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Draghi a Firenze: 'Lo stato d'emergenza non sarà prorogato. Obiettivo riaprire del tutto'

'Non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate, scuole sempre aperte, eliminate le quarantene da contatto'

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mercoledì 23 febbraio 2022 19:11

Si è conclusa al Teatro del Maggio la visita del presidente Draghi a Firenze. Il pomeriggio fiorentino del presidente del Consiglio era iniziato con la visita allo stabilimento produttivo dell’azienda Ferragamo a Sesto Fiorentino.

 

Draghi è poi intervenuto all’apertura dei lavori dell'incontro dei vescovi "Mediterraneo frontiera di pace" in Santa Maria Novella, per recarsi successivamente al Teatro del Maggio, dove, oltre a visitare il cantiere, ha incontrato le autorità locali i rappresentanti delle categorie economiche presso la sala Zubin Mehta. Durante il suo discorso il premier ha annunciato che non sarà prorogato lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo.

 

Mario Draghi ha iniziato il suo discorso ringraziando per l'accoglienza. "Presidente Giani, Sindaco Nardella, Sovrintendente Pereira, Autorità tutte, care cittadine e cari cittadini, sono molto felice di essere con voi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.  Voglio ringraziare il Presidente Giani e il Sindaco Nardella per aver organizzato questo incontro, e voi tutti per il calore di questo applauso".

 

"Il Teatro del Maggio Musicale, che state rinnovando in modo così bello, così ambizioso, rappresenta il legame di lunga data tra Firenze e l’opera lirica. Nel 16esimo secolo, la Camerata de’ Bardi e le corti rinascimentali ripresero dalla Grecia classica la tradizione della poesia cantata e fecero rinascere in una nuova veste questa magnifica forma d’arte. Lo sviluppo della lirica offre un esempio, insieme a innumerevoli altri, della straordinaria vivacità artistica della città e del profondo radicamento della tradizione umanistica tra i suoi cittadini. Testimonia la forte identità internazionale della vostra comunità. Perché Firenze, proprio come l’opera, è conosciuta e amata in tutto il mondo".

 

"Con le parole “identità internazionale” mi riferisco all’intensità dei vostri rapporti con l’estero, in ogni ambito. Ne è un esempio l’incontro sul Mediterraneo organizzato in questi giorni dalla Conferenza Episcopale Italiana, a cui ho avuto il piacere di partecipare pochi minuti fa. La stessa vocazione di apertura è presente nel mondo universitario e della ricerca che, a partire dalle forti tradizioni accademiche della città, si è arricchito negli anni di collaborazioni internazionali.  Penso ai prestigiosi centri di formazione avanzata - come l’Istituto Universitario Europeo o Villa I Tatti, il centro di Harvard per gli studi rinascimentali e, scusate, penso anche alla Cesare Alfieri, dove ho insegnato. È un esempio del profondo legame che unisce Firenze agli Stati Uniti, anche grazie a uomini come il medico avventuriero Filippo Mazzei che partecipò alla guerra d’indipendenza. Anche le realtà commerciali e produttive tengono alto il nome di Firenze nel mondo. A partire dall’artigianato, strettamente legato alle case di moda, che fanno di Firenze un punto di riferimento nel settore. O dalle grandi imprese – ad esempio della farmaceutica, della difesa, dell’aerospazio – che hanno scelto di radicarsi qui perché Firenze offre loro risorse e professionalità. Il settore turistico si è fortemente internazionalizzato, ed è riuscito negli ultimi vent’anni ad attrarre sempre più visitatori, grazie alle meraviglie della città e anche di tutta la Toscana. Tutto il centro storico di Firenze è patrimonio dell’umanità. Voglio ricordare la decisione dell’Unesco nel luglio del 2021 di riconoscere anche l’Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore a Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il Giardino delle Rose e quello dell’Iris".

 

"Le attività culturali, produttive e commerciali beneficiano non solo dei legami con l’estero ma anche di quelli, altrettanto importanti, con il territorio. Sono espressione della volontà di investire in capitale sociale e tecnologico, in una prospettiva di lungo termine. Penso ad esempio al distretto della pelletteria che si distingue per la qualità dei materiali, grazie anche alla vicinanza al distretto della Concia di Santa Croce; beneficia inoltre delle elevate competenze artigianali di lavorazione, che attingono a una tradizione centenaria; ed è arricchito dalla creatività e dalla ricerca stilistica, coltivate nelle accademie e negli istituti di settore. La combinazione di queste caratteristiche ha permesso al distretto fiorentino della pelletteria e delle calzature di quadruplicare le esportazioni negli ultimi venti anni. E, dopo il rallentamento dovuto alla pandemia, di avviarsi verso una nuova vigorosa stagione di crescita".

 

L'annuncio di Draghi sulla fine dello stato d'emergenza. "Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese. Voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo. Da allora, dal 31 marzo in poi, non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l’obbligo delle mascherine all’aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe. Metteremo gradualmente fine all’obbligo di utilizzo del certificato verde rafforzato, a partire dalle attività all’aperto – tra cui fiere, sport, feste e spettacoli. Continueremo a monitorare con attenzione la situazione pandemica, pronti a intervenire in caso di recrudescenze. Ma il nostro obiettivo è quello di riaprire del tutto e al più presto".

 

"L’altra emergenza è di carattere economico. L’Italia è in ripresa, ma il Governo intende continuare ad aiutare chi è in difficoltà. Lo abbiamo fatto per il settore del turismo, colpito duramente dalla pandemia. Nel più recente decreto ristori stanziamo altri 100 milioni per il Fondo Unico Nazionale del Turismo, che si aggiungono ai 120 milioni stanziati con la Legge di Bilancio. Sempre nello stesso decreto, aiutiamo gli operatori del settore con la decontribuzione per i lavoratori stagionali e un credito d’imposta per gli affitti di immobili. Oggi, la principale preoccupazione è l’aumento del prezzo dell’energia. Il Governo è intervenuto più volte per aiutare imprese e famiglie – soprattutto le più povere – e per trovare soluzioni strutturali perché questo problema non si riproponga in futuro. La settimana scorsa abbiamo stanziato quasi 6 miliardi di euro, che si aggiungono ad altri 10 che abbiamo già impiegato a partire dallo scorso anno. Incrementiamo la produzione nazionale di energia rinnovabile ma anche di quella di gas, che potrà essere venduto a prezzi più contenuti del gas importato. E aiutiamo le Regioni e i Comuni a sostenere i servizi di base, come l’illuminazione pubblica. Nelle scorse settimane, le città d’arte, tra cui Firenze, hanno spento le luci sui loro monumenti e sui loro luoghi simbolo – un segnale d’allarme sul crescente costo dell’energia. Il vostro gesto non è passato inosservato".

 

"La crescita di lungo periodo del Paese dipende dalla nostra capacità di attuare oggi le giuste riforme e gli investimenti necessari. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un’opportunità storica per affrontare i problemi che sono rimasti irrisolti per decenni, come la carenza di infrastrutture, le diseguaglianze generazionali o le diseguaglianze di genere. Dobbiamo attuare il Piano a stretto contatto con associazioni ed enti locali. Perché non esiste una sola ricetta per tutto il Paese, ma dobbiamo adattarci alle esigenze e alle caratteristiche di ogni territorio. A proposito del Piano mi veniva da pensare, mentre ascoltavo gli interventi del Sindaco e del Presidente della Regione, che città come Firenze e anche Roma nel passato, nella loro storia, sono state trasformate profondamente da alcuni fondamentali interventi. Per esempio alcuni interventi connessi all'essere stati Capitale d'Italia, prima Firenze e poi Roma. Le grandi trasformazioni che queste città hanno avuto nel passato erano sempre, se ricordo bene, calate dall'alto, erano trasformazioni decise da un potere centrale di solito. Il PNRR, invece, dà la possibilità di attuare trasformazioni che vengono dal basso, cioè studiate, progettate, attuate da coloro che poi vivranno tutta la vita in queste città trasformate. In questo senso anche per questo è un'opportunità davvero straordinaria".

 

"Per Firenze, ma anche per le altre città, il PNRR vuol dire anche rafforzare la proiezione internazionale, e questo è vero soprattutto per Firenze, e migliorare i servizi per la popolazione. Insieme agli enti locali, interveniamo per potenziare la mobilità, un aspetto cruciale per i cittadini, per le imprese, per il turismo. Impieghiamo circa 400 milioni di euro, come ha ricordato il sindaco Nardella, per completare il sistema tranviario di Firenze, che prevederà anche un collegamento diretto con la stazione ferroviaria. Il potenziamento del trasporto cittadino serve anche a preservare il centro storico e a favorire una migliore convivenza tra residenti e turisti. 

 

"In questa direzione vanno anche le misure di rigenerazione urbana. Vogliamo valorizzare i parchi storici, tutelare l’ambiente, il paesaggio, che è un aspetto fondamentale della bellezza della città. Nello storico quartiere di Campo di Marte, riqualifichiamo lo stadio Artemio Franchi. A questo progetto si aggiungono i lavori che interessano il complesso della scuola Ghiberti – scuola Niccolini – impianto sportivo Legnaia e i progetti sulla qualità dell’abitare. Il Governo intende offrire tutto il sostegno necessario a Firenze, alla Toscana e a tutte le Regioni e i Comuni ed enti territoriali, per semplificare le procedure sugli interventi e coordinare al meglio la loro realizzazione".

 

"Il poeta Mario Luzi, che io ho avuto tra l'altro la fortuna di conoscere come collega di facoltà alla Cesare Alfieri, descriveva Firenze come un “gran crogiolo delle trasformazioni”, illuminata da “un’alchimia celeste”. Il mio augurio è che Firenze continui a rinnovarsi e risplendere, come ha fatto per secoli. Grazie".

 

 

Qui l'intervento del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha fatto il punto sui progetti del Pnrr a Firenze.

 

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