Firenze, oggi il 59° anniversario dell'alluvione: in Santa Croce la messa in ricordo delle vittime
Funaro: 'Da quella tragedia la lezione sull’importanza della prevenzione e della conoscenza del territorio'
martedì 04 novembre 2025 16:23
Oggi, martedì 4 novembre 2025, ricorre il 59° anniversario dell'alluvione che travolse Firenze. Come ogni anno, la città ha ricordato quel momento con un fitto programma di celebrazioni.
Questa mattina nel salone dei Cinquecento si è tenuta la 'International conference on water-related risks reduction' (la conferenza internazionale sui rischi da alluvioni e siccità). Le celebrazioni sono andate avanti alla basilica di Santa Croce con la messa in ricordo delle vittime. La funzione è stata presieduta dal Cardinale Ernest Simoni, 97 anni, e concelebrata da Padre Franco Buonamano, rettore e padre guardiano della Basilica.
Durante l’omelia, il Cardinale Simoni ha affermato: “La Chiesa è un anticipo del Paradiso. Gesù, presente realmente nel Tabernacolo, accoglie ogni fedele con amore di Padre, circondato da una schiera di angeli che lo lodano senza sosta. Il Signore non è un’idea o una fantasia: è realmente presente, vivo e potente, nel Sacramento dell’Eucaristia. Nel Tabernacolo ci attende come un Padre pieno di amore.”
Il Cardinale, testimone vivente della fede e della forza del perdono, due volte condannato a morte e imprigionato dal regime albanese nel 1968, liberato solo il 5 settembre 1990, ha testimoniato l’importanza dell’amore verso il nemico. “La vera vittoria,” - ha concluso il Cardinale - “è vincere l’odio con l’amore, il male con il bene. Con il Santo Rosario, con l’amore ai genitori, con la carità verso tutti, costruiamo un mondo più luminoso, dove il cuore dell’uomo diventa cristallo che riflette la luce di Dio.”
Alla cerimonia hanno preso parte numerose autorità politiche, civili e militari. Il rappresentante dell’Opera di Santa Croce, Alessandro Martini, ha portato il saluto della presidente Irene Senesi, seguito dall’intervento della sindaca di Firenze, Sara Funaro.
"Il 4 novembre ricordiamo un giorno drammatico per Firenze, ma anche il giorno in cui è partita una rinascita, grazie a una solidarietà incredibile. È una memoria viva, che ci accompagna ancora oggi e dà un valore simbolico fortissimo a queste celebrazioni – ha dichiarato la sindaca Sara Funaro –. Parliamo sempre dei grandi angeli del fango, ricordiamoci che i primi in assoluto a farsi avanti furono i fiorentini delle zone non alluvionate, ospitando i cittadini, mettendosi a disposizione come volontari. Da lì è partito un richiamo internazionale che ha portato tutti nella nostra città. Ricordare oggi quella pagina tragica e tutte le vittime dell’alluvione è un dovere ma è anche un modo per parlare della forza della comunità e della cooperazione, della trasformazione della fragilità in resilienza e della sofferenza in responsabilità condivisa”.
“In tema di rischio idrogeologico tanto è stato fatto da tutti i livelli istituzionali, come la Regione, la Città metropolitana, i Comuni. – ha proseguito Funaro –. Proprio da quanto accaduto il 4 novembre ‘66, Firenze ha imparato quanto siano fondamentali la prevenzione e la conoscenza del territorio. Negli ultimi decenni è stato compiuto un lavoro straordinario di messa in sicurezza dell’Arno e del suo bacino, un impegno lungo e corale che ha visto insieme istituzioni, tecnici, consorzi e comunità locali. Penso al sistema delle casse di espansione di Figline, con i lotti di Pizziconi, Restone, Prulli e Leccio, che a regime potranno contenere fino a 25 milioni di metri cubi d’acqua e che rappresentano una delle più grandi infrastrutture di prevenzione idraulica della Toscana. Penso al lavoro fatto sugli argini e le paratie di protezione che, in casi di emergenza, possono proteggere il centro di Firenze ma penso anche al Parco del Mensola, un esempio virtuoso di integrazione fra sicurezza e qualità urbana, e agli interventi di riqualificazione del Mugnone e del Terzolle, alle manutenzioni diffuse nei bacini della Sieve e dei tanti corsi d’acqua minori sul territorio della nostra Città Metropolitana, ai fiumi tombati sul quale abbiamo iniziato un lavoro di analisi che dobbiamo proseguire. Tutto questo ha reso il nostro territorio più resiliente ma ci ha reso consapevoli che questa sfida non si conclude mai. Oggi i cambiamenti climatici e l’imprevedibilità degli eventi estremi ci pongono di fronte a una nuova responsabilità: quella di proteggere la risorsa idrica e un territorio straordinario e fragile. È una sfida che nessuna città può affrontare da sola ma con un lavoro di squadra interistituzionale, cooperazione, innovazione tecnologica e una visione condivisa di gestione sostenibile delle risorse idriche”, ha concluso la sindaca.
Al termine della funzione, un lungo corteo commemorativo è partito dalla Basilica di Santa Croce verso il Ponte alle Grazie, aperto dal Gonfalone di Firenze e scortato dai vigili a cavallo. All’Oratorio di Santa Maria alle Grazie è stata benedetta la corona d’alloro, poi lanciata nelle acque dell’Arno dalla sindaca Sara Funaro insieme al Cardinale Ernest Simoni, in segno di memoria verso tutte le vittime dell’alluvione del 1966.
