La Cavolaia e il Palazzo della Luna: la leggenda del banchetto fatale
Una venditrice di erbe, un re ostrogoto e un palazzo scomparso: la Firenze che intreccia storia e mistero.
domenica 12 ottobre 2025 18:40
Non esiste più da oltre un secolo, demolito nel 1890 durante i lavori di risanamento del Mercato Vecchio. Eppure il Palazzo della Luna, che sorgeva fra l’antica via de’ Ferravecchi (oggi via Strozzi) e piazza della Luna, continua a vivere nelle leggende popolari di Firenze.
Secondo quanto raccolto dallo studioso ottocentesco Giuseppe Conti, qui si intreccia una delle storie più singolari della città. In tempi lontani, il re ostrogoto Totila avrebbe invitato i principali signori di Firenze a un grande banchetto all’interno del palazzo. Un invito di prestigio, impossibile da rifiutare. Ma era una trappola: chi entrava non usciva più, vittima di un’imboscata.
Accanto a quell’edificio aveva la sua bottega una donna che vendeva cavoli ed erbe. Tutti la conoscevano come la Cavolaia. Fu lei ad accorgersi che nessuno degli invitati tornava mai indietro e, coraggiosa, iniziò ad avvertire i passanti, riuscendo così a salvare più di una vita.
Alla sua morte, la città le fu tanto grata da dedicarle ogni anno una funzione religiosa in suffragio. E persino una campana di Firenze prese il suo nome: la campana della Cavolaia, che ancora oggi, dalla sera di Ognissanti fino al termine del Carnevale, suona alle tre di notte. Un orario non casuale, perché secondo la leggenda proprio a quell’ora si sarebbe consumata la “festa fatale”.
Oggi del Palazzo della Luna non resta più traccia, ma la storia della Cavolaia resiste. Una leggenda perfetta per ricordare che Firenze, oltre all’arte e alla bellezza, custodisce anche i suoi misteri.