Il fantasma senza testa: la leggenda di Baldaccio d’Anghiari
Ucciso a Palazzo Vecchio, il condottiero è ricordato come uno degli spiriti più inquieti di Firenze
domenica 05 ottobre 2025 11:55
Si chiamava Baldoccio di Piero Bruni, ma tutti lo conoscevano come Baldaccio d’Anghiari. Nato intorno al 1400 in Valtiberina, fu uno dei condottieri più celebri del Quattrocento, ricordato persino da Machiavelli per il suo coraggio in battaglia. Mercenario dal carattere impetuoso, condannato due volte a morte per omicidio ma sempre graziato per il suo valore, servì Firenze nelle guerre contro Arezzo e Lucca.
Il suo destino cambiò il 6 settembre 1441. Invitato a Palazzo Vecchio con il pretesto di un banchetto, si presentò disarmato. Ad attenderlo c’erano invece i sicari del gonfaloniere Bartolomeo Orlandini, su mandato di Cosimo de’ Medici. Aggredito alle spalle, fu gettato da una finestra, trascinato in piazza e decapitato. La testa e il corpo vennero esposti come monito alla città.
A reclamare giustizia fu la moglie, Annalena Malatesta, che ottenne da papa Eugenio IV il permesso di tumularlo nella basilica di Santo Spirito. Rimasta vedova a soli 22 anni, si ritirò in convento e fondò un giardino nell’Oltrarno, ancora oggi conosciuto come Giardino Corsi.
La sua fine violenta alimentò presto la leggenda. In molti raccontano di rumori e passi nei corridoi di Palazzo Vecchio, soprattutto al calar della sera. C’è chi giura che il 6 settembre il fantasma di Baldaccio si aggiri furioso tra le sale, e che ogni quarant’anni torni anche al Castello di Sorci, apparendo con la testa tra le mani.
Un mistero che arriva fino ai giorni nostri: nel 2001 una coppia di turisti, fotografando dal Piazzale Michelangelo, avrebbe immortalato una figura grigia simile ai ritratti del condottiero. Suggestione o realtà? Di certo, a Firenze, la storia di Baldaccio continua a vivere sospesa tra cronaca e leggenda.
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