Dopo minuziose indagini, avviate in seguito alle denunce per furto e tentato furto in abitazione formalizzate da numerose vittime residenti nella provincia di Firenze, i carabinieri hanno arrestato ieri sera, lunedì 20 marzo, un 41enne e un 30enne di origine albanese, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Gli indagati, dal 09 dicembre all’11 febbraio scorso, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, utilizzando un’autovettura intestata ad un prestanome, avrebbero perpetrato, in orario pomeridiano e serale, 9 tra furti e tentati furti presso abitazioni private di Firenze, Fiesole (località Girone e Caldine), Pontassieve (località Sieci), San Casciano Val di Pesa e Impruneta.

Un’accurata preparazione strategica e una collaudata suddivisione dei ruoli avrebbero caratterizzato le operazioni: eseguiti i preliminari appostamenti finalizzati all’individuazione delle migliori abitazioni e vittime, che dovevano essere assenti per evitare spiacevoli disturbi all’azione delittuosa, mentre il 41enne, quale autista, attendeva poco distante con la vettura in moto, il 30enne, sfruttando la propria agilità, sarebbe entrato nelle abitazioni, talvolta anche arrampicandosi a grondaie o elementi architettonici. 

In quasi tre mesi, gli indagati si sarebbero impossessati illecitamente di orologi di lusso (Baume et Mercier, Rolex, Lorenz), ingenti risparmi in contanti custoditi nelle case dei malcapitati, numerosi preziosi e beni di famiglia (braccialetti, collane, anelli, profumi, borse di lusso) del valore complessivo stimato in oltre 60mila euro.

Un approfondito controllo del territorio, l’analisi dei filmati di videosorveglianza e dei lettori targhe, le testimonianze di alcuni vicini dei malcapitati e l’impronta di una scarpa su un cuscino di una delle case colpite (scarpa poi rinvenuta a casa di un indagato), dimostrerebbero il pieno coinvolgimento della coppia nei delitti loro contestati.

I Carabinieri hanno eseguito approfondite perquisizioni personali, veicolari e domiciliari che hanno consentito il rinvenimento di ingente refurtiva, la cui gran parte è già stata restituita alle vittime, e di numerosi arnesi atti allo scasso: flessibili, tronchesi, martelli, torce e ricetrasmittenti. 

Ricettazione e furto continuato in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose e dall’aver adoperato destrezza, sono i delitti e le aggravanti contestate al duo. Gli indagati sono stati associati alla casa circondariale di Firenze Sollicciano. Il procedimento penale nei loro confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.

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