Firenze, i 'Ritratti senza tempo' di Rossano B. Maniscalchi a Palazzo Medici Riccardi
Nel Museo dei Marmi la mostra dove le foto di Maniscalchi si confrontano con i busti marmorei antichi
mercoledì 30 luglio 2025 20:05
Nel Museo dei Marmi di Palazzo Medici Riccardi prende vita “Ritratti senza tempo”, una mostra fotografica dell’artista internazionale Rossano B. Maniscalchi, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, organizzata dall’Associazione NOVA - Nuova Officina delle Visioni Artistiche e dall’Associazione The Hearing Eyes con il supporto della Fondazione MUS.E.
La mostra trova spazio all’interno del Museo dei marmi, parte integrante del percorso museale di Palazzo Medici Riccardi, dal 30 luglio al 28 ottobre 2025.
Per la prima volta nella città natale dell’artista, vengono esposti questi intensi ritratti, già presentati all’estero in prestigiosi poli culturali, che restituiscono uno spaccato potente dell’identità contemporanea attraverso i volti di leader, artisti e personalità che hanno segnato il nostro tempo. Celebrità quali Barack Obama, Arnaldo Pomodoro, Dario Fo, Rita Levi Montalcini, Dalai Lama, Jody Williams, Derek Walcott, Michelangelo Antonioni, Philippe Daverio e tanti altri, si specchiano nei volti di imperatori, filosofi e figure mitologiche: ogni abbinamento crea un ponte tra epoche, costruendo un racconto per analogia, che è al tempo stesso intimo e collettivo.
In una narrazione visiva profondamente evocativa, le fotografie realizzate da Maniscalchi nel corso della sua carriera internazionale si confrontano con i busti marmorei antichi, in un accostamento studiato e ricco di significato. L’obiettivo non è solo estetico, ma culturale: interrogarsi su cosa significhi, oggi, “essere ricordati”, su come mutino i linguaggi del potere e dell’immagine, e su come il ritratto, ieri scolpito nel marmo, oggi impresso nella fotografia, continui a parlare un linguaggio universale.
Il concetto di “Ritratti senza tempo” prende vita proprio in questo dialogo muto ma d’impatto, dove marmo e fotografia si fanno materia di riflessione sulla vanità, la gloria, la memoria.