Laboratorio abusivo di ‘nail art’ in appartamento, multata una giovane donna nel Mugello
Promuoveva servizi e fissava appuntamenti tramite i social network
mercoledì 06 agosto 2025 11:03
Nell’ambito di un piano di controlli volti al contrasto dell’esercizio abusivo di attività economiche, i finanzieri del Comando Provinciale di Firenze hanno individuato, in un immobile nel Mugello, un laboratorio completamente attrezzato per l’attività di “nail art”.
La donna aveva allestito un vero e proprio laboratorio casalingo per effettuare manicure, ricostruzione e decorazione delle unghie, ricevendo le clienti su appuntamento, fissato tramite i social network, soprattutto Instagram, dove da oltre tre anni pubblicizzava le proprie prestazioni come se fosse un centro estetico regolare, con orari per gli appuntamenti e i servizi svolti.
Le indagini, condotte dai militari della Tenenza di Borgo San Lorenzo, hanno preso avvio da un’attenta attività di analisi online che, successivamente, è stata confermata da specifici appostamenti. Questi hanno permesso di accertare un quotidiano via vai di clienti, soprattutto giovani ragazze, che si recavano presso l’appartamento. Durante il successivo accesso all’abitazione, eseguito con il supporto del personale ispettivo dell’Azienda USL Toscana Centro, i finanzieri si sono trovati davanti ad un laboratorio perfettamente attrezzato, dotato di tutto il necessario all’attività: un tavolo con aspiratore, fornetti e materiale di consumo, protesi di unghie, mensole e ripiani con smalti, gel, stick, pigmenti, stamping set e tutto il materiale necessario per la ricostruzione e la decorazione delle unghie.
I successivi approfondimenti investigativi hanno palesato che la donna che svolgeva l’attività nell’abitazione non aveva partita iva ed era sconosciuta al fisco. Inoltre è risultata non avere alcun titolo abilitativo. Pur avendo seguito all’estero uno specifico corso di formazione, non aveva conseguito il diploma di estetista né risultava iscritta all’Albo delle Imprese Artigiane presso la Camera di Commercio. Ad oggi, infatti, l’attività di “onicotecnica” è assimilata a quella dell’estetista, che richiede requisiti professionali e igienico-sanitari ben precisi.
Al termine degli accertamenti il volume d’affari non dichiarato è stato stimato pari ad oltre 58mila euro. Nel contempo sono state contestate le violazioni per l’esercizio abusivo dell’attività e la mancanza dei titoli autorizzativi, che prevedono il pagamento di sanzioni per 10mila euro.
Questa operazione si inserisce nel più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, volto a garantire la leale concorrenza tra gli operatori e a tutelare la salute dei consumatori, contrastando pratiche abusive che eludono le regole e i controlli igienico-sanitari.
Immagine di repertorio