Convegno dei Sindaci del Mediterraneo a Firenze, Nardella scrive ai sindaci di Kiev e Mosca
Convegno aperto con un minuto di silenzio per le vittime in Ucraina
venerdì 25 febbraio 2022 12:47
E' stato aperto dal saluto del Sindaco di Firenze Dario Nardella il Convegno dei Sindaci del Mediterraneo in Palazzo Vecchio a Firenze. Il Convegno, che ha visto la presenza di 60 primi cittadini, è stato inaugurato da un minuto di silenzio per le prime vittime della guerra in Ucraina.
"Permettetemi di introdurre questi lavori con un saluto alla Città di Kiev, città che è unita a Firenze da cultura, arte e storia e da un gemellaggio siglato nel 1967, dall’allora Sindaco Bargellini", ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. "Chiedo a tutti voi di osservare un minuto di silenzio per le vittime di queste ore e per chiedere tutti insieme il cessate il fuoco immediato e ritornare alla diplomazia per un negoziato di pace a oltranza".
Dopodiché il primo cittadino fiorentino ha introdotto i colleghi del Mediterraneo: "È un’occasione straordinaria: i sindaci delle più importanti città del Mediterraneo si ritrovano nella stessa città in un dialogo che continuerà sabato assieme ai vescovi della Conferenza Episcopale Italiana e di altri 19 Paesi di quest’area, in uno straordinario confronto fra laici e religiosi. Non vi nego che quando abbiamo iniziato ad ideare questo Forum, non avrei immaginato che ciò sarebbe stato concomitante con giornate decisive come quelle a cui stiamo assistendo. Le immagini che arrivano dall’Ucraina ci rattristano e ci preoccupano fortemente e ora più che mai non vogliamo perdere la speranza che gli sforzi diplomatici messi in campo in questi giorni di tensione possano porre fine al più presto agli attacchi iniziati ieri".
"Proprio lo scorso anno, in questo periodo, in questo Salone, accoglievamo una delegazione di Kiev, con il Sindaco Vitaliy Klitschko, che ci aveva fatto dono di una statua del poeta Taras Shevchenko riaffermando, proprio in quella sede, che dalla crisi pandemica saremmo usciti dall'emergenza attraverso la cultura e l’unione di popoli. Ho molto pensato nelle ultime ore al paradosso di questi giorni. Nello stesso momento in cui navi di profughi sono ancora ferme nel Mediterraneo, con famiglie, donne, bambini, in attesa di un porto che li accolga, proprio in quel Mare le portaerei della Russia, della Nato, dell'Europa e navi cariche di missili attendono in una strategia della tensione che speravamo la storia avesse ormai superato".
"Per questo l’eredità straordinaria di Giorgio La Pira, che negli anni ’50 qui promosse per primo il dialogo interculturale e religioso tra le città del Mediterraneo, ci spinge da Firenze a rivolgere un appello corale e accorato di pace e democrazia per la vicina Ucraina e per tutti i territori minacciati da conflitti. Fermatevi! Chiediamo alla Russia di mettere fine a questa invasione e a questi attacchi. Fermate la guerra! Fermatela ora!
Proprio questa mattina ho inviato una lettera ai sindaci di Mosca e Kiev per chiedere loro di raccogliere questo nostro comune appello senza esitazione perché le città non hanno eserciti, ma sono fatte per vivere di pace e per la pace. Le città non costruiscono muri ma costruiscono ponti; i nostri porti sono fatti per promuovere scambi commerciali, culturali e per accogliere viaggiatori di tutto il mondo. Non so se lo hanno capito i governi, ma se si chiudono i porti si chiudono le nostre città".
"Come Sindaci, dobbiamo essere sempre consapevoli della straordinaria e crescente importanza assunta dalle città come attrici politiche ed istituzionali di assoluto rilievo sulla scena internazionale. In un mondo contraddistinto dalle difficoltà degli stati centrali a governare le sempre crescenti complessità della globalizzazione, dovendo ricercare sempre il giusto equilibrio tra ideologia e politica reale, sta infatti alle città e a noi Sindaci il compito di lavorare assieme con spirito di collaborazione e pragmatismo, superando quella “ragione di stato” e quelle contrapposizioni che troppo spesso limitano le azioni delle nazioni. L’epoca che stiamo vivendo, care colleghe e colleghi, ci impone di essere coraggiosi, di assumerci la responsabilità di intervenire nel dibattito internazionale e nei processi decisionali, diventando protagonisti veri ed attivi del dialogo mediterraneo. Dobbiamo però fra di noi sapere che questo spazio non ci verrà dato se non saremo noi i primi a credere alle enormi potenzialità che le Città hanno nel contesto mondiale. Vi esorto dunque ad essere coraggiosi e consapevoli, del potere diplomatico di cui siamo detentori, anche sfruttando i preziosi momenti di dialogo di questi giorni, che Firenze mette a vostra disposizione, perché il dialogo sia proficuo, per fare emergere le vostre idee e poroposte. Del resto, lo stesso La Pira diceva che occorreva “unire le città per unire le nazioni” e dunque io credo che da Firenze dobbiamo oggi rinnovare il nostro impegno, consapevoli che il Mar Mediterraneo è storicamente stato crocevia di culture e può nuovamente svolgere un ruolo determinante di pace e sviluppo delle nazioni, attraverso, e grazie, alla cooperazione tra città e comunità religiose", ha aggiunto Nardella.
"Purtroppo, sempre di più, abbiamo la sensazione che l’Europa, il più grande progetto politico di pace e di unità scaturito dai drammi e dalle nefandezze della seconda guerra mondiale, stia smarrendo la consapevolezza della storia e della forza di quest’area geografica. L’assenza politica, e perfino fisica, tra i vertici UE di una preoccupazione rispetto al futuro del Mediterraneo è un fatto preoccupante. Senza una politica illuminata e un impegno concreto delle Istituzioni europee a favore dello sviluppo e della coesione delle Nazioni e dei popoli del Mediterraneo, l’Europa sarà più debole e più divisa. Di fronte ai problemi come le catastrofi ambientali, le migrazioni, le crisi politiche, le emergenze sanitarie, le diseguaglianze sociali che crescono chiedo con forza, anche in qualità di presidente di Eurocities, associazione che racchiude più di 250 città europee con più di 250.000 abitanti, che l’Europa non rimanga ferma o indifferente e si prenda a cuore quest'area; che si impegni insieme ai Sindaci a definire un’agenda per il Mediterraneo fatta di scadenze e impegni certi e verificabili con la previsione di adeguati investimenti economici. Intanto occorre un piano immediato per affrontare l'emergenza umanitaria che sta scoppiando a causa della guerra in Ucraina".
“Realizziamo una univeristà del Mediterraneo con sedi in tutte le grandi città di questa area per unire l’Europa all’Africa e all’Asia per formare giovani studenti da nord a sud”, ha aggiunto Romano Prodi.
“Noi a Sarajevo non dimentichiamo che cosa è stata la guerra. Per questo siamo vicini a Kiev e chiediamo di fermare la guerra in Ucraina”, ha aggiunto Benjamina Karic, Sindaca di Sarajevo. "Noi abbiamo 2 milioni di abitanti turchi con 500.000 rifugiati siriani. Con questa esperienza vogliamo combattere il terrorismo. Come mamma e non solo come sindaca, penso e piango per le madri di Kiev in queste ore”, il commento di Fatma Sahin, Sindaca di Gaziantep. “A Lampedusa deve nascere un centro internazionale per la pace che si rivolga al sud e al nord del Mediterraneo, culla della civiltà e di pace”, le parole Salvatore Martello, Sindaco di Lampedusa e Linosa.
(foto dal profilo Twitter di Dario Nardella)