Cooperazione internazionale, il Comune di Firenze aderisce a due progetti in Palestina e Ciad
Funaro: 'Orgogliosi di partecipare nuovamente a questi progetti che portano il nostro sostegno a comunità vulnerabili e fragili'
martedì 28 ottobre 2025 11:00
Il Comune di Firenze torna a fare cooperazione internazionale, otto anni dopo l’ultima volta (in Tunisia, nel 2017).
È stata approvata la delibera, con provvedimento immediatamente esecutivo, che prevede l’adesione dell’amministrazione al partenariato con l’Azienza Sanitaria Locale (ASL) Toscana Centro e con tutti i soggetti coinvolti a due progetti, il primo con il sostegno alla realizzazione in Ciad del Centro Disabili Lo Njia Tar (Ciad), e il secondo in Palestina, con gli interventi per il diritto alla salute. Il Comune concorrerà per un ammontare complessivo di 30mila euro, 15mila per ciascun progetto, spalmati in due anni (7.500 euro per il 2026 e 7.500 per il 2027 per ogni progetto).
“Siamo orgogliosi di tornare a partecipare ad importanti progetti di cooperazione internazionale sanitaria che portano il nostro sostegno a comunità vulnerabili e fragili, in Ciad e Palestina – spiega la sindaca Sara Funaro -. Ricominciamo a muoverci, come amministrazione, in questo percorso con un partenariato con un soggetto attivo in questo ambito dopo otto anni, attraverso progetti che sono espressione della nostra volontà di essere parte di una comunità globale che lavora insieme per costruire un mondo più giusto e più equo. Dal Ciad, ci ha portato una testimonianza viva e diretta di missionario il nostro vescovo, Monsignor Gherardo Gambelli. Dalla Palestina, invece, abbiamo visto troppe immagini di distruzione: ricominciare garantendo un sostegno alle cliniche mobili specialistiche è un segnale di rinascita. D’ora in avanti, in queste realtà, ci sarà anche il contributo della città di Firenze”.
La collaborazione del Comune di Firenze con ASL Toscana Centro e con i soggetti coinvolti nel progetto Centro Disabili Lo Njia Tar, in Ciad, contribuirà all’intervento di una équipe multidisciplinare con personale medico che, attraverso missioni in loco e sessioni online, possa avviare un lavoro di formazione del personale sanitario per garantire l'accesso a servizi sanitari essenziali di qualità, con un'attenzione particolare ai bambini disabili e alle loro famiglie.
Il partenariato approvato, in questo caso, prevede anche l'intervento in Palestina, la cui proposta progettuale mira al sostegno alle cliniche mobili specialistiche (ginecologia e pediatria) per la salute della donna e del bambino, missioni sanitarie di equipe specialistiche chirurgiche presso gli ospedali pubblici di Cisgiordania e Striscia di Gaza, dotazione di equipaggiamenti e strumentazione specialistica alle strutture sanitarie territoriali di Nablus ed ospedaliere nel Governatorato di Tulkarem, informazione e sensibilizzazione sulla situazione del diritto alla salute in loco.
