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Firenze, ultimo giorno per l'incontro di sindaci e vescovi del Mediterraneo. In Santa Croce la Messa con Mattarella

Conclusione dei lavori in Palazzo Vecchio prima della celebrazione 

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domenica 27 febbraio 2022 09:18

È arrivato l'ultimo giorno della settimana del Mediterraneo a Firenze, che ha visto riunirsi in città i vescovi e i sindaci dei paesi del Mediterraneo, prima nei loro rispettivi convegni, e poi in due giornate di icontri congiunti. Incontri che avrebbero dovuto concludersi con la visita di Papa Francesco, prevista nella giornata di oggi, ma annullata per un problema di salute del pontefice, bloccato da un forte dolore al ginocchio

 

Confermata invece la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che presenzierà alla messa nella basilica di Santa Croce, celebrata alle 10.30 dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. Prima di presenziare alla celebrazione, i sindaci e i vescovi si sono riuniti per l'ultimo incontro nel salone dei cinquecento di Palazzo Vecchio, aperto dal sindaco Nardella, che ha parlato della dichiarazione congiunta firmata nella giornata di ieri.

 

"Il Mediterraneo è la nostra casa e in casa non vogliamo la guerra. Cogliamo l’occasione della Carta di Firenze, dichiarazione di pace, per portarla in tutte le scuole e discuterla con i nostri ragazzi”, ha detto il sindaco di Firenze nel suo intervento conclusivo.

 

Il sindaco ha detto che ieri sera ha nuovamente sentito per telefono il sindaco di Kiev Vitali Klitschko. “E’ stata una telefonata molto commovente - ha spiegato - ma ho voluto trasmettere al sindaco di Kiev il sentimento di questi giorni dell’intero popolo italiano”.

 

“Come diceva il grande architetto e artista dell’inizio del Rinascimento Leon Battista Alberti ‘Firenze è come una grande casa’ - ha esordito nel suo intervento il sindaco - ed è come se in questa casa fossimo riusciti in questi giorni a racchiudere un intero mare attraverso le voci di ciascuno di voi, dei vescovi e dei sindaci, voci che rappresentano milioni e milioni di persone. Noi sindaci qui a Palazzo Vecchio abbiamo avuto un intenso confronto attraverso il quale abbiamo toccato i punti più critici, le sfide più difficili, gli obiettivi più sfidanti e tra questi abbiamo parlato proprio di questo mare che nella nostra mente viviamo come una barriera perché dobbiamo attraversarlo”.

 

“Il sindaco Giorgio La Pira - ha ricordato Nardella - proprio qui nel 1955 ha riunito le capitali del mondo in piena guerra fredda e successivamente ha promosso i dialoghi del Mediterraneo. Il Mediterraneo non è solo un luogo geografico: è un luogo dello spirito. I confini del Mediterraneo, di questo quarto continente, arrivano molto lontano, fino in Ucraina. Per questo noi ribadiamo cosa abbiamo scritto in dichiarazione: no alla guerra, vogliamo la pace”.

 

“In questi giorni abbiamo rinnovato quel grande spirito di Giorgio La Pira che guardava alle città come attori della diplomazia, la diplomazia delle città è molto forte e spesso è rivoluzionaria - ha affermato -. Pensate che il gemellaggio fra Firenze e Kiev è stato voluto da un sindaco cattolico, Piero Bargellini, del partito cattolico italiano, con un sindaco comunista, il sindaco di Kiev, nel 1968, durante la guerra fredda. La diplomazia delle città rompe i confini e ci fa capire che è possibile lavorare insieme. Per questo abbiamo firmato la Carta di Firenze, che contiene obiettivi chiari: si parla della forza dell’educazione, si parla dell’importanza di formare i nostri giovani. Da qui l’idea di Romano Prodi, ex presidente della Commissione Europea, di creare un’università del Mediterraneo con tante sedi nelle città. Abbiamo parlato della dignità di tutti gli esseri umani, i migranti per primi, e della necessità di salvare sempre, a prescindere, la vita di chi è mosso dalla disperazione: abbiamo chiesto una regola internazionale per tutelare l’ecosistema del Mediterraneo. Ci siamo dati l’obiettivo di portare questa dichiarazione fuori da qui. Io chiedo questo ai colleghi sindaci: quando torneremo nelle nostre città portiamo questa dichiarazione nelle nostre scuole e discutiamola con i nostri ragazzi e i nostri studenti”.

 

“Ringrazio tutti i partecipanti - ha concluso - perché questo dialogo non è stato facile e perché il dialogo è faticoso. Giorgio La Pira diceva che una preghiera è più forte di una bomba. Io vorrei dire che il dialogo è più forte della guerra, e il dialogo ha bisogno di bellezza. Un grande giornalista assassinato dalla mafia, Peppino Impastato, sosteneva: ‘dobbiamo insegnare la bellezza a tutti perché è un’arma contro la paura e la rassegnazione’. Le nostre città sono piene di bellezza, una bellezza piena di senso, e per questo dobbiamo insegnare la bellezza ai nostri cittadini: la bellezza ci permette di superare la paura. Sono felice che oggi parleranno i tre sindaci delle tre città simbolo del mondo e della civiltà: il sindaco di Atene, il sindaco di Istanbul, il sindaco di Gerusalemme. Atene ci ha insegnato la cultura classica, ci ha insegnato che la parola politica deriva da polis, da città, e non è un caso. Istanbul ci ha insegnato che una città può essere un ponte, fisicamente e culturalmente: la porta a oriente e la porta a occidente. E Gerusalemme ci insegna che è possibile una via del dialogo delle tre religioni dalle quali veniamo tutti noi qui. Io sono emozionato e orgoglioso di avere qui per la prima volta – e credo che mai sia successo negli ultimi decenni in nessuna città del mondo – i sindaci di queste tre città che sono il simbolo della nostra civiltà e della nostra storia”.

 

Nardella ha lanciato un appello per portare la carta di Firenze nelle scuole, e farla leggere agli studenti. L'ultima mattina di lavori in Palazzo Vecchio è trasmessa anche in Santa Croce dai maxischermi posizionati sui lati della piazza. Piazza che ha iniziato a riempirsi di fedeli già dalle 8, attraverso i varchi che chiudono il perimetro. Sono circa mille le persone che potranno accedere alla piazza, per via del contingentamento previsto della norme anti Covid. 

 

La Protezione civile del Comune di Firenze è schierata con una decina di operatori e una cinquantina di volontari. Il Coc (centro operativo comunale) si è insediato alle 6 di questa mattina alla sede del Quartiere 1 con gli operatori della ptotezione civile, del 118, dei vigili del fuoco, della polizia municipale e della polizia di Stato. 

 

La presenza delle persone in piazza era stata annullata dopo l'annuncio della mancata visita del Papa, ma l'Arcidiocesi ha poi deciso di confermare l'apertura della piazza ai fedeli. “La voglia di pregare per Papa Francesco, per i temi del convegno, per la pace in Ucraina manifestata dalla nostra gente ci ha spinto a confermare la presenza dei fedeli in piazza in Santa Croce”, ha comunicato il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze.

 

Dopo l'arrivo del presidente Mattarella, che è entrato in chiesa accolto dal presidente della regione Eugenio Giani e dal sindaco Dario Nardella, è iniziata la Messa nella Basilica di Santa Croce, alle 10.30. 

 

Le prime parole di Gualtiero Bassetti, che presiede la celebrazione, sono state il ringraziamento al presidente Mattarella per essere presente, e gli auguri di pronta guarigione a Papa Francesco.

 

La Messa è trasmessa in piazza sui maxischermi, e in diretta su Rai Uno. La comunione è stata distribuita anche ai fedeli presenti in piazza. Al termine della Messa è stato trasmessa dai maxischermi la benedizione del pontefice da San Pietro.

 

Dalle inviate Irene Grossi ed Elena Manetti

 

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