Continuano i controlli nel carcere La Dogaia di Prato. Dopo l’operazione di sabato 22 novembre, nel corso della quale è stata perquisita tutta la struttura, nelle prime ore della giornata e, a seguito di continuo monitoraggio degli occupanti di una camera di pernottamento inserita nella sesta sezione del carcere pratese, i tre detenuti lì ristretti (di 29, 36 e 26 anni) sono stati sorpresi a telefonare con tre smartphone all’interno della stanza.

In orario corrispondente al costatato impiego dei telefoni sono stati avvistati droni sorvolare l’istituto penitenziario pratese. E' quanto si apprende dalla Procura di Prato.

A seguito della perquisizione all’interno della camera di detenzione occupata dai tre detenuti sono stati trovati anche più caricabatterie per telefoni cellulari, un tirapugni, tre punteruoli, una lama rudimentale e un paio di forbici, nonché più farmaci detenuti  in violazione delle prescrizioni penitenziarie. 

Un detenuto, che ha assunto un atteggiamento di proficua collaborazione con la Procura e che è stato sottoposto a misure tutorie in circuito carcerario e, dunque protetto, ha riferito che costoro, mediante l’impiego di telefoni cellulari, che ha descritto per averli visti, gestirebbero l’approvvigionamento di sostanze stupefacenti, mediante l’impiego di droni, e la vendita dello stesso all’interno del carcere la Dogaia e in altre strutture carcerarie del Paese, nonché la fornitura di armi e  telefoni. Indicazioni che, specifica la Procura, hanno trovato riscontro con i rinvenimenti effettuati oggi.

I tre detenuti sono stati tratti in arresto. Le investigazioni sono state svolte con l'ausilio di alcuni appartenenti alla Polizia Penitenziaria di Prato, in servizio nel carcere La Dogaia, da tempo impegnati nell’articolata indagine in corso.