A Palazzo Medici Riccardi la mostra: 'La modernità può costruire altrimenti', Gae Aulenti e la Toscana
La mostra dedicata alla grande architetta e designer, figura tra le più importanti e influenti del secolo breve
mercoledì 17 settembre 2025 17:53
“La modernità può costruire altrimenti. Gae Aulenti e la Toscana” è la mostra ospitata dal 18 settembre al 18 novembre 2025 nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi. La mostra è dedicata alla grande architetta e designer, figura tra le più importanti e influenti del secolo breve. Dal 4 ottobre aprirà inoltre una seconda sezione del percorso espositivo presso il Centro Culturale CAMBIO a Castelfiorentino.
La mostra è promossa da Fondazione Architetti Firenze (FAF), Master Museo Italia (MMI) dell’Università degli Studi di Firenze, Archivio Gae Aulenti di Milano grazie a Città Metropolitana di Firenze, Fondazione Cambiano e Fondazione MUS.E.
Curata dalla professoressa Emanuela Ferretti dell’Università degli Studi di Firenze e dall’architetto Silvia Moretti della Fondazione Architetti Firenze, ha ricevuto il patrocinio e il contributo di Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Ance Firenze, Unioncamere Toscana. Ha il patrocinio di Comune di Firenze, Comune di Castelfiorentino, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione FS Italiane, Fondazione Giovanni Michelucci, Opera di Santa Maria del Fiore, Ordine Architetti Firenze; è resa possibile grazie al contributo di FSC® (Forest Stewardship Council®) Italia e Berni Store e grazie al supporto di Martinelli Luce e Unicoop Firenze.
La mostra si articola in otto nuclei tematici, restituiti attraverso una selezione di disegni dell’Archivio Gae Aulenti, fotografie, plastici dei progetti appositamente realizzati e narrazioni digitali, e ha visto la partecipazione degli allievi del MMI e della Scuola di Architettura dell’UNIFI.
L’intenso rapporto tra la Toscana e Gae Aulenti (1927-2012) ha inizio nei primi anni Sessanta quando l’architetta collabora con le aziende Poltronova e Martinelli Luce, da cui nascono due icone del design italiano: la sedia Sgarsul e la celebre lampada Pipistrello, rispettivamente con le aziende produttrici Poltronova e Martinelli Luce. Per quanto riguarda l’architettura, nel 1969 iniziano i progetti per la famiglia Pucci: la riconfigurazione dell’Altana di Palazzo Pucci nel centro di Firenze e la riprogettazione del giardino della villa di Granaiolo (Castelfiorentino).
Il rapporto con la Toscana si consolida con il progetto per una casa unifamiliare a Pisa (ancora in essere) e con l’allestimento della Galleria del Libro (non più esistente) a Viareggio, per rinsaldarsi alla metà degli anni Settanta a Prato, grazie alla collaborazione con Luca Ronconi per alcune scenografie teatrali. Tale relazione si sviluppa successivamente grazie alla progettazione di numerosi edifici come - tra gli altri - il nuovo ingresso alla Stazione Santa Maria Novella dal Binario 16 (1990), la sistemazione della piazza antistante la Stazione Leopolda (1996), la partecipazione agli importanti concorsi per la Nuova Uscita degli Uffizi (1998) e per il Museo dell’Opera del Duomo (2001).
La mostra analizza il suo approccio al progetto in Toscana, dove Gae Aulenti ha dimostrato un approccio originale, cercando fruttuose relazioni con il contesto senza rinunciare all’innovazione. L’architetta ha saputo porre in dialogo le proprie idee progettuali con la storia del luogo in cui interveniva.
Il titolo della mostra riassume dunque perfettamente la sua filosofia: la cultura del progetto, perseguendo la qualità, in tutti i suoi aspetti, e ‘ascoltando’ il contesto può esprimere appieno un linguaggio contemporaneo.
“La mostra – spiega Valentina Zucchi, curatrice del museo di Palazzo Medici Riccardi - conferma l'attenzione del palazzo alla storia dell'architettura presentando un approfondimento prezioso su una delle più grandi figure del nostro tempo e sui suoi progetti per la nostra città e per il territorio. Grazie all'esposizione - così ricca e originale, frutto del lavoro non solo di studiosi ed esperti ma anche di giovani allievi - i lavori di Gae Aulenti per la Toscana diventano i protagonisti di un unico racconto che vede al centro la relazione estetica tra forme, funzioni e rapporti. Se per Aulenti ogni architettura era ed è legata alla polis e deve tenere conto della partecipazione collettiva, la mostra contiene in sé l'idea di città e ci invita a quell'esercizio di pensiero e di coscienza sugli spazi pubblici che ha caratterizzato l'intera sua opera, rendendola tanto profonda ed eloquente: perchè l'utopia, scriveva, è il pensiero di un futuro possibile”.
La Presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, Silvia Ricceri, e la Presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Firenze, Caterina Bini, dichiarano: "La Fondazione e l’Ordine degli Architetti di Firenze hanno tra le loro finalità principali la promozione di iniziative che alimentino il dibattito culturale e avvicinino il pubblico al linguaggio dell’architettura. Questa mostra vuole essere non solo un percorso espositivo, ma anche un momento di confronto e partecipazione, in cui l’architettura diventa occasione di riflessione collettiva. Attraverso disegni, fotografie, documenti e modelli, l’esposizione restituisce centralità al progetto, inteso come strumento di trasformazione consapevole e come chiave di lettura critica dello spazio urbano e della cultura della città."
La scelta della doppia sede espositiva di Palazzo Medici Riccardi e CAMBIO Centro Culturale a Castelfiorentino, non è secondaria: nelle sale di Palazzo Medici Riccardi sono raccolti i progetti principali per la città di Firenze e del territorio toscano; il CAMBIO presenta invece un approfondimento sull’opera di Aulenti a Castelfiorentino e sul tema della residenza, che declina in modo esemplare il dialogo fra tradizione e progetto contemporaneo facendo emergere relazioni e connessioni con un territorio che esula dai circuiti tradizionali del turismo culturale, suscitando così interesse per l’eredità culturale degli ultimi cinquant’anni, come pure per i protagonisti e le protagoniste della nostra contemporaneità.
Il catalogo - “La modernità può costruire altrimenti”. Gae Aulenti e la Toscana a cura di Emanuela Ferretti e Francesca Mugnai (Opera Omnia Edizioni), si divide in due parti: dieci saggi e un testo finale ispirato al suo lavoro. I testi affrontano temi specifici dell’operosità dell’architetta e sono seguiti da diciannove schede relative ai disegni e agli oggetti esposti, con una sequenza legata al percorso espositivo nelle due sedi.
Foto allestimento a cura del Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze