il primo festival di letteratura working class

Allo stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio tre giorni di eventi culturali. 'Una vera e propria iniziativa di lotta'

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giovedì 30 marzo 2023 18:11

Solo pochi giorni fa hanno fatto, di nuovo, scendere in piazza migliaia di persone, che hanno sfilato per Firenze al loro fianco. E ora si preparano a portare in fabbrica tre giorni di eventi culturali. Sono i lavoratori e le lavoratrici ex Gkn, che hanno dato vita al primo festival internazionale di letteratura working class in Italia. Un festival che per i lavoratori è "una vera e propria iniziativa di lotta, perché ci dà la possibilità di raccontare lo scandalo industriale anche oltre i confini del paese", spiega Matteo Moretti Rsu ex Gkn.

 

Una tre giorni allo stabilimento di Campi Bisenzio, dal 31 marzo al 2 aprile, organizzata dalla casa editrice Edizioni Alegre, insieme al Collettivo di Fabbrica Gkn, la Soms Insorgiamo e in collaborazione con Arci Firenze, con la direzione artistica di Alberto Prunetti, direttore della collana Working Class di Alegre. 

 

"Regaliamo a Campi Bisenzio e alla provincia di Firenze un evento culturale autorevole e di grande spessore - commenta il Collettivo di Fabbrica Gkn - che deve continuare ad esistere anche indipendentemente da Gkn. Questo festival deve diventare un evento culturale fisso, che metterà Campi Bisenzio sulla cartina d'Europa. Dopo il primo festival a Bristol, Campi Bisenzio ora, in tutta Europa, è la sede del festival internazionale della letteratura working class".

 

Un evento unico nel panorama italiano, mentre a livello globale l'unica esperienza simile è stata il Working Class Writers Festival di Bristol nel 2021.

 

"Si tratta del primo festival di letteratura working class nel nostro paese e a livello mondiale c’è solo il precedente di Bristol nel 2021 - commenta la casa editrice Alegre - La stessa collana working class diretta da Alberto Prunetti è unica nel suo genere. La letteratura working class, pur solitamente bistrattata dai grandi marchi, si sta pian piano imponendo a livello internazionale, e in Italia anche grazie alla nuova visibilità delle soggettività operaie data dalla lotta di Gkn".

 

"Usiamo il termine inglese working class perché è  più inclusivo, vogliamo possa estendersi anche a chi non vede la fabbrica come luogo di lavoro, come per esempio i rider, gli addetti alle pulizie, o chi lavora nei ristoranti".

 

Nella tre giorni si alterneranno autori e autrici internazionali come D. Hunter, Cynthia Cruz, Anthony Cartwright e Cash Carraway e ospiti italiani come Simona Baldanzi, Claudia Durastanti e Wu Ming 1. 

 

Tanti gli eventi e tanti i temi della tre giorni, al via dalle 18 di venerdì e fino al pomeriggio di domenica: si parlerà di libri, di scena working class anglofona contemporanea, di questione di genere, ci saranno il reading di poesia operaia, la Working class in versi, il reading tratto dal romanzo "Alla linea" dell'operaio bretone Joseph Ponthus, che sarà a cura degli operai e delle operaie ex Gkn, proiezioni di film, pièce teatrali, una mostra d'arte e di fotografia e un concerto live sabato 1 aprile.

 

"Da venti mesi portiamo avanti una lotta che ha raccolto attorno a sé le migliori competenze di questo paese - conclude il Collettivo di Fabbrica - Lo vediamo ogni giorno, nelle proposte di reindustrializzazione, nella capacità di portare ancora in piazza le persone e di ricevere l'appoggio della nostra città, lo abbiamo visto nella redazione della proposta di legge contro le delocalizzazioni, così come nell'impegno di singoli e realtà organizzate per la consultazione popolare o per il crowfunding. In questi venti mesi ci siamo fatti classe dirigente e una classe dirigente, da sempre, deve occupare anche il mondo della narrazione, perché tanto dipende anche da come la si racconta la storia e la classe lavoratrice deve riprendersi anche la parola, deve riprendersi tutto. Rompiamo l'assedio una spallata dopo l'altra. Il prossimo fine settimana lo facciamo con il festival di letteratura working class".

 

Un festival che vuole essere davvero per tutte e tutti, senza dimenticare i più piccoli: un programma ad hoc è infatti quello dello “Spazio Prole”, con tanti eventi per bambine e bambini. 

 

"E' un'idea non solo per permettere la partecipazione a tutti, anche a chi non sa dove lasciare i figli o non può permettersi babysttter, ma anche per rendere partecipi bambini e bambine ad un evento culturale e politico. Non sarà un parcheggio, ma uno spazio con tante iniziative. E vuole essere un sostegno per le famiglie", spiega Francesca Di Marco della Soms Insorgiamo.

 

I lavoratori ex Gkn, 'rimasti' in 250, 270 contando anche quelli in aspettativa, sono in vertenza da ormai venti mesi, e senza stipendio da sei: la Qf Spa, che avava rilevato lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio, è in liquidazione da febbraio. 

 

"Veniamo dalla manifestazione di sabato, non è stato facile organizzare due iniziative in contemporanea a distanza di una settimana. Riusciamo a farlo perché abbiamo una organizzazione interna che ci permette di farlo, grazie ad alcuni di noi che si occupano di convergenza culturale. Siamo in fabbrica, ci auguravamo di non esserci più, eravamo in attesa della reindustrializzazione che non è mai arrivata, siamo in una situazione di difficoltà, senza stipendio, facciamo tutto questo senza uno spicciolo in tasca dall'azienda e dal proprietario che ha acquistato Gkn ormai più di un anno fa. Questo spazio culturale non è la prima iniziativa culturale che facciamo, e lo facciamo perché c'è una legge che ci consente di essere dentro alla fabbrica cioè l'articolo 11 dello statuto dei lavoratori che permette di costituire un Cral aziendale e per questa città non è una novità, ci sono aziende che hanno circoli Cral come la Galileo, il Pignone". 

 

Non si ferma il progetto di reindustrializzazione dal basso, per il quale è attivo il crowdfunding "Gkn for future", che ha superato quota 50mila euro.

 

"Portiamo avanti insieme alla lotta anche le iniziative di reindustrializzazione che stanno diventando sempre più concrete in particolare fotovoltaico e cargo bike - spiega Matteo Moretti Rsu ex Gkn - Noi siamo pronti a mettere a terra i nostri progetti. Abbiamo incontri con commercialisti e imprenditori interessati, incontri tecnici sul prodotto. Fosse per noi si correrebbe non camminerebbe, ma il problema è sempre lo stesso, è la politica che nicchia, e l'azienda non si fa più sentire, non sta neanche rispondendo alle richieste di aspettativa.Abbiamo scritto una lettera con la Fiom per una convocazione del tavolo e intanto ci siamo messi ancora più a lavoro, rimettendo a posto l'azienda, tagliando l'erba all'esterno, continuando i lavori di manutenzione all'interno, perché un'azienda abbandonata a se stessa diventa un problema".


"Da lunedì Campi Bisenzio sarà conosciuta in tutto il mondo per questa iniziativa fatta non da istituzioni e politici ma dalla classe operaia - dice Iacobelli - perché la storia la vogliamo scrivere oggi noi, e non domani farla scrivere sulle nostre teste".

 

Qui il programma del festival


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